da Citocromo » sab giu 18, 2011 1:31 pm
Oltre a ciò che ha spiegato Trianello, ti ricordo che s. Agostino non scrisse solo questo passo delle Ritrattazioni, ma anche un altro passo in cui affermava che il Signore Gesù affidò a Pietro il compito di pascere il gregge dei fedeli dopo la sua Risurrezione nel famoso episodio dell'ultimo capitolo del Vangelo di Giovanni. Questo brano non è preso in considerazione dalla WT:
"Senza parlare di quella purissima sapienza presente nella Chiesa cattolica, alla cui penetrazione pochi uomini spirituali, e in verità solo in minima parte, giungono senza incertezza in questa vita, causa l’umana condizione (giacché non è la vivacità del capire che rende sicurissima la restante massa del popolo, ma la semplicità del credere); anche tralasciando di parlare di questa sapienza, che voi non credete sia presente nella Chiesa cattolica, ci sono molte altre cose che a buon diritto mi tengono nel suo grembo. Mi mantiene fermo il consenso dei popoli e delle genti; mi mantiene fermo quell’autorità avviata dai miracoli, nutrita dalla speranza, aumentata dalla carità, confermata dall’antichità; mi mantiene fermo la successione dei sacerdoti sulla stessa sede di Pietro apostolo, al quale il Signore affidò di pascere le sue pecore dopo la risurrezione, fino al presente episcopato (testo latino: tenet ab ipsa sede Petri apostoli, cui pascendas oves suas post resurrectionem Dominus commendavit, usque ad praesentem episcopatum successio sacerdotum); mi mantiene fermo infine lo stesso nome di Cattolica, che, non senza un motivo, solo questa Chiesa ha ottenuto in mezzo a numerosissime eresie, per cui, benché tutti gli eretici vogliano dirsi cattolici, tuttavia se uno domanda a qualche straniero dove si riunisca la Cattolica, nessuno degli eretici ha l’ardire di mostrare la sua basilica o la sua casa. Dunque tali e tanti dolcissimi vincoli del nome cristiano mantengono rettamente fermo il credente nella Chiesa cattolica, benché - a causa della lentezza della nostra intelligenza o del demerito della nostra vita - la verità non si manifesta ancora apertamente. Ma presso di voi, dove non c’è nessuna di queste cose che mi inviti e mi trattenga, risuona solo una promessa di verità: certamente, se questa mi viene dimostrata in modo talmente chiaro che non possa essere messa in dubbio, la si deve preporre a tutte quelle ragioni, dalle quali sono trattenuto in seno alla Cattolica; ma se solo si promette, e non si dimostra, nessuno potrà allontanarmi da quella fede che lega l’animo mio con numerosi e così convincenti argomenti alla religione cristiana". (tratto da Contra epistolam manichaei, 4. 5)
Tralasciando il discorso sul primato del Papa (che è oggetto di dialogo ecumenico), voglio sottolineare che s. Agostino in una lettera elenca anche la successione apostolica della Chiesa di Roma:
"1. 2. Se infatti si dovesse considerare la successione regolare dei vescovi che si succedono uno dopo l'altro, con tanta maggiore certezza e vantaggio dovremmo cominciare a contare dallo stesso Pietro, al quale, come rappresentante di tutta la Chiesa, il Signore disse: Su questa pietra edificherò la mia Chiesa e le porte dell'inferno non la vinceranno 5. A Pietro infatti successe Lino, a Lino Clemente, a Clemente Anacleto, ad Anacleto Evaristo, ad Evaristo Sisto, a Sisto Telèsforo, a Telèsforo Igino, a Igino Aniceto, ad Aniceto Pio, a Pio Sotère, a Sotère Alessandro, ad Alessandro Vittore, a Vittore Zefirino, a Zefirino Callisto, a Callisto Urbano, a Urbano Ponziano, a Ponziano Antero, ad Antero Fabiano, a Fabiano Cornelio, a Cornelio Lucio, a Lucio Stefano, a Stefano Sisto, a Sisto Dionigi, a Dionigi Felice, a Felice Eutichiano, a Eutichiano Gaio, a Gaio Marcello, a Marcello Eusebio, a Eusebio Milziade, a Milziade Silvestro, a Silvestro Marco, a Marco Giulio, a Giulio Liberio, a Liberio Damaso, a Damaso Siricio, a Siricio Anastasio. In questa serie di successioni non si trova alcun vescovo donatista. Ma i Donatisti all'improvviso mandarono dall'Africa un prete da loro ordinato, il quale, come vescovo d'un piccolo numero di Africani, propagò a Roma la setta chiamata dei Montesi o dei Cutzupiti". (Lettera 53)
Questo passo smentisce due importanti insegnamenti della WT: 1) Pietro non è stato a Roma; 2) il Vescovo di Roma non è successore di Pietro (vedere TOR 1-08-2011, p. 24 e ss., dove la WT cita il medesimo passo postato da opepo).
Citocromo
Mi sembra che si debbano ricondurre gli uomini alla speranza di trovare la verità. (Sant'Agostino, Lettere, 1,1)