Amalia ha scritto:Buonasera a tutti
Vorrei sapere qual è un modo efficace per difendere il fondamento della Chiesa così come espresso in Mt. 16: 15-19 che i TG mi hanno confutato dicendo che la pietra su cui Gesù intendeva voler fondare la sua congregazione non era Pietro bensì l'affermazione "Tu sei il Cristo, il figlio dell'Iddio vivente" (v. 16b TNM). Come sostengono loro la congregazione si fonderebbe sul riconoscimento dell'identità di Gesù e non sul ruolo di Pietro come capo della neonata Chiesa.
Gradirei conoscere argomentazioni valide da contrapporre alle loro in caso di un eventuale confronto, soprattutto in base alla traduzione dal testo greco.
Vi ringrazio in anticipo
Con riferimento a ciò che ti ho sottolineato.
Io direi loro, prima ancora di entrare in argomento: "Siete voi, con il vostro parere-veduta-interpretazione, che confutate questa veduta cattolica o è la Bibbia a farlo? Se fosse la Bibbia a parlare essa direbbe ad ogni intelligenza umana le stesse cose, e tutti ne avrebbero la stessa interpretazione senza che voi andiate di casa in casa. Dovreste semmai andarci solo a regalare Bibbie senza aprire bocca. E si dà il caso che sono milioni i cervelli (e non solo ei cattolici ma anche di gente non credente) che leggendo quel passo di Matteo, e gli altri relativi alla funzione da svolgere e svolta da Pietro nella primitiva comunità cristiana,* che dalla Bibbia ricavano che il primato petrino ha origine da Gesù ed è stato recepito e omaggiato dagli altri Apostoli.
Se voi TG foste coerenti con la vostra affermazione che è la Bibbia a dire le cose come stanno, dovreste dire che è inaffidabile, perché dà informazioni differenti alle varie menti di chi legge. Se invece la verità è che la Bibbia offre solo un testo da interpretare (il che significa semplicemente capire correttamente il senso che l'agiografo, e tramite esso Dio, voleva comunicarci), allora saranno accettabili sia le scuse del vostro CD che ammetta di mentire quando dice che è la Bibbia a dire e non piuttosto lui ad interpretare nel modo che a lui interessa; sia il considerare la di lui interpretazione della Bibbia mettendola a confronto con quella di altri esegeti, alla pari. E vinca chi ci vede meglio.
Libri sul primato petrino non mancano. E anche se si va sul Web...
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* E' interessante per esempio il fatto che la stessa WT ammette che Pietro ha svolto ruoli da leader nella Chiesa delle origini, come anche vedere che i suoi fratelli di fede gli hanno mantenuto il soprannome di Cefa, (cfr 1Cor 9,5; 15,5; Gal 2:14) assegnatogli dallo stesso Gesù in Giovanni 1, 42 "Tu sei Simone, figlio di Giovanni; sarai chiamato Cefa" (che si traduce Pietro)" (NM).
Ove è importante notare che nell'originale l'evangelista ha usato
Kephàs che non è parola greca ma aramaica, difatti Giovanni si premura di tradurla con
Pètros per chi non conosce l'aramaico. E
kephàs non significa ciottolo ma rupe, masso di roccia, come garantisce l'autorevolissimo dizionario di Francisco Zorell "LEXICON GRAECUM NOVI TESTAMENTI" che alla voce
Kephàs dice "aram. kephà', è pètra, rupes, saxum".
«In patientia vestra possidebitis animas vestras»... aliorumque. (Lc 21,19)