da GrisAdmi » mar giu 20, 2006 6:43 am
Prima di rispondere alle domande del caro Antonio è bene chiarire un punto fondamentale. Per noi cattolici, la Scrittura è solo una parte del Deposito della Fede, assieme alla Tradizione viva.
1) Quali versetti della Bibbia parlano del Limbo chiaramente?
Quella del Limbo è un’ipotesi teologica avanzata nel Medioevo in considerazione del fatto che se Dio è buono non può permettere che i giusti finiscano all’inferno solo perché non sono battezzati. Si pensò, allora, che ci fosse un “luogo” dove i giusti non cristiani potessero spendere l’eternità in uno stato di felicità naturale.
Non ci sono Dogmi definiti riguardanti la dottrina del Limbo. La medesima oggi sembra poi superata dagli sviluppi più recenti della riflessione teologica rispetto al cosiddetto “battesimo di desiderio” (in particolare rispetto al “battesimo di desiderio implicito”).
2) Quali versetti della Bibbia parlano del purgatorio chiaramente?
Vi sono due passi biblici che il Magistero ha individuato come accenni al Purgatorio: II Macc. 12,43 - 46 e Matt. 12, 32. Si dà il caso che però il II libro dei Maccabei non rientri nella Bibbia dei Testimoni di Geova, per quanto questo fosse stato considerato ispirato dalla Chiesa delle origini e per quanto la sua esclusione dal Canone sia avvenuta per opera di Lutero, fondatore di quella che gli stessi Testimoni considerano una delle tante forme (assieme al cattolicesimo) della cristianità apostata.
3) dove è scritto nella Bibbia che non si devono usare preservativi?
Dove è scritto nella Bibbia che non bisogna scatenare una guerra termonucleare? Nei tempi biblici non esistevano i preservativi, così come non esistevano le bombe atomiche.
La Chiesa sconsiglia l’uso del preservativo perché questo è un metodo contraccettivo artificiale che falsa la natura del rapporto sessuale. Cercherò di riassumere la posizione cattolica sull’argomento sesso, onde chiarire il perché di tale posizione
In primo luogo è necessario sottolineare come la distinzione dei sessi sia stata voluta da Dio, infatti: “Dio creò l’uomo a sua immagine; a immagine di Dio lo creò; maschio e femmina li creò.” (Gen 1,27) Dio ha voluto la distinzione dei sessi, e questa è un bene: “Dio vide quanto aveva fatto, ed ecco, era cosa molto buona.” (Gen 1,31) La persona sessuata, in quanto tale, non basta a se stessa: “Non è bene che l’uomo sia solo: gli voglio fare un aiuto che gli sia simile.” (Gen 2,18 ); “Né la donna è senza l'uomo, né l'uomo è senza la donna.” (I Cor 11,11)
Dio stesso dona all’uomo e la donna la possibilità di congiungersi carnalmente: “Dio li benedisse e disse loro: "Siate fecondi e moltiplicatevi, riempite la terra.” (Gen 1,28 ) La sessualità, che dà all’uomo la capacità di generare altri suoi simili, è definita dalla Bibbia come “conoscenza”: “Adamo si unì a [conobbe] Eva sua moglie, la quale concepì e partorì Caino.”(Gen 4,1)
La sessualità, quindi, ha due funzioni essenziali: è mezzo di riproduzione e, al contempo, di comunicazione per la coppia. Essa, come tutti i doni che Dio ci ha fatto, deve quindi essere rispettata nella sua natura intrinseca: ogni atto sessuale che tradisca in maniera esplicita queste funzioni è necessariamente peccaminoso, in quanto contrario allo scopo che il disegno originario di Dio ha conferito alla sessualità umana. Ciò viene espresso, ad esempio, assai chiaramente da Paolo: “Perché questa è la volontà di Dio, la vostra santificazione: che vi asteniate dalla impudicizia, che ciascuno sappia mantenere il proprio corpo con santità e rispetto, non come oggetto di passioni e libidine, come i pagani che non conoscono Dio.” (I Tes 4,3-5) Non a caso, il libro della Genesi ci dice che una delle conseguenze del peccato originale è proprio la comparsa dei disordini sessuali, primo tra tutti la tendenza a trasformare il sesso da mezzo di riproduzione e di comunicazione a strumento di possesso dell’altro: “Verso tuo marito sarà il tuo istinto, ma egli ti dominerà". (Gen 3,16)
Dio ci ha detto di essere fecondi. Ovviamente, però, la nostra deve essere una procreazione responsabile: procreare non significa, infatti, mettere semplicemente al mondo dei figli, ma anche dar loro tutto l’amore ed il sostegno (sia materiale che spirituale) necessario perché possano crescere in modo dignitoso. E’ autentico, quindi, solo quel comportamento sessuale che metta insieme la responsabile regolazione delle nascite e la disponibilità effettiva ad accogliere la vita.
In vista di una procreazione responsabile, si può regolare la fertilità attraverso la “continenza” periodica che tenga conto dei tempi fecondi ed infecondi della donna. I mezzi contraccettivi “diretti” (profilattico, pillola, spirale, diaframma, ecc), pertanto, sono sconsigliati dalla Chiesa, in quanto falsano il rapporto sessuale sia a livello oggettivo che simbolico.
Alcuni hanno domandato nel corso di questa discussione quale differenza ci sia tra il calcolare i giorni fecondi e quelli infecondi della donna e l’utilizzare il profilattico o un altro metodo di contraccezione artificiale. La differenza c’è, ed è una differenza sostanziale. I metodi anticoncezionali “diretti” introducono, infatti, un elemento estraneo nel rapporto stesso, modificandone l’essenza e “snaturandolo”. Invece, i metodi anticoncezionali “indiretti” (quelli basati sul calcolo dei periodi fecondi ed infecondi della donna), permettono un rapporto “libero” da condizionamenti artificiali, nel pieno rispetto senso biologico e simbolico del rapporto stesso.
4) Dove è scritto nella Bibbia che i sacerdoti sono obbligati a non sposarsi per essere e rimanere tali?
Da nessuna parte. Del resto, i sacerdoti non sono obbligati a non sposarsi: i sacerdoti cattolici di rito greco si sposano. Nella Chiesa di rito latino, da sempre, si è invece preferito avere sacerdoti celibi, poiché si è ritenuto che, non avendo questi una propria famiglia naturale a cui badare, potessero occuparsi meglio del gregge loro affidato.
Alle altre domande, risponderò nel mio prossimo intervento.
Trianello
Deus non deserit si non deseratur
Augustinus Hipponensis (De nat. et gr. 26, 29)