Corso di formazione e informazione sui TdG in parrocchia

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Corso di formazione e informazione sui TdG in parrocchia

Messaggioda Marcuccio » lun giu 04, 2007 12:23 pm

Premessa:
Ho deciso di inserire questo 3D perché ho voluto recepire l’invito di Brunodb2 come un’occasione di riflessione e di bilancio riguardo al lavoro svolto nell’ambito della Chiesa locale nella formazione e informazione sui TdG. Come tutti i bilanci e comunicazioni delle esperienze ci sono diversi aspetti che devono essere trattati e mi propongo di comunicarveli così come li ho vissuti in una sorta di piccolo “diarietto” di alcune esperienze dalle quali ciascuno può trarre spunti, o magari riflessioni. In questo senso ognuno è libero di esprimere approvazione, disapprovazione, magari consigli per il futuro. Delle note di viaggio, dunque. Nulla di più.
Quando si racconta e si vogliono spiegare le ragioni del presente si racconta quasi sempre dal “Bereshit” e allora inizio dal...
Come è iniziata:
In principio, alla scuola elementare, mi ricordo a disegnare Gesù qualche volta su una croce, qualche volta su un palo perché leggevo da riviste WTS, ma vedevo anche il Gesù di Nazareth di Franco Zeffirelli. Il titulus crucis qualche volta portava l'iscrizione I.N.R.I, qualche altra volta Geova probabilmente perché avevo due scuole: quella della nonna cattolica che impartiva di nascosto alcuni rudimenta e l’altra scuola era quella della mamma, che di nascosto m’insegnava che Dio era solo Geova. Risultato? Alcuni piccoli cortocircuiti.

Di certo in casa vedevo litigare i miei genitori e spesso vedevo volare in aria una Bibbia di colore verde con carta velina. E la vedevo volare in aria accompagnata dalle parole “è falsa!!” di mio padre. Il papà è un cattolico solo nominalmente, e ciò che più gli dava fastidio della religione di mia mamma era la non partecipazione alle feste di natale, i regali in quelle occasioni, gli auguri ecc... Sta di fatto che all’età di dodici anni ebbi tra le mani il "Tao Te Ching", di Lao Tzu e vi trovai soluzioni di vita per non impattare in maniera diretta il contrasto tra i miei genitori e decisi quasi di abbracciarlo vivendolo in maniera non corrosiva. “Passerà” mi dicevo spesso. Vivevo il proverbio siciliano del “calati juncu ca sta passannu a china!” cioè “O giunco, piegati perché sta arrivando la piena del fiume”. Questa soluzione ha occupato una buona parte dell’adolescenza, ma è impensabile che fossi totalmente estraneo ai dolori e ai problemi di casa. Volente o nolente, seguace della filosofia di vita taoista o meno, vivevo le gioie e i dolori della famiglia.
Un punto di svolta:
Ma ad un certo punto ebbi tra le mani il libro di don Lorenzo e avevo sedici anni. A furia di leggerlo e di rileggerlo lo imparai quasi a memoria, ma ancora non mi bastava e continuavo a leggerlo immaginandomi anche spettatore di quelle conferenze! Quel libro… l’ho letto talmente tante volte che ormai le pagine si sono pure staccate! Fu da quel momento che mi dissi: “Vorrei far parte anch’io del G.R.I.S. e smascherarli tutti quanti!”. Ogni volta che vedevo TdG in casa andavo a rinchiudermi in camera mia e aspettavo che andassero via per poter girare di nuovo libero. Fino a quando cominciai a non subire più la loro venuta a casa. Loro venivano per parlottare con mia mamma delle esperienze di predicazione e un giorno decisi di stare lì davanti, in silenzio. La prima…la seconda volta… alla terza fui interpellato per sapere come la pensavo su Dio e sul mondo, e si finì per parlare di “imbrogli della WTS”! Il primo confronto fu uno shock per loro e se ne andarono un pochino con la coda tra le gambe. Ma tornarono e sapevo bene che sarebbero tornati… preparati e agguerriti e armati di tutto punto.

Li sentivo “torreggiare” (scusate il gioco di parole), come Golia su Davide. Si cominciò a parlare ed io avevo tra le mani il libro di don Lorenzo, chiuso. Lo tenevo sulle gambe. Lo sapevo davvero a memoria, ma lo volevo lì vicino a me lo stesso. Si sorpresero a vedere un ragazzetto di sedici anni che li contrastava a quel modo. Il cuore mi batteva a mille e la salivazione era sempre azzerata. Rosso in viso e mani tremanti. Tuttavia cominciarono a venire più spesso e i confronti erano ormai ovvii e programmati. L’emozione giocava a volte brutti scherzi e la mia poca conoscenza della Bibbia si percepiva. Capii che il libro di don Lorenzo doveva fungere da sussidio e che mi mancava altro.

Cominciai a frequentare la Chiesa e ho ricevuto la cresima e la mia prima comunione molto tardi, a diciotto anni, ma avevo sempre tanti dubbi e incertezze. Tanti anni di Torre di Guardia a casa, visite di proclamatori semplici, letture, figure ecc… avevano certamente influito. Poi ero solito pure recarmi nella loro biblioteca di congregazione per leggere. Mi giudicarono “sincero”, non sapevano mica che volevo tastare il terreno e vederli più da vicino. Mi iscrissi pure a Teologia, e sebbene fossi inserito nel gruppo dei Missionari della Madonna delle Lacrime di Siracusa superai l’avversione per la figura di Maria all' età di ventiquattro anni, cioè due anni dopo la mia iscrizione agli studi teologici (!).

Iniziarono in questo periodo il confronto con gli anziani e talvolta con più anziani. Una volta ne arrivò uno dalla Bulgaria! Non era certo lì per me, ma ricordo questo fatto perché l’anziano si fece accompagnare da quest’altro rispettato proclamatore. I proclamatori semplici non venivano nemmeno più a casa, l’ultima volta li avevo lasciati sbattere addirittura la porta di casa mia mentre andavano via!!. Da quando ero sedicenne gli anni erano trascorsi anche tra letture di Sconocchini, Aveta, Pollina, Franz, Blandre ecc… e non avevano voglia di confrontarsi con uno che a detta di un anziano sapeva “tutte le arti di Satana!”.
Oggi:
Oggi gli anziani però non vengono nemmeno più a casa, non sono più “sincero” e mi è stata pure preclusa la possibilità di consultazione della loro biblioteca. Quando ci si incontra per strada ci si saluta con un cenno e un sorriso, rallento il passo, ma loro lo velocizzano; se hanno la possibilità passano dall’altra parte della strada cambiando marciapiede e salutandomi eventualmente da lontano: in fondo sono sempre figlio di una “sorella” e mai battezzato tra i TdG, quindi, il saluto non me lo negano, ma evitano un confronto.

Adesso che ho detto il mio Bereshit posso raccontare il momento in cui ho cominciato a chiedere in parrocchia di poter iniziare un corso di formazione e informazione sui TdG...

Ogni bene
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Messaggioda berescitte » gio giu 07, 2007 12:15 pm

Vai pure picciotto che vai bene!
E qui c'è Berescitte che ti segue tutt'orecchie, anzi tutt'occhi :shock:
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Messaggioda Marcuccio » gio giu 07, 2007 8:00 pm

Allora continuo e passo all’argomento numero 2) che ho nominato “Il Contesto”.

Una premessa. L’impegno nella Chiesa Locale:
Come tutti i cristiani sanno benissimo, non esiste cristiano che viva la sua dimensione di fede in maniera del tutto solitaria, nel senso che il cristiano è parte integrante e attiva della comunità, nella comunione, nell’impegno parrocchiale, nella preghiera.

In questo senso allora sono un cristiano anomalo, perché amo tantissimo girare tra le parrocchie della mia città, perché non riesco ancora a vedermi nitidamente come figlio di una Chiesa locale. Infatti pur avendo una parrocchia d’appartenenza, ne frequento tre. Mi vedo ancora solo figlio della Chiesa e basta, e il mio punto di riferimento è il mio vescovo. In qualsiasi parrocchia ci fosse bisogno del mio apporto, nei limiti delle mie energie, mi scommetto al 100%.

Questo comporta un problema serio: quando vengono affidati degli incarichi, il parroco, in maniera saggia e prudente, tende a prediligere chi conosce meglio (cioè chi vede più spesso, per intenderci). Per dare un incarico a me deve fare una vera e propria scommessa, un sforzo quasi contro razionalità! Non solo perché non mi conosce come conosce tutti i suoi assidui parrocchiani fissi, ma anche perchè non ho un background familiare di gente di parrocchia, anzi al contrario tutto anticlericale (unica eccezione era la nonna, da poco tornata alla casa del padre). Adesso, nella mia famiglia sono l’unica mosca bianca, o pecora nera (a seconda della propria Weltanschauung).

Inaspettatamente:
Delle tre parrocchie che frequento e nelle quali svolgo attività (coro, catechismo per gli adulti, riunioni ecc…), la proposta di organizzare dei corsi di formazione e informazione sui TdG non è stata accolta! Per la serie: “Non est propheta sine onore, nisi in patria sua, et in domo sua”… Mi sentivo dire: “Ma chi sarebbe interessato a queste cose? … Queste cose è meglio lasciarle perdere… Magari più in là per adesso ci sono tante altre cose da fare!”. Così decisi di andare nell’unica parrocchia che sapevo tenere una volta a settimana da 25 anni un “Corso di Teologia Biblica per Laici”.

Lo andai a trovare proprio lì in una sua lezione, quando finì mi feci innanzi e aspettai che tutti gli facessero i saluti per poi trattenermi con lui. Il parroco fu mio professore di Religione Cattolica al Liceo Classico ma figurarsi se si ricordava di me. “Vagamente” mi disse. Meno male… se avesse ricordato quante gliene avevo fatte… forse ero stato in gioventù persino uno di quelli che gli aveva causato il settimo intervento di bypass. Non scherzo. Gli proposi l’idea e ne fu entusiasta.

Problemucci:
Mi si disse di parlarne con il viceparroco. E qui, una nota ahimè dolentissima. Tale vice sarebbe potuto essere anche un buon punto di riferimento per le sue origini statunitensi e per la sua formazione americana circa i movimenti e le sette. Notavo che parlandomi faceva continui riferimenti ai Mormoni… ma… il corso era sui TdG! Gli proposi una introduzione storica al problema dei Nuovi Movimenti Religiosi, ma procrastinò per due settimane. Al che mi rivolsi al mio vecchio prof. che capì subito le intenzioni del suo vice e mi assicurò che quel corso si sarebbe fatto. In tutto questo marasma, mi confidavo spesso con Brunodb2 che mi faceva da mano sulla spalla.

La svolta:
Un giorno, quando tutto sembrava ormai finito e dimenticato il parroco mi si chiese se avessi avuto disagio a parlare ad un gruppo di 35/40 persone e siccome feci cenno di sufficienza, offrì di inserirmi proprio nel corso di teologia biblica dandone notizia coram populo alla messa domenicale dopo avermi ascoltato a quattrocchi esporre un argomento. Il primo giorno mi disse: “Solo 15 minuti perché poi … dobbiamo fare lezione!”. Solo 15 minuti! Che cosa avrei potuto mai dire? Nulla di che! Non feci una piega e accettai di buon grado.
Evidentemente il parroco-vecchia-volpe tastava il terreno, il pubblico e il sottoscritto che parlava al microfono (?). Quando arrivai senza una carta o un indice da seguire il parroco entrò in agitazione! Ma sentendomi parlare mentre snocciolavo un indice programmatico di ciò di cui avrei parlato nelle settimane successive, arrivai a 30 minuti senza che quasi ci si fosse resi conto. Nelle volte successive il parroco mi concesse a voce sempre 15/20 minuti al massimo, e l’accordo era che mi avrebbe fatto sapere lui in anticipo il termine del mio tempo con uno schiarimento di voce che però arrivava sempre quasi alla fine dell’ora. In questi due mesi c’è stato un chiaro incremento di pubblico arrivando qualche volta ad un massimo di 70 unità.

Detto il “Contesto” si potrà continuare a parlare di una voce importantissima la numero 3)Il tipo di pubblico.

Ogni bene
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Messaggioda Marcuccio » sab giu 09, 2007 12:15 am

Passo all’argomento numero 3) che ho nominato “Il Tipo di pubblico”.

Premessa:
Questa terza voce mi pare importantissima e vitale. Si tratta del fatto che il relatore (io in questo caso) sa di star svolgendo un servizio importante per la Verità e per la Chiesa; si tratta del fatto di mettere a frutto l’esperienza accumulata negli anni per capire già con un colpo d’occhio a che tipo di persone si sta per trasmettere il messaggio. Inutile dire che quell’esperienza non l’avevo, sapendoli però “studenti” in quel corso di Teologia Biblica per Laici, sapevo almeno di potermi permettere anche qualche “raffinatess”… una tantum. Posso dire che pur non avendo un’esperienza di quel tipo, pur non conoscendo quel pubblico (l’assemblea vedeva me per la prima volta e per la prima volta io vedevo l’assemblea), credo che il Signore mi abbia seriamente assistito. Dico questo perché mi sarei aspettato di essere emozionato, magari di sentire una stretta allo stomaco o cose simili. Invece nulla, nessun tipo di agitata emozione, ma una divina tranquillità.

Andiamo al sodo:
I presenti in quelle serate erano tutte persone adulte tra i 30 e i 60, nella media, più qualcuno che sfiorava gli 80. Erano di quasi tutte le estrazioni sociali, dal pizzaiolo al medico, dall’avvocato al meccanico, singles o padri e madri di famiglia. Lo so perché ogni volta a termine dell’ora, con alcuni, non con tutti, la “conferenza” si prolungava per un’altra ora in modo peripatetico, cioè camminando per i giardini della Chiesa e per altri 20 minuti di fronte alla mia macchina. In quelle occasioni ebbi modo di sapere dove le persone lavoravano, cosa facevano, le loro ansie e i loro timori, ma anche i loro pettegolezzi sui TdG e da alcuni anche le eroiche gesta che misero un dì in fuga i TdG.

Mi sorprese però sapere che solo pochissimi degli studenti di quel corso di Teologia Biblica sapevano dell’esistenza del GRIS! Pochissimi da contarsi sulle dita delle mani! Alcuni sapevano vagamente dell’esistenza di Mons. Lorenzo Minuti e della sua opera, e alcuni altri sapevano che ogni primo mercoledì del mese si conduceva su Radio Maria una trasmissione appositamente sugli insegnamenti della WTS. Ma tutti avevano un’esperienza in comune: tutti avevano avuto a che fare almeno una volta nella vita con un TdG e la cosa che più mi dava a pensare era che tutti sapevano che nella dottrina WTS c’era qualcosa di non cristiano, ma nessuno sapeva esattamente cosa, “in fondo sembrano tutte davvero persone buone e gentili”.

Un punto di svolta:
Per prima cosa ho sempre sottolineato, sottoscritto, confermato e specificato che la quasi totalità dei TdG agisce veramente secondo coscienza e, in quest’ottica, nella misura in cui sono in buona fede, non solo sono brave persone, ma sono le prime vittime della WTS e quest’ultimo concetto è stato sempre il mio incipit di ogni conferenza “…non rifiutiamo coloro che errano, ma l’errore…”. Quindi, ribadito questo concetto, un pomeriggio, armato di buona volontà, fogliettini di carta bianchi e – il Signore continui a benedirmi in questo senso – davvero un’ottima memoria, riprodussi, con il consenso di Brunodb2, i concetti e i gesti che avevo visto e appreso da un video alcuni giorni prima, arricchendolo ovviamente anche del mio del mio stile.

Il video che avevo visionato a casa aveva per protagonista il Dott. Sandro Leoni che in pochi minuti illustrava l’ampia dissonanza tra il credo cattolico e il credo geovista. Chi non avesse visto il video sappia che può visionarne spezzoni su un apposito forum dedicato all’analisi critica del culto geovista, l’unico forum che a mio modesto parere offre spunti di riflessione per tutti i palati e per tutte le esigenze che abbia attinenza col credo e le dottrine WTS, il sito è quello di Achille Lorenzi, sul quale scrivono anche il sottoscritto (con poca frequenza ormai), Brunodb2, Trianello, Berescitte e alcuni altri presenti in questo forum.

Sembra superfluo dire che l’esempio dei fogliettini stropicciati sul tavolo, eccetto per quei miseri tre che non avevano attinenza dottrinale, ha scioccato gli spettatori, che neanche lontanamente immaginavano che tipo di fine facesse il Credo cristiano nelle mani di un TdG. La morale che dunque è rimasta impressa è questa: “…se siete pronti a rendere testimonianza della fede che è in voi… tanto bene. Ma se non ne siete sicuri l’unica risposta da tenere in mente è “NO GRAZIE!”. È una risposta secca e decisa, ma cristiana e gentile. Tuttavia non finisce qui… la morale del discorso è anche farvi chiedere “Come posso rendere testimonianza della fede che è in me? Semplice: non solo partecipando alla liturgia eucaristica, non solo attraverso la preghiera e l’amore verso tutti, ma anche cominciando a frequentare almeno un corso di Teologia Biblica per Laici in parrocchia una volta a settimana!”. Il parroco aveva un sorriso così esteso che a momenti gli angoli della bocca s’avvicinavano ai lobi delle orecchie! Solo nelle settimane successive si ebbe un incremento di persone interessate, ma purtroppo, ahimè, nessun giovane…

La prossima volta passerò al punto 4)Le esperienze comunicate

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Messaggioda brunodb2 » gio giu 14, 2007 11:47 am

La prossima volta passerò al punto 4)Le esperienze comunicate

Ogni bene
Marcuccio
Stiamo ancora aspettando il punto 4).
Non è che per caso hai preso ... il volo ...? :lol:

Ciao :wink:

Bruno
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Messaggioda Marcuccio » sab giu 16, 2007 5:18 pm

Non è che per caso hai preso ... il volo ...? :lol:
Carissmo,
confesso che questa emoticon " :lol: " mi fa un pochino senso! Comunque rispondo alla domanda... Si, ho preso il volo e ora son tornato, sano e salvo. Ho incontrato un bel gruppetto di amici e abbiamo passato una bella giornata. Non trovi? Non appena regina Ispirazione mi viene a trovare insieme a re Tempo scrivo il punto 4)...

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Messaggioda GrisAdmi » gio giu 21, 2007 7:47 am

Perdindirindina.... stai scirvendo un romanzo. Meglio così, almeno avrò qualcosa da fare nelle lunghe notti che mi attendono. :D
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A MARCUCCIO CHE DICE...

Messaggioda berescitte » mar giu 26, 2007 4:36 pm

>In questo senso allora sono un cristiano anomalo, perché amo tantissimo girare tra le parrocchie della mia città, perché non riesco ancora a vedermi nitidamente come figlio di una Chiesa locale. Infatti pur avendo una parrocchia d’appartenenza, ne frequento tre.

R- Per "chiesa locale", tra i competenti, si intende non la parrocchia ma la diocesi. Quindi tu, peripatuntes di parrocchie sei pienamente inserito nella tua chiesa locale fin quando non sfori fuori (il che poi non sarebbe peccaminoso ma meritorio) o fin quando, in visita a una parrocchia nuova durante il Venerdi Santo alle commoventi parole del predicatore tu non rimanga impassibile perché... non sei di quella parrocchia!
E se a foza di servire parrocchie riuscissi a convincere il Vescovo di farti parlare una volta a una riunione del clero? Che ne sai che lo Spirito Santo non covi sotto sotto questo progetto?
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Messaggioda GrisAdmi » mar giu 26, 2007 10:20 pm

Nel frattempo, io ho finito di leggere il tutto. Puoi inserire la puntata successiva.
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Cari amici...

Messaggioda Marcuccio » mer giu 27, 2007 6:42 pm

R- Per "chiesa locale", tra i competenti, si intende non la parrocchia ma la diocesi.
Che vuol dire "competenti"? Certo, chiamare chiesa locale la parrocchia di appartenenza è improprio. Allora in questo senso, noto con piacere che "competenti" si riferisce a persone che ne capiscono qualcosa e sono dunque contento di essere tra "competenti". Cercherò di adeguarmi... io ho ancora strada da fare
Quindi tu, peripatuntes di parrocchie
Tra "competenti" peripatuntes andrebbe sostituito con peripatountes, ma non solo... io sono una persona sola l'improprio peripatuntes si riferisce a coloro che camminano... più di uno... io sono solo :(
sei pienamente inserito nella tua chiesa locale fin quando non sfori fuori (il che poi non sarebbe peccaminoso ma meritorio)
Mi piacerebbe fosse così. In linea di massima questo sarebbe un optimum, che purtroppo nella nostra diocesi e non solo stenta a realizzarsi (sic!)
o fin quando, in visita a una parrocchia nuova durante il Venerdi Santo alle commoventi parole del predicatore tu non rimanga impassibile perché... non sei di quella parrocchia!
Hai in mente quando si dice che in chiesa non si va per il prete, ma per Gesù?... ecco... io mi trovo in quella situazione. La commozione è a prescindere per il racconto evangelico, sempre.
E se a foza di servire parrocchie riuscissi a convincere il Vescovo di farti parlare una volta a una riunione del clero? Che ne sai che lo Spirito Santo non covi sotto sotto questo progetto?
Il mio buon Vescovo sta per andare in pensione. Ed è sempre stato un Arcivescovo arciprudente :wink: , però come dici tu non pongo limiti alla provvidenza. Chissà cosa succederà in queste settimane...

Nel frattempo, io ho finito di leggere il tutto. Puoi inserire la puntata successiva.
Ciò che inserirò è più breve... e sarà inserito prima del mese prossimo...

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P.S: ragazzi c'è un caldo qui giù che voi neanche vi potete immaginare...
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Messaggioda Marcuccio » ven giu 29, 2007 9:32 am

Allora il punto 4) Le esperienze comunicate. Questo è un punto che, in linea teorica e pratica, credo essere importante soprattutto per chi come me è davvero alle prime armi nell’informare le persone sulla dottrina geovista.

Premessa:
ho imparato a mie spese, che le parole vanno bene per un pubblico di studenti avanzati, di studiosi, di interessati alle intime dinamiche particolari che coinvolgono magari problemi d’ermeneutica; le parole vanno magari vanno bene pure per i prof. di religione cattolica, ma le persone comuni vivono di esperienze e capiscono più facilmente le esperienze di vita. Si confrontano con quelle e il “racconto” è ciò che vogliono sentire per far iniziare così quel processo di empatia che fa entrare la persona che racconta nel cuore di chi ascolta.

Il primo problema:
a Siracusa, cari amici, non esiste il GRIS – è un problema noto – e veramente poche persone sanno che cos’è e di che cosa si occupa. Quanti cristiani sanno veramente con cognizione di causa che il TdG non è cristiano perché per prima cosa non ha il predicativo teologico sul Gesù Cristo? Per mia esperienza affermo: qui a Siracusa, durante la conferenza tenuta da me, nessuno!

Sapevano che nella loro dottrina c’era qualche cosa che “non andava”, che hanno “problemi con la trasfusione di sangue”, che “non festeggiano i compleanni e le feste” però… “in fondo noi cattolici stiamo troppo sull’attenti… non sono innocui?”. Beh, una buona parte dei TdG è in buona fede. Ma ciò che ho tenuto a precisare sempre è che a noi non interessa contrastare il TdG-persona in quanto tale, a noi interessa informare della falsa dottrina propinata dal CD a tutto il mondo con i loro disinvolti mezzucci dialettici capaci di carpire l’uditore “culturalmente indifeso”. Sintesi del problema:
la mancanza di un GRIS a Siracusa comporta il fatto che il cristiano non è ben informato sulla fenomenologia religiosa del territorio, sulla fenomenologia dei movimenti alternativi e settari.

Il secondo problema:
Quando il TdG esce dalla sua prigione, dalla sua torre blindata, per dissociazione o disassociazione, che trova? Chi trova? Il nulla, nessuno. A chi si rivolge? Alla parrocchia? Alla Chiesa Cattolica? Forse, ma ci vorrebbe un vero e proprio miracolo dopo tutti i lavaggi del cervello durati anni e anni in Congregazione a sentir dire che la Chiesa Cattolica è la corifea di ogni falsa religione, la bestia dell’Apocalisse, Babilonia la Grande!
Sintesi del problema:
la mancanza del GRIS a Siracusa si rende evidentissima quando è il momento di aiutare persone che vorrebbero uscire da attività di aggregazione religiosa con evidenti atteggiamenti settari.

Il terzo problema: In diocesi non sarò l’unico ad essere ferrato in materia geovista. Non solo, ce ne saranno altri che sono ferrati in altri settori! Ecco, dove sono? A quanto mi risulta, nelle varie parrocchie non si fa attività di informazione. Come facciamo ad unirci? È come se si instaurasse una sorta di circolo vizioso: non c’è il GRIS perché non ci sono le persone che possono formarlo, ma in realtà - per la legge dei grandi numeri - le persone ci sono, ma non essendoci il GRIS non hanno un centro al quale riferirsi!
Sintesi del problema:
la mancanza del GRIS a Siracusa non permette alle persone con conoscenze utili di potersi aggregare e formare così una rete di informazioni utili al raggiungimenti dei fini del GRIS stesso.

Tre problemi che andrebbero affrontati con calma, certo. Ma perché ho deciso di postarli qui, nell’ambito del punto 4) Le esperienze comunicate? Perché non ho potuto raccogliere testimonianze per le mie conferenze. Sono stato “solo”, se non fosse stato per il Signore, solo nell’organizzazione delle conferenze, solo nell’esposizione, solo perché senza testimonianze vive, solo perché il GRIS non c’è! Se è vero come è vero che sono le “esperienze dirette” che ci aiutano a catturare il cuore dell’uditore, è vero pure che io ho catturato solo il cervello e mentre le cose del cuore non si scordano, le parole volano via dopo qualche settimana…

Primo punto:
Allora, se esistono GRIS qui in Sicilia, di sicuro non comunicano. E se ci sono non comunicano con me, perché io non rappresento nessuno, solo me stesso. Ma l’esperienza a vissuta a Roma mi porta a delle conclusioni: non ci conosciamo bene, non ci muoviamo in blocco per una causa comune, ma svolgiamo un lavoro pressoché individuale, eccetto per rari casi.

Secondo punto:
“Sarebbe bello creare una specie di spazio intranet dove poter scambiare testi, testimonianze, metodi di comunicazione, informazioni e quant’altro” ho sentito. Bene, a mio modesto parere si potrebbe fare di più in maniera molto più veloce e semplice. Vedete l’idea di creare uno spazio intranet è ottima, ma non ci mette in comunicazione come dovremmo essere.

Terzo punto:
Ciò che penso è invece quello di organizzare nell’arco dei singoli giorni della settimana delle video-riunioni! Come? Esistono vari mezzi gratuiti, basta una web-cam e un microfono con cuffia: Skype o windows live messenger e il gioco è quasi fatto! Il resto è solo organizzazione e buona volontà. Prendiamo una città molto estesa come Roma, ad esempio.

I membri del GRIS di Roma – previa organizzazione – sapranno che per il Lunedì è destinata la video riunione sul New Age, il Martedì su Sette Sataniche e Massoneria, il Mercoledì sui TdG, il Giovedì su… Per ogni sezione esisterebbe un moderatore che ad esempio fa una “lezione” di 30/40 minuti, poi lascia spazio a possibili interventi delle persone coinvolte. Coinvolte dalle proprie case, senza la necessità di prendere un treno e tre autobus se non si ha la macchina! In questo sistema che sto proponendo non è detto che siccome io sono ferrato in materia geovista non possa partecipare ad una riunione sulla New Age! E viceversa. E non c’è nessun pericolo d’infiltrazione perché è un sistema che gode della privacy e per inserirmi nella video-riunione devo essere accettato dalla comunità che sta già parlando.

Si possono scambiare pareri che si vivono realmente sul campo anche se si è separati da chilometri e chilometri di distanza. Prendi Siracusa che non ha ancora un GRIS. Si possono consigliare a viva voce siti, riviste e creare anche quell’intranet di cui si parlava prima. Io ed un certo Francesco del GRIS di Torino potremmo comunicarci settimanalmente del materiale e delle esperienze.

Mensilmente i moderatori delle varie sezioni potrebbero incontrarsi sul medesimo spazio e comunicare le esigenze, i progressi varie ed eventuali. Le spese si ridurrebbero drasticamente, a favore di un impiego delle stesse per reali esigenze. Poi certo, quando si tratta di riunioni di un certo tipo… e ci vuole la presenza… beh… a quel punto allora… Il mezzo internet ed il pc, vanno sfruttati al massimo delle loro potenzialità, amici miei. In fondo, io mi sono fatto conoscere da Brunodb2, Trianello, Berescitte, proprio grazie ad internet. E chi l’avrebbe saputo che esistevano tali persone che si occupavano di tali cose?

Infine:
ripeto che ho inserito questo post sul punto 4) perché l’esigenza mi ha portato a farlo. Ed è da un pezzo che ci penso, ma il viaggio a Roma mi ha fatto prendere coscienza di un problema che credevo essere isolato, ed invece si è dimostrato esteso. Spero se ne possa parlare anche nei termini da me proposti alla riunione del GRIS nazionale che sta per avvenire a breve.
Detto questo, aspetto pareri e opinioni, suggerimenti ed eventuali critiche nell’attesa dell’elaborazione del punto 5)La Dottrina comunicata

Ogni bene
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la chiamata per marcuccio

Messaggioda algoritmo70 » gio lug 12, 2007 4:26 pm

Quando molti anni fa iniziai la mia diciamo così attività parrocchiale mi ricordo questo,tutte le domeniche che andavo a Messa piangevo mi sentivo sola,mio marito mi diceva vai a Messa tranquillamente,poi quando mio figlio è cresciuto e cominciò il catechismo che nel frattempo su richiesta del parroco avevo anche io inziato ,infatti ero catechista,avevo sempre dentro di me la melanconia di mio marito che pur condividendo la mia attività non era presente. Io pregavo e continuavo mio figlio fece la Comunione, la Cresima,un giorno dissi a mio marito se vuoi che nostro figlio continui nella Chiesa e con fede anche tu devi partecipare ,inizia la domenica con il partecipare all S. Messa e vedrai.Continuavo sempre la mia attività lui d'altro canto lavorava però iniziò la domenica a partecipare alla Messa.Ti racconto questo perchè da allora ad oggi sono passati 30 anni circa siamo ormai tutti impegnati nella Chiesa ognuno con realtà diverse,quindi vedi Marcuccio ognuno di noi ha una Chiamata dal Signore, chi prima chi dopo,la perseveranza e la preghiera fanno il resto.Tu non pensi che il Signore ti sta Chiamando,in parte già vedo che fai molto ma non pensi che forse puoi TU iniziare un Gris a Siracusa?Allora Coraggio fratello la preghiera ti aprirà le porte perchè la Chiesa ha bisogno di te.Un caro fraterno saluto algoritmo70,ci siamo conosciuti a Roma all'udienza. :D
algoritmo70
 

Messaggioda Marcuccio » mar lug 17, 2007 11:46 am

Ti racconto questo perchè da allora ad oggi sono passati 30 anni circa siamo ormai tutti impegnati nella Chiesa ognuno con realtà diverse,quindi vedi Marcuccio ognuno di noi ha una Chiamata dal Signore, chi prima chi dopo,la perseveranza e la preghiera fanno il resto.Tu non pensi che il Signore ti sta Chiamando,in parte già vedo che fai molto ma non pensi che forse puoi TU iniziare un Gris a Siracusa?Allora Coraggio fratello la preghiera ti aprirà le porte perchè la Chiesa ha bisogno di te.Un caro fraterno saluto algoritmo70,ci siamo conosciuti a Roma all'udienza.

Cara Algoritmo70,
grazie per le tue parole incoraggianti e per i tuoi messaggi di speranza. Li apprezzo davvero tanto. Chissà, forse è come dici tu... vedremo se quest'anno riuscirò ad organizzare qualche cosetta al di fuori dell'ambito parrocchiale... ve ne darò subito notizia a cose fatte. Staremo a vedere chi vivrà, vedrà.

Ogni bene
Marcu

Ps: Certo certissimo che mi ricordo di te!! Avevi uno degli sguardi più amorevoli di mamma mai visti e poi sei pure rimasta tutto il tempo con i biglietti in mano per un Gris che aveva avuto qualche difficoltà ad arrivare!
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A Marcuccio

Messaggioda berescitte » mer lug 18, 2007 3:22 am

Al post del 27 Giugno
Per "competenti" intendo ovviamente competenti in linguaggio ecclesiale. Fonti per la competenza: Codice di Diritto Canonico, Annuario pontificio, Annuario diocesano, Osservatore Romano, Avvenire.

Quella del tale che all'omelia struggente del venerdi santo non si commuove perché non è di quella parrocchia è una famosissima barzelletta.


A quello del 29
Fai iscrivere al nostro forum quel tuo amico di Torino e fagli dire la sua.
La tua intanto io la presento di peso alla discussione/riflessione comune che il GRIS nazionale ha lanciato nella riunione di Bologna. Ma sarà dura perché l'esperienza della Mailing list, già lanciata da un giovane grissino da anni, non ha riscosso l'interessamento che si sperava. Non c'è familiarità diffusa per il mezzo telematico e forse molti hanno anche paura di esporsi (non lo si tocca con mano anche qui?).

Io penso che il rinnovamento del GRIS nel senso di un maggiore scambio-conoscenza reciproca ecc... o sarà promossa dai giovani o non sarà. Abbiamo persone non più giovani che, anche se possiedono il PC, non distinguono ancora tra un sito e un'email.
Da parte mia e del GRIS di Roma avete carta bianca e pieno appoggio. Ma dovete essere voi a stimolare insegnando a... nuotare.[/b]
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sono sempre algoritmo

Messaggioda algoritmo70 » mer lug 18, 2007 4:11 pm

Marcu sono contenta che ti sei ricordato di me ,grazie è vero che sono stata con i biglietti in mano ma allfine i grisini in viaggio sono arrivati,e questo è l'importante,comunque tienici aggioranti su ciiò che farai io dal canto mio ti prometto le preghiere alla nostra Mamma Immacolata,sono certa che Lei ti darà un coraggio,vedrai.Ora caramente ti saluto,buona estate.Anna. :)
algoritmo70
 

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