ATTIVITA' SESSUALE NEL FUTURO PARADISO TERRESTRE DEI tdG

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ATTIVITA' SESSUALE NEL FUTURO PARADISO TERRESTRE DEI tdG

Messaggioda ilnonnosa » mer dic 28, 2011 1:41 pm

ATTIVITA’ SESSUALE
NEL FUTURO PARADISO TERRESTRE
DEI TESTIMONI DI GEOVA.

In quanto a problemi concernenti la disposizione matrimoniale, il Corpo Direttivo dei testimoni di Geova, non ha mai avuto le idee eccessivamente chiare. Già al tempo di Russell era credenza che i resuscitati sarebbero state persone dal sesso indefinibile, forse addirittura degli asessuati.

“Vi è da dire, comunque, che quando essi sorgeranno dai morti non si sposeranno né saranno dati in matrimonio, ma saranno come gli angeli in cielo, asessuati… Riguardo al mondo che non sarà mutato dalla natura terrestre a quella celeste, esso non subirà l’istantanea trasformazione della resurrezione, ma un cambiamento graduale, progressivo durante i mille anni del ‘tempo della restituzione’. Avverrà anche che quando essi si troveranno in quel modo avendo ottenuto la resurrezione dei morti, essi non si sposeranno né saranno dati in matrimonio, ma saranno asessuati. Ciò vuol dire che la restaurata famiglia umana durante il periodo della restituzione perderà la differenzazione sessuale, e alla fine dei mille anni saranno tutti perfetti, come lo era Adamo prima che Eva fosse tratta da una sua costola”. (WT 1° settembre 1906, p. 3854 delle ristampe)

Quindi è chiaro che agli inizi il geovismo riteneva che quella che ora è chiamata “grande folla” non avrebbe avuto il “privilegio” di riprodursi, cioè di procreare figli nel corso del millennio.

Un primo allontanamento da questa veduta lo troviamo già da alcuni anni dopo, nel 1930 nella rivista “L’Età d’Oro”, che rispondeva alla domanda:

“Domanda - Marito e moglie vivranno insieme dopo il completamento della resurrezione, se sono entrambi in armonia con Dio?
Risposta – Le Scritture non rivelano che tipo di relazione esisterà fra uomo e donna alla fine della resurrezione. Ciò che sappiamo è che non nasceranno bambini durante gli ultimi 100 anni del millennio (Is. 65:20), né ne nascerà alcuno dopo, perché gli uomini e le donne non genereranno figli dopo aver raggiunto l’età di 100 anni. Se vi sarà ancora l’identità dei sessi come oggi la conosciamo, non lo sappiamo. In alcune circostanze ben documentate, si è verificato che delle donne sono diventate uomini, ed è possibile che questa trasformazione possa divenire generale e che tutti diverremo fratelli”. (The Golden Age, 2 aprile 1930, p. 446)

Nel 1930, quindi, in conformità a delle arbitrarie elucubrazioni si fece un passo avanti e si consentì la generazione dei figli anche se limitatamente ai centenari e non agli ultracentenari.

Il trascorrere di altri otto anni, vi fu un’altra chiarificazione, del Geova-pensiero su questo argomento. L’opuscolo “Di Fronte ai Fatti” del 1938, presentava la distinzione dei testimoni di Geova in due classi e per ognuna indicava i rispettivi compiti. Per quanto riguardava la procreazione diceva:

“Il fatto che l’ordine divino di “moltiplicare e riempire la terra” fa dato ad Adamo prima che peccasse dimostra conclusivamente che questo ordine deve essere eseguito unicamente da creature umane giuste, che procreeranno dei bambini nella giustizia e sotto giuste condizioni. Chi, dunque, potrà eseguire questo ordine? Nessuno di quelli del residuo (Rom. 11:5), certamente, poiché sono spirituali e la loro dimora è nel cielo”. (pagina 43)

Passando, poi, alla condizione dei “Gionadab” (persone destinate a popolare il paradiso terrestre), veniva suggerito:

“Quelli di Gionadab che oggi pensano al matrimonio farebbero bene, evidentemente, ad aspettare alcuni anni, fino a quando il tremendo uragano d’Armaghedon sia passato; essi potranno allora concludere delle relazioni matrimoniali, e godere delle benedizioni concesse a coloro che contribuiranno a popolare la terra di figli giusti e perfetti”. (pagina 49)

Ma anche fra i “Gionadab” ci sarebbero state delle differenze. Infatti, quelli fra loro morti prima di Armaghedon non avrebbero goduto del privilegio degli altri e, pur non beneficiando della natura spirituale del “residuo” destinato al paradiso celeste, come questi non avrebbero potuto procreare non perché di natura spirituale, ma perché così piaceva al Corpo Direttivo dell’epoca.

“Quelli che sono nella tomba e che saranno resuscitati dovranno avere ampia e propizia opportunità di vivere, ma non avranno nulla a che fare con l’esecuzione dell’ordine divino di riempire la terra”. (pagina 54)

Dopo solo cinque anni, nel 1943 vi fu un cambiamento inspiegabile con la pubblicazione del libro “La Verità vi farà liberi” che alle pagine 365, 366, conteneva la seguente dichiarazione:

“In questa benedetta terra sotto la regola del Regno, quelli delle “altre pecore” provenienti da tutte le nazioni, … si sposeranno e produrranno dei figlioli… La verità concernente il mandato o l’ordine divino fu rivelato nel 1938. Sorge adesso la domanda relativamente a quelli delle “altre pecore” che muoiono prima della battaglia di Armagnedon. Molti di costoro sono già morti… parteciperanno costoro nel proseguimento dell’ordine divino nel nuovo mondo? Il fatto è tuttavia ragionevole che Iddio avendo concesso loro di nutrire una tale speranza, ed essendo essi morti fedeli ed irreprensibili verso Geova, ne consegue che Egli non rinnegherà loro il privilegio dell’ordine divino”.

A sposarsi e a generare figli non sono quindi soltanto le “altre pecore” che passano da vivi nel nuovo sistema paradisiaco, ma anche quelli delle “altre pecore” che muoiono prima della battaglia di Armaghedon.

Dal 1943 al 1955 tale veduta rimane immutata. (Cfr. La Torre di Guardia 1/6/55, p. 350)

Trascorre poco più di un anno e nel 1956, questa interpretazione comincia già ed essere messa in dubbio. La Torre di Guardia del 15 settembre 1956 a pagina 575 rivela:

“Noi non possiamo dire con esattezza come Geova disporrà tali problemi dopo Armaghedon, ma non sembra irragionevole che una tale coppia sia riunita dopo Armagnedon se questo è il desiderio di entrambi. Essi potrebbero nutrire tale speranza. … Se il superstite non si sposa più e il morto è risuscitato poco dopo Armaghedon, potranno divenire sposi se piace a Cristo il loro Padre eterno, ma in quanto alla procreazione, non abbiamo nessuna scrittura definitiva che la sostenga”.

La Torre di Guardia del 15 luglio 1962 a pagina 446 azzerò le ultime speranze scrivendo:

“Perciò per coloro che muoiono avendo speranze spirituali, celesti e per coloro che muoiono avendo la speranza del paradiso terrestre, la regola enunciata da Gesù Cristo resta immutata: “Nella risurrezione né gli uomini avranno moglie, né le donne marito, ma saranno come gli angeli di Dio in cielo… La resurrezione permette agli uomini, non di risposarsi, ma di tornare a vivere, sotto il regno di Dio retta da Cristo. Non è questo soddisfacente? Ha qualcuno il diritto di chiedere di più mediante il sacrificio di Cristo? Cristo morì per voi, non affinché vi sposate, ma finché viveste! Non ci lasciamo dominare o vincere dal sentimentalismo o dalle emozioni”.

Ma, nel 1943 e poi nel 1955 non era stato Dio stesso a concedere tale speranza?

Che cosa sarebbe accaduto alle coppie sposate, superstiti ad Armaghedon, aventi il privilegio di “ripopolare la terra? Avrebbero dovuto trasformarsi in “pecore di riproduzione”? Una domanda del genere apparve sulla Torre di Guardia del 1° gennaio 1957 a pagina 31:

“Che cosa significa un adempimento esemplare del mandato di procreazione? … La grande massa del genere umano, composta di “quelli che hanno praticato il male”, non sarà introdotta nel nuovo mondo mediante la risurrezione… I superstiti di Armaghedon parteciperanno all’adempimento del comando di “crescere e moltiplicare e riempire la terra”. Ma il loro adempimento di questo comando non può significare che riempiranno la terra completamente, poiché ciò non lascerebbe spazio per le moltitudini che dovranno essere risuscitate. Quindi invece di essere un adempimento completo del mandato di procreazione, sarà un adempimento esemplare. … Quindi l’atto di riempire la terra da parte delle “altre pecore” che sopravvivranno ad Armaghedon sarà esemplare, cioè rappresenterà o dimostrerà il potere di Geova di adempiere il mandato di procreazione in tal modo, e pertanto può essere chiamato un adempimento rappresentativo o esemplare, ma non un adempimento completo, che non lascerebbe nessuno spazio per la successiva risurrezione di “quelli che hanno praticato il male”.

La Watchtower del 1° febbraio 1947 alle pagine 45, 46 su questo argomento diceva:

“Al tempo in cui Charles T. Russell era presidente, editore e direttore della Watch Tower & Tract Society, la Torre di Guardia così rispose alla domanda: “È ragionevole ritenere che nessuno della classe del mondo sarà risuscitato dalla tomba se prima le generazioni viventi non abbiano raggiunto un certo grado di elevazione fisica e morale, e fino a che la terra non avrà cominciato a “produrre il suo incremento…”(Cfr. WT marzo/1885, p. 734; WT marzo/1887, p. 916; WT 1/6/1909, p. 4411).

Così, fin dal principio, era convinzione della Torre di Guardia che il ripopolamento della terra paradisiaca sarebbe stato equamente diviso fra la procreazione di gigli e la resurrezione dei morti.

Nel 1963 l’opuscolo “Dio sarà Re di tutta la terra” diceva alle pagine 27, 28:

“La battaglia di Armaghedon non dissolverà il legame matrimoniale di quelli che sopravvivranno ad essa … I matrimoni dei superstiti da Armaghedon non sposati saranno autorizzati dal Re Gesù Cristo, e produrranno molti figli. … La generazione dei figli che nasceranno dopo Armaghedon sarà approvata dal Re evidentemente solo per un limitato periodo di tempo: per quante generazioni non lo sappiamo”.

Quest’idea dei molti figli cominciò a non piacere più al Corpo Direttivo e, nella Torre di Guardia del 15 ottobre 1972 a pagina 623 è scritto:
“Questa nuova terra si espanderà di alcune nascite umane dopo che la grande tribolazione sarà finita”.
Alcune nascite, non più molti figli.

Non saranno più marito e moglie.

“Anche persone che ora sono morte potranno vivere sulla terra paradisiaca. Torneranno in vita! … Come sarà meraviglioso poter riabbracciare il padre, la madre, i figli e le altre persone care morte!”
(Potete vivere per sempre su una terra paradisiaca – 1990, p. 165)

Avete notato che qui non si parla di riabbracciare mogli o mariti risuscitati? E non a caso: i risuscitati, infatti – a differenza dei sopravvissuti ad Armaghedon, scioglie il vincolo coniugale.

“La morte, non la battaglia d’Armaghedon, scioglie il vincolo coniugale. (Romani 7:1-3) Le umane relazioni coniugali e i nuovi matrimoni non cesseranno tra quella grande folla si superstiti di Armaghedon, come i vincoli coniugali fra i famigliari di Noè sopravvissero al diluvio universale”.
(Questo significa vita eterna – 1952, p. 286)

Non solo: mentre i sopravvissuti, compresi gli ex-coniugi, potranno ancora sposarsi – naturalmente con altri sopravvissuti -, e avere figli, questo non sarà possibile ai risuscitati, anche se si tratta di appartenenti alle altre pecore morti prima di Armaghedon, “poiché nella risurrezione gli uomini non si sposano né le donne sono date in matrimonio, ma sono come gli angeli in cielo”, anche se hanno un corpo materiale, con tutte le sue esigenze: Dio infatti – chi sa perché, data la loro posizione – a “quelli risuscitati sulla terra dà un nuovo corpo fisico. Questo nuovo corpo fisico sarà senz’altro simile a quello che l’individuo aveva prima di morire, di modo che questi sarà riconoscibile da chi lo conosceva”. (Potete vivere per sempre su una terra paradisiaca – 1990, p. 174)

Oltre che agli incontri gioiosi di “padri, madri, figli e altre persone care”, sarà possibile perciò assistere, ad esempio, all’incontro tra Abramo e Sara – tutti e due certamente tra i “giusti” risuscitati, dato che fra l’altro che in Ebrei 11:8-12 sono entrambi lodati per la loro fede -, che si soffermano a ricordare i tempi irrepetibili della loro vita in comune; e a quello di altre coppie di vecchi coniugi che, dopo anni di amorosa convivenza, trascorsi veramente come “due in una sola carne”, e interrotta solo dalla morte, si sono finalmente ritrovati, ma solo per un altro addio, per l’ultimo addio: sarebbe infatti impossibile per loro – ritornati giovani – vivere ora uno accanto all’altro, per sempre estranei…

Ed ecco ancora, poco discosti, due giovani sposi presto separati dalla morte, che si ritrovano anch’essi per una nuova, irrimediabile separazione; ed ecco alcune coppie di ancora innamoratissimi fidanzati, che si incontrano solo per dirsi che non potranno mai formare la famiglia sognata, mentre accanto a loro altre giovani coppie, questa volta di sopravvissuti, sorridono, inconsciamente increduli, facendo ad alta voce i più rosei progetti per il loro avvenire e per quello dei figli che potranno generare…

E che dire dei giovani, delle ragazze, dei bambini, ma anche delle persone di una certa età che sono morti senza essere ancora sposati, e che non lo saranno mai, per l’eternità, condannati solo perché non sopravvissuti, e non certo per colpa loro! – a rimanere per sempre celibi o nubili, pur se con un corpo giovane? E gli eventuali bambini e adolescenti risuscitati assieme ai loro genitori – o almeno uno di essi, se l’altro è sopravvissuto – dovranno dividersi tra il padre e la madre, come oggi i figli dei divorziati?

Ma anche tra i più fortunati sopravvissuti e i futuri figli non mancheranno insospettate discriminazioni. Ben presto infatti dato, come vedremo, l’alto numero dei risuscitati la terra sarà “riempita”, e da quel momento la possibilità di avere figli cesserà per tutti, per sempre.
“… poiché le persone che ubbidiranno a Dio non morranno, la terra non potrà continuare ad avere nuovi figli per sempre. Se no, verrebbe il tempo che sulla terra ci sarebbero troppe persone. Onde questo non avvenga giungerà il tempo che gli uomini cesseranno d’aver figli, e non nasceranno più figli”. (Dal paradiso perduto al paradiso riconquistato – 1959, p. 225)

Ci saranno quindi, tra gli stessi sopravvissuti ad Armaghedon o tra i loro discendenti, delle coppie con figli e delle coppie sterili. Eppure “presso Dio non c’è parzialità” (Romani 2:11; Atti 10:34; Efesini 6:9 ecc.), come può allora il “Giusto Giudice” permettere che tutto questo accada?

Ciao. Ilnonnosa
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Re: ATTIVITA' SESSUALE NEL FUTURO PARADISO TERRESTRE DEI tdG

Messaggioda petitio » sab dic 31, 2011 12:06 am

Non si sa se ridere o piangere.
Viene da ridere se si pensa alla comicità di tante situazioni impossibili a dipanarsi perfino con l'onnipotenza, in quanto richiederebbero la contemporanea sussistenza di condizioni opposte;
Viene da piangere se si pensa a quanti Testimoni hanno sofferto, soffrono e soffriranno ancora per la fiducia che continuano a dare a chi le cose non le sa, ma non la smette di emettere false profezie.

Ma tutto questo dipende dalla miopia dei capi di non aver capito che ciò che "Dio ha preparato per coloro che lo amano" è roba che "occhio non vide mai nè orecchio mai udì". Si deve cioè trattare di una situazione che non ha nulla di paragonabile a ciò che si è "visto e udito" in questo mondo.
L'attuale situazione pone delle regole che legano le mani a Geova e gli rendono impossibile realizzare quel desiderio di felicità non turbata da alcuna sperequazione che appunto si verrebbe a creare volendo riprodurre un aldilà sulla falsariga dell'aldiqua. Se invece si tratta di situazione del tutto nuova, inaudita, allora Dio saprà crearne una dove non ci siano capra e cavoli da salvare (cioè cose contraddittorie) ma solo una realtà di felicità da attuare. Ed essa sarà - questo sì che è promesso! - attuata come partecipazione al "gaudio del tuo Signore" riservato ad ogni "servo buono e fedele". Il quale Signore, essendo puro Spirito, creerà per i suoi figli umani, risuscitati ma con corpi spiritualizzati, dei rapporti interpersonali ove non si ha bisogno di essere mogli o mariti, cioè gente sessuata che si accoppia, per essere felice, ma solo di persone da amare in un modo da noi inimmaginabile perché "mai visto né udito".
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Re: ATTIVITA' SESSUALE NEL FUTURO PARADISO TERRESTRE DEI tdG

Messaggioda GrisAdmi » dom gen 08, 2012 8:01 am

La cosa allucinante è che il TdG medio non si rende conto che il "paradiso" terrestre di cui parla la WTS non potrà mai appagare quello spirito umano che, per parafrasare Agostino, è stato creato per Dio e non ha pace finché non riposa in Lui.
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Re: ATTIVITA' SESSUALE NEL FUTURO PARADISO TERRESTRE DEI tdG

Messaggioda Sandro » sab gen 14, 2012 8:38 am

Quando si fanno dei figli - dico con tutti i sentimenti e non per sbaglio! - l'unico fine decente è quello di diffondere il proprio amore e la gioia che deriva dall'essere al mondo ad altre creature. A loro volta i figli, una volta superata la fase narcisistica che li illude che la felicità stia nell'avere, si aprono essi stessi all'amore di riconoscenza verso i genitori comprendendo che il TOP delle esperienze gratificanti nella vita sta nei rapporti affettivi interpersonali; rapporti dei quali lo scambio di doni, di beni, di affettuosità ecc... sono solo un mezzo espressivo esteriore di comunicazione di ciò che c'è all'interno dell'animo.
Lo stesso è accaduto per Dio, che già di suo si è effuso in Famiglia Trinitaria e sulla cui "immagine" noi siamo stati strutturati. Non poteva creare se non per "invitarci alla comunione con Sé" (Vaticano II) e perciò la nostra felicità, oltre la quale è impossibile desiderare altro, può essere solo quella della partecipazione alla comunione trinitaria (che il Vangelo chiama "il gaudio del tuo Signore"). Qualunque altra situazione sarebbe stata inferiore a questa e non sarebbe stata consona al sentimento di un Padre che per i figli (torniamo alla nostra esperienza terrena con la quale analoghiamo le realtà divine) non può non volere l'ottimo e il massimo possibile. Gesù poi si è inventato addirittura una "colla" vitale di assoluta tenacia per rendere stabile questa unione: l'innesto dei "tralci" nel suo Corpo.
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