TRATTO da: RÉNÉ GIRAULT- JEAN VERNETTE, Credere in dialogo, EDB, Bologna, 1990.
Origine
Il movimento induista Hare Krishna (Associazione Internazionale per la Coscienza di Krishna) vuole diffondere la pura tradizione spirituale dei Veda. È stato fondato nel 1966 in occidente da A.C. Bhaktivedanta Swami Prabhupada (1896-1977) che apparteneva ad una famiglia di maestri spirituali indiani (Bhaktivinoda Thâkura, morto nel 1896, e Bhaktisiddhânta Sarasvati) e che ha voluto porsi come continuatore di una corrente sorta nel XV secolo, quando Caitanya è ritornato alla lettera dei Veda, reagendo contro alcune deviazioni. Swami Prabhupada sbarca negli Stati Uniti nel 1965, portando con sé unicamente i suoi libri e manoscritti e 40 rupie. Predica con l'esempio e la parola e tiene conferenze sul bhakti-yoga. Nel 1972 pubblica l'edizione definitiva in lingua inglese della Bhagavad-Gita (sei ristampe successive). È un'eccellente traduzione già ritrascritta in diverse lingue (La Bhagavad-Gita così com'è, Bhaktivedant Book Trust, Roma, 1976). In dieci anni ha fondato più di ottanta centri nelle più grandi città del mondo, insegnando ai suoi discepoli la saggezza vedica.
Dottrina
Si basa sui testi sacri dei Veda (in particolare — tra le Upanishad — sulla Bhagavad-Gita) e si nutre della lussureggiante mitologia dell'induismo. Ma, a differenza dell'induismo tradizionale, l'Iskon (Associazione Internazionale per la Coscienza di Krishna) insegna che Krishna è il Dio unico e supremo e non soltanto un'incarnazione di Visnù. Le nostre anime spirituali sono frammenti divini, perciò noi siamo tutti fratelli. La via per conoscere Dio è il bhakti-yoga (lo yoga della devozione), "via spirituale raccomandata dalle scritture per il perfezionamento di sé e la realizzazione di Dio nel tempo presente". Il bhakta (devoto) si astiene dalle carni, dal pesce e dalle uova e offre ogni cibo a Krishna. Non si intossica (niente droga, tabacco, alcool, caffè e tè), non ha rapporti sessuali illeciti e "non perde il suo tempo in vani pensieri o in giochi inutili". La sua concezione del ruolo della donna nei confronti dell'uomo è di tipo orientale. Si sottomette al maestro spirituale da cui riceve sapere vedico.
Lo stile di vita e l'insegnamento sono fondati sulle scritture vediche, lette in maniera letterale e insegnate nelle loro scuole ai bambini. 1728 volte al giorno i devoti cantano il mantra di sedici parole, per traversare l'oceano di confusione di questa quarta epoca dell'umanità, l'età degenerata del kali-yuga: "Hare Krishna, Hare Krishna, Krishna krishna Hare Hare, Hare Rama Hare Rama, Rama Rama, Hare Hare", facendo scorrere per sedici volte una corona di 108 grani. Hare = l'energia "interna" di Dio, Krishna = l'infinitamente affascinante, Rama = fonte di tutta la beatitudine. Il mantra viene recitato sia nella meditazione personale (Japa), sia danzando al suono di tamburi, cembali e cetre, nel tempio o per le strade. Questo canto infatti, secondo i Veda, è "un agente spirituale di purificazione, perché Dio e il suo nome sono la stessa cosa".
Per un discernimento
Il cristiano è provocato dai giovani fedeli di Krishna a un ritorno ai valori spirituali della meditazione, dell'ascesi, della vita comunitaria, della preghiera e del canto sacro. Ma gli osservatori contestano decisamente i metodi: — rottura con la famiglia, — pericolo di mancata strutturazione della personalità in discepoli giovani, anche se legalmente maggiorenni, che rischiano di trasformarsi in "robot del mantra", senza riuscire ad andare al di là della lettera, anche se una élite riesce ad assimilare in modo intelligente lo spirito.
Diffusione
L'Ikson parla di due milioni di fedeli nel mondo. Altri non gliene attribuiscono più di 5000. In Italia esistono tre centri, a Roma, a Gallarate e vicino a Pisa. I devoti a tempo pieno sono circa 200. I seguaci che frequentano i centri senza viverci, sono circa 30.000. Età media: 20-25 anni.
Cenni dottrinali
Dio
A mio avviso, vi è nel variegato pensiero indiano un certo panteismo di fondo. Gli Hare-Krishna non fanno una reale e fondamentale distinzione tra dio creatore e la sua creazione. Per loro è tutt'uno. La creazione non è altro che un'emanazione dal divino: l'essere autoesistente creò dall'interno di se stesso l'universo, e poi entro in esso, senza esserne limitato in alcun modo. Nel principio della creazione, non c'era Brahaman, non c'era Shiva, non c'era la luna, non c'era il sole, non c'era il cielo, non c'erano le stelle. C'era solo Krishna che ha creato tutto e gode tutto. Tutte le varie incarnazioni della divinità sono le complete emanazioni o parti delle complete emanazioni del signore, ma il signore Krishna è l'originale personalità della propria divinità" (Srimad Bhaganatam 1:3:28; J. McDowell e D. Stewart, "Understanding the cults", Here's life publishers, pag. 52).
La Bibbia parla chiaramente di Dio (Yahweh), come un Essere Eterno, Infinito e Personale, Creatore dell'Universo. Egli è esistito prima che la creazione venisse all'esistenza: "Nel principio Dio creò il cielo e la terra" (Gen. 1:1), ciò significa che Dio già era prima che la creazione esistesse. Il nome con cui Dio si rivelò, "Yahweh" (che significa "Io sono"), esprime molto bene il concetto di eternità. La parola "creò" nell'originale ebraico, ha un senso più forte che nella lingua italiana. Significa infatti "produrre dal nulla"; cioè, quando ancora non esisteva nulla, già Dio era, e da quel nulla Egli ha creato tutte le cose (Giov. 1,3; Col. 1,16). Quindi, Dio è il Creatore assoluto e come tale Egli è superiore e ben distinto dal creato che gli è sottoposto.
Gesù Cristo
Gli Hare Krishna affermano che Gesù Cristo è inferiore a Krishna. Gesù sarebbe solo un maestro spirituale, un saggio, che ha insegnato una filosofia, come ha fatto Srila Prabhupada. Altri insegnano che Gesù Cristo sarebbe il figlio e Krishna è il padre (Jesus loves Krishna, Los Angeles, Bhaktivenda Book Trust, pag. 26, in J. McDowell e D. Stewart op. cit., pag. 52). Altri ancora che il nome Krishna viene da "Cristo", e che quindi Cristo e Krishna sono la stessa persona; in tal caso, non si spiega il motivo per cui gli insegnamenti fondamentali di Cristo e di Krishna sulla salvezza e sulla divinità (e non solo) sono diametralmente opposti.
La Bibbia insegna che Gesù Cristo è il Figlio di Dio per natura e non certamente per essere stato generato.
Quella degli Hare Krishna è indubbiamente un'affermazione blasfema ed antibiblica. Secondo la Scrittura, Gesù Cristo è l'unico Signore, ed è della stessa natura del Padre, anzi sono UNO, come Cristo stesso affermò (Giov. 10,30). Gesù Cristo è il Dio Eterno ed Onnipotente che "annichilì se stesso divenendo simile agli uomini" (Fil. 2,7) per redimere l'umanità. Egli è l'eterna Parola di Dio (Giov. 1,14), ed è stato ed è Dio stesso da tutta l'eternità: "In principio era la Parola, la Parola era con Dio e la Parola era Dio" (Giov. 1,1).
Satana
Satana, o Lucifero, sarebbe un messaggero di Dio, un "amico degli uomini" che è stato però frainteso dall'umanità (concetto che ricorda molto da vicino gli insegnamenti del New Age).
Secondo la Bibbia, invece, Satana in origine era Lucifero (letteralmente, il "portatore di luce"), il più glorioso degli angeli. Ma egli orgogliosamente aspirava a divenire simile a Dio e per il suo orgoglio cadde. Egli fu scacciato dal cielo, insieme a un gruppo di angeli che si erano uniti alla sua ribellione (cfr. Mat. 25,41, Ap. 12,7, Ef. 2,2, Mat. 12,24).
Nella Bibbia, Dio dice di lui: "Come mai sei caduto dal cielo, astro mattutino, figlio dell'aurora? Come mai sei atterrato, tu che calpestavi le nazioni? Tu dicevi in cuor tuo: «Io salirò in cielo, innalzerò il mio trono al di sopra delle stelle di Dio; mi siederò sul monte dell'assemblea, nella parte estrema del settentrione; salirò sulle sommità delle nubi, sarò simile all'Altissimo». Invece ti hanno fatto discendere nel soggiorno dei morti, nelle profondità della fossa".
Lucifero fu poi conosciuto come Satana (che vuol dire "avversario"), in quanto divenne nemico di Dio e degli uomini, il "padre della menzogna", come lo definì Cristo.
Conclusione
Comprendiamo come sia le pratiche religiose sia gli insegnamenti degli Hare Krishna siano diametralmente opposti al messaggio della Bibbia, la sola ed infallibile Parola di Dio.
Appare evidente come gli Hare Krishna hanno un dio differente dal Dio della Bibbia, hanno un Cristo differente da quello della Bibbia, e un differente modo di concepire la salvezza, che non rispecchia certamente l'insegnamento della Bibbia.
Non può esservi armonia tra l'insegnamento biblico e quello degli Hare Krishna. Alla domanda retorica di Paolo: "C'è qualche comunione fra la luce e le tenebre? Quale armonia fra Cristo e Beliar?" (II Cor. 6,14-15), rispondiamo: assolutamente no. In quanto crediamo che, come disse Cristo, "nessuno può servire a due padroni" (Matt. 6,24).