Mmm...Alenis mi ha preceduto....
Avevo intenzione anche io di porre questo quesito.
Ho letto con piacere la vostra discussione e le riposte di Trianello le ho trovate soddisfacenti.
Ciao a tutti, alla prossima....
Moderatore: berescitte
Trianello ha scritto:ok; quindi, per amministrare i sacramenti ( cioè il sacerdote può amministrare i sacramenti ) , è necessaria la laurea, giusto?
In teoria no, in pratica sì. La Chiesa, infatti, vuole che i suoi Ministri siano culturalmente preparati per l’ufficio che occupano, quindi il Diritto Canonico stabilisce che per essere ordinati sacerdoti è necessario aver completato con successo un lungo percorso di studio.
se ho Fede o meno, non credo che sia da questo che si possa dedurre ( e cmq non vedo perchè devi andare sul personale invece di rimanere nelle argomentazioni ) ;
Non stavo andando sul personale, volevo solo farti notare come il principio di autorità è proprio ciò che distingue la scienza dalla fede. Noi crediamo nella Rivelazione per l’autorità intrinseca del Rivelante, ma anche per l’autorità dello strumento con cui ci viene trasmessa la Rivelazione stessa, la Chiesa. La fede cattolica si fonda, prima di tutto, sulla fiducia accordata alla Chiesa quale detentrice della Verità piena per ciò che concerne la Rivelazione.
Le scelte pastorali possono essere sbagliate e infatti non sarebbe la prima volta che Essa ne cambia gli orientamenti.
Non è esatto. Per il cattolico la Chiesa è assistita dallo Spirito sempre, anche nelle sue scelta pastorali. Il fatto che determinate norme siano state modificate nel tempo, non significa che queste norme fossero sbagliate quando furono introdotte. La società cambia, il mondo cambia… la Chiesa, con le sue scelte pastorali, si adatta alle contingenze della storia, cercando (con l’aiuto dello Spirito Santo) quelle soluzioni che possano permetterle d’esercitare al meglio il suo ministero. Al momento, la Chiesa ritiene che sia meglio che i suoi preti non siano sposati… ed ha tutte le ragioni per ritenerlo, ragioni che spesso i “critici” si guardano bene dal prendere in considerazione e valutare con occhio obbiettivo.
Il semplice fedele, certo, può anche essere in disaccordo per ciò che concerne determinate norme pastorali e muoversi, discretamente, perché queste siano modificate, ma non può in nessun modo contrapporsi alla Chiesa. Il fedele deve obbedire umilmente alla Chiesa (anche lì dove crede che determinate norme siano superate), “fiducioso” nell’intervento dello Spirito che, quanto prima, qualora avesse ragione, interverrà per illuminare le menti di coloro a cui spetta deliberare su queste coste.
secondo il tuo discorso, è così anche per tutte le altre religioni: sono nel giusto nella misura in cui sono in accordo con ciò che dice la Chiesa Cattolica. In altre parole, se seguo il tuo ragionamento per intero, devo dedurre che, praticamente dai autorità zero alla Chiesa Ortodossa; cioè, se le dai più autorità rispetto ad altre religioni è solo perchè ha più cose in comune con quella Cattolica rispetto alle altre. Ma allora, perchè l'hai citata all'inizio?
Non sono io a ritenere questo, ma è il Magistero della Chiesa a farlo, anche perché si tratta dell’unica posizione logica. Se la Chiesa è la custode della Verità piena, allora (per il principio di contraddizione), lì dove chiunque altro sostenga dottrine contraddittorie rispetto a quelle sostenute da questa, questi è necessariamente in errore. Pertanto, le altre religioni sono nel Vero, nella misura in cui concordano con quanto insegnato da Pietro.
La Chiesa Ortodossa è molto autorevole, perché fondata anch’essa sulla Tradizione Apostolica, ma la sua autorità viene meno (per me che sono un cattolico) lì dove questa si discosta da quanto insegnato dalla Chiesa cattolica. Se ho citato gli ortodossi è stato solo per dimostrare come anche loro osservino scrupolosamente determinate norme.
appunto; cioè è come se fosse come le altre religioni; solo che ha un pensiero più vicino a quello della Chiesa Cattolica; ma in realtà, non dai alcun peso a quella Ortodossa; se la pensa in modo diverso, sbaglia; se no, va bene.
Per ciò che concerne le questioni pastorali non è detto che se la Chiesa ortodossa la pensa in modo diverso da quella Cattolica, allora sbaglia. Tutto dipende dal contesto storico/culturale in cui questa Chiesa si trova ad operare. E’ possibile che in quel contesto quella Chiesa agisca bene anche facendo cose diverse da quelle che, in un contesto differente, fa la Chiesa cattolica. Del resto, per ciò che concerne il celibato dei sacerdoti, i cattolici orientali seguono il costume degli ortodossi. E’ la Chiesa latina che vuole che i suoi preti non possano essere sposati.
e, volendo, lo si ripotrebbe riportare allo stato precedente?
In teoria sì, in quanto l’ordinato rimane sempre ordinato, anche se, facendo richiesta di riduzione allo stato laicale, si impegna a non esercitare più il ministero sacerdotale.
appunto; per ciò che concerne la Rivelazione, non tanto la pastorale; le scelte pastorali possono essere errate; tipo fare le crociate; tipo lo sterminio dei gesuiti, il rogo di Giordano Bruno, ecc.
Come sopra; sono d'accordo che esistono aspetti che si devono adattare al contesto storico a cui essi appartengono, ma questo non esclude errori.
è normale che ogni religione dica di essere nella Verità; ma bisogna vedere in che senso lo dice la nostra. Cioè in quale ambito dice di essere nella verità; se nei dogmi, o anche nelle scelte pastorali.
mi sfugge allora cosa si intende per "stato laicale";
Trianello ha scritto:appunto; per ciò che concerne la Rivelazione, non tanto la pastorale; le scelte pastorali possono essere errate; tipo fare le crociate; tipo lo sterminio dei gesuiti, il rogo di Giordano Bruno, ecc.
La questione è che noi crediamo che lo Spirito assista la Chiesa anche nelle sue scelte pastorali. Con la differenza che riteniamo che queste non siano irrevocabili, vale a dire che queste non abbiano valore dogmatico.
E’ importante, poi, distinguere quelle che sono le scelte della Chiesa dalle scelte personali dei singoli cristiani (a prescindere dal ruolo che hanno all’interno della medesima), che possono anche essere di natura profondamente errata e peccaminosa.
Come sopra; sono d'accordo che esistono aspetti che si devono adattare al contesto storico a cui essi appartengono, ma questo non esclude errori.
Uhm… ripeto che noi crediamo fermamente che lo Spirito Santo assista la Chiesa sempre, anche per le sue scelte pastorali. Certo, poi il singolo cristiano può anche ritenere che una determinata “politica” della Chiesa sia errata, nel senso che non sia al passo coi tempi o non sia adatta ad un determinato contesto culturale… e allora ha tutto il diritto di muoversi, entro certi limiti, perché le cose cambino. Quello che nessun cattolico può fare è contrapporsi alla Chiesa, così come fanno talune associazioni di preti sposati, i quali hanno messo la Chiesa di fronte al fatto compiuto ed ora “pretendono” che questa accolga le loro richieste. A questo proposito credo che sia molto indicativo il caso di Padre Lagrange, il grande biblista fautore del metodo storico-critico. Bene, per molti anni a costui fu impedito di pubblicare le proprie ricerche perché la Chiesa non aveva ancora “sdoganato” questa metodologia di ricerca per ciò che concerne gli studi biblici. Lui obbedì e non pubblicò nulla, anche se continuò a lavorare (con discrezione) a favore della sua “causa”. Alla fine, la Chiesa con l’Enciclica Divino afflante spiritu di Pio XII sdoganò il metodo storico-critico e Padre Lagrange poté finalmente vedere i suoi sforzi coronati dal successo. So che sono in corso le pratica per aprire il suo processo di beatificazione.
è normale che ogni religione dica di essere nella Verità; ma bisogna vedere in che senso lo dice la nostra. Cioè in quale ambito dice di essere nella verità; se nei dogmi, o anche nelle scelte pastorali.
Le scelte pastorali non sono vere o false, ma possono essere adatte o inadatte ai fini della Chiesa. Ecco, noi crediamo che la Spirito assista la Chiesa anche quando si tratta di “fornirle” i mezzi per adempiere alla sua missione.
ok; la commissione sbagliò nel mettere al rogo Giordano Bruno.
come scelta pastorale, c'era l'incoraggiamento da parte della Chiesa, quella di andare in guerra Santa
come quella anche di accettare nei conventi suore che, di rimanere caste a vita, non ne volevano sapere proprio.
se il papa e il resto dei vescovi si alzano un giorno e dicono ai laici che è giusto andare in guerra; che si fa? si dice che, dato che lo Spirito Santo agisce, non ci si deve contrapporre e non bisogna dire nulla? o bisogna andare discretamente? non bisognerebbe forse criticare pubblicamente tali direttive?
se invece 400 anni fa un prete avesse deciso di far scappare via Giordano Bruno dopo che quest'ultimo era stato condannato al rogo, oggi, quel prete, lo avrebbero beatificato oppure no?
Lagrange sia stato beatificato semplicemente per l'obbedienza; quando, secondo logica, mi sembra invece che uno che ha avuto il coraggio seguire la propria coscienza sino alla morte, sia molto più meritevole di essere beatificato;
Cattolica sia un riconoscimento temporale che vale solo qui su questa terra; perchè anche il processo di beatificazione può essere soggetto a errore umano ( per quante precauzioni si prendano, non lo si può escludere ) ;
in conclusione; per chiarire prima la pastorale circa il celibato dei preti credo bisogni fare un passo indietro; ovvero chiarire meglio la questione della Pastorale e quella della guida dello Spirito Santo
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