GEOVA A MESSA: domande, riflessioni, appunti

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GEOVA A MESSA: domande, riflessioni, appunti

Messaggioda catechista » ven giu 04, 2010 8:15 am

Non vorrei disturbare la continuità dell'esposizione di questi commenti, che ritengo molto interessanti e pertinenti. Ma ho qualche domanda che mi preme e debbo farla. Per esempio come si può dire che i Testimoni di Geova o i loro capi disprezzano la ragione se un loro manuale è perfino intitolato "Ragioniamo"?
Questo tanto per stare all'ultimo post, ma ne avrei altre riguardanti i post precedenti. Non so se posso farle a distanza di tempo...
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Re: GEOVA A MESSA: domande, riflessioni, appunti

Messaggioda francocoladarci » lun giu 07, 2010 1:28 pm

Catechista scrive
Non vorrei disturbare la continuità dell'esposizione di questi commenti, che ritengo molto interessanti e pertinenti. Ma ho qualche domanda che mi preme e debbo farla. Per esempio come si può dire che i Testimoni di Geova o i loro capi disprezzano la ragione se un loro manuale è perfino intitolato "Ragioniamo"?


Nessuno ha mai detto che i TdG (il CD, corpo direttivo) disprezzano la “ragione”, ma è il loro “modo” di ragionare a sostegno delle loro dottrine che è ir-ragionevole, il fatto poi che abbiano un libro dal titolo “ Ragioniamo” è irrilevante, giacché i loro ragionamenti sono dentro quel libro, non sulla copertina.
Se hai qualche domanda cui necessita una risposta puoi farla tranquillamente, così entreremo nello specifico.
Saluti
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Re: GEOVA A MESSA: domande, riflessioni, appunti

Messaggioda Sandro » mar giu 08, 2010 11:53 am

catechista ha scritto:Non vorrei disturbare la continuità dell'esposizione di questi commenti, che ritengo molto interessanti e pertinenti. Ma ho qualche domanda che mi preme e debbo farla. Per esempio come si può dire che i Testimoni di Geova o i loro capi disprezzano la ragione se un loro manuale è perfino intitolato "Ragioniamo"?
Questo tanto per stare all'ultimo post, ma ne avrei altre riguardanti i post precedenti. Non so se posso farle a distanza di tempo...
Kate


Questo è un FORUM. Nessuno disturba se prende la parola. Ne ha diritto e anzi è cosa sempre gradita. E poi i POST restano isolati così che rimane distinto il percorso dei miei commenti da qualunque altro intervento. Quindi benvenuta. Lo dico anche in relazione ad altre domande cui hai accennato.

Io non ho detto, e se ne avessi dato inavvertitamente occasione di crederlo sono pronto a correggerlo e a spiegarmi meglio, che i Testimoni o la loro Dirigenza disprezzano o non utilizzano la ragione. Dico che la utilizzano in maniera non corretta o che hanno delle notevoli defaillance (sia che lo facciano consapevolmente o inavvertitamente. Infatti io lascio sempre scegliere a chi legge di giudicare se ciò che il GRIS critica sugli stampati geovisti vada giudicato come risultato di incompetenza incolpevole o di calcolo colpevole).

Tanto per restare nel tema dell’Eucaristia, penso che la Dirigenza sa benissimo che fino a Lutero (cioè per 15 secoli!) tutta la cristianità ha ritenuto che le parole di Cristo costituivano una sua presenza reale nel pane e vino consacrati. E che solo il ramo protestante, da Lutero ad oggi (con qualche eccezione però) ritiene quella presenza solo simbolica. E che quindi è un po’ arduo sostenere che la posizione geovista non sia derivata dal protestantesimo e che possa proporsi come verità lapalissiana. Oltre al numero e alla qualità di teste criticamente pensanti che il cattolicesimo ha avuto nei secoli e che ha tuttora, che dovrebbe indurre a prudenza e ad evitare una facile sicumera, il geovismo dovrebbe anche debellare (se può) le motivazioni bibliche da noi indicate che fanno ritenere al cattolicesimo quella presenza in modo realistico.

Quindi così come la nostra ragione è all’opera, attorno al dato rivelato e al mistero per comprenderlo nella sua esattezza, per esprimerlo senza fumosità, per proporne al credente la fondatezza biblica, così è all’opera la ragione del CD dei TG per negare la validità della nostra convinzione di fede. Ma si dà il caso che noi non abbiamo trovato mai negli stampati della WT una contestazione al credo cattolico che, su questo punto, prendesse in esame sinottico sia la promessa dell’Eucaristia fatta da Gesù a Cafarnao, sia l’istituzione della celebrazione eucaristia nell’ultima Cena, sia la conferma di come veniva intesa la celebrazione nella primitiva comunità cristiana (S. Paolo in 1Corinzi, cap. 11), che si svolgeva ogni domenica. Abbiamo sì trovato un commento geovista circa la promessa fatta da Gesù a Cafarnao che cercava di far intendere il “pane della vita” come riferito non all’istituzione della Cena ma alla Parola di Dio, ma lì si vede già chiaramente come la ragione abbia lavorato in modo da distorcere la verità. Infatti non è credibile che chi ha scritto quelle cose non sapesse che Gesù non ha corretto l’interpretazione realistica (rifiutata quasi fosse cannibalismo) dalla massa dei discepoli, a costo di perderli. Ha tenuto il punto sfidando anche gli Apostoli ad andarsene se non credevano che lui avrebbe dato realmente il suo corpo e sangue da mangiare. Chi ha scritto quell’articolo geovista su Cafarnao non ha tenuto conto, o ne teneva conto ma voleva falsificare le cose (insomma ha usato comunque male la ragione) del fatto che esiste il resto della Bibbia che conferma che era un “cannibalismo” accettabile, giacché poi Gesù lo ha proposto in maniera mistico-sacramentale, sotto le sembianze di pane e vino. E sapeva anche che, pur mangiando pane e bevendo vino consacrati, se lo si mangia e beve indegnamente “si mangia e beve la propria condanna” perché “si è rei del Corpo e del Sangue del Signore” (S. Paolo).

Quanto alla ragione del TG fedele recettore di quello che gli propina la sua Dirigenza, anche lì dobbiamo dire che non viene usata appieno, o viene del tutto delegata alla fiducia. Giacché le nostre ragioni, sia quelle bibliche suddette che poi quelle chiarificatrici della teologia che ha “scavato” con intelletto d’amore attorno a questo mistero della presenza di Cristo utilizzando i concetti più adeguati di “sostanza” e “apparenze” che, tanto per dire, fanno capire che la sostanza del pane è presente in qualsiasi impasto di acqua e farina, quindi il pane può essere in forma di ostia; che il Corpo resta integro anche nella frazione del pane essendo la sostanza indipendente dalla quantità; e che, trattandosi di un Corpo vivo, sì dà la compresenza reale in ciascuna delle specie eucaristiche, così che facendo la comunione sotto la sola specie del pane si obbedisce automaticamente al comando divino di cibarsi del sangue ecc… Insomma le nostre ragioni sono così solide che hanno convinto miliardi di cervelli e hanno retto appunto per secoli (e reggeranno fino alla fine del mondo) e quando un TG lascia il movimento e comincia a recuperare la libertà di pensiero, si rende persuaso che la posizione cattolica non è del tutto scema. E questo senza parlare poi della presenza di cristo non solo “in corpo” ma anche “in anima e divinità” così che ne consegue la ragionevolezza della adorazione di Gesù sotto le specie eucaristiche. E’ sempre e comunque la ragione all’opera, dietro l’imput datole dal dato di fede rivelato. Sia la nostra ragione per affermare la misteriosa presenza di Gesù, sia la ragione geovista per tentare di inculcarne la negazione.

Ma c’è di più a dimostrare l’uso distorto della ragione nel CD. E se ne ricava prova evidentissima quando si vede che esso, non soddisfatto (e quindi neanche troppo persuaso) di poter inculcare efficacemente la propria veduta simbolica ricorrendo sola alla interpretazione diversa e alla trascuratezza della forza di certi passi biblici, si spinge fino a manipolare il testo della Cena a livello di traduzione, cambiando l’espressione “questo è il mio corpo… questo è il mio sague” con “questo significa…”. Fatto interessate: questa mossa di modificare il documento fontale è una manovra scorretta del geovismo che gli viene rimproverata dagli stessi protestanti, quindi da una categoria al di sopra di ogni sospetto perché ne condivide la credenza ma non il modo scelto per sostenerla.

E poi quando il CD tenta di giustificare questa sua manomissione ricorrendo a spiegazioni e prove non pertinenti e comunque non giustificanti quella che, stando al verdetto della KIT da esso stesso ritenuto metro di paragone di giustezza o no di qualsiasi traduzione, qualifica in quel punto la Traduzione della NM come “non giusta”? Come escludere l’uso oculato, anche se smascherabile, della ragione per tenere in piedi tutto il marchingegno? Come non vedere con chiarezza che il CD si permette certe disinvolture “incartandole” dietro “cavilli furbeschi… inesattezze e falsità ben mimetizzate… sofismi spumeggianti…ecc…” (sigla della trasmissione radio “La Torre di carta”) che vengono proposti ai suoi seguaci solo perché, nella stragrande maggioranza, sono reclutati tra persone “culturalmente indifese”? E’ o non è la cultura a fornire i… ferri del mestiere (=l’uso consapevole e corretto della logica per esaminare il valore dei testi e le verità che da essi vengono tratte) e le nozioni necessarie alla ragione per funzionare con acume e libertà?
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Re: GEOVA A MESSA: domande, riflessioni, appunti

Messaggioda berescitte » mer giu 09, 2010 5:17 pm

Forse sarà bene esemplificare in qual modo il CD distorce e/o inibisce l’uso della ragione nei propri adepti. Stante alla nostra esperienza di “GRISsini” lo fa:
1) Inculcando un criterio di giudizio fatto di doppio peso e doppia misura. Ora storia ora illustrazione (parabola), ora letteralismo ora cosa detta “figurativamente”, ora così come suona ora “ma in che senso?”, le azionacce commesse da “quelli di fuori” sono peccati se commessi da interni sono “imperfezione” ecc…;
2) Invitando (ma all’occorrenza poi lo si nega imponendo la veduta del CD) alla lettura della Bibbia basata sulla nostra comprensione (e sapendo che l’esegesi di testi distanti secoli di storia sono di pertinenza di studi superiori);
3) Inculcando il pericolo e l’inutilità degli “studi superiori” cioè universitari (sono intrisi di demonismo e sviamento satanico, e poi sta per finire il mondo!);
4) Presentando come prove bibliche citazioni non pertinenti;
5) Inculcando una interpretazione distorta di ciò che la Bibbia dice chiaramente;
6) Trascurando volutamente una esegesi fatta con il concorso di passi paralleli (che i Dirigenti sanno contrastanti con la loro tesi);
7) Potando oculatamente le citazioni di autori portati a conferma;
8) Utilizzando la scienza o, se conviene, andandole contro;
9) Ventilando una onnipresenza satanica intimidente;
10) Illustrando la presenza satanica non solo a livello personale ma come “sviante tutta la terra abitata” (al punto da intrufolarsi nella stessa documentazione storica per falsificarla);
11) Dicendo che “Satana si trasforma perfino in angelo di luce”, cioè presenta lo “sviamento” come cosa apparentemente logica, seducente;
12) Creando dei “paletti” e “steccati” che facciano temere l’intrufolarsi nella mente del “pensiero indipendente” dell’orgoglio, del “pensiero apostata”;
13) Ricordando che solo lo Schiavo dà luce tramite il Canale. Canale che di diritto è composto dei circa 10.000 Unti ancora rimanenti sulla terra, ma in concreto si riduce al solo CD;
14) Ricorrendo alla “luce crescente-intendimento progressivo” che faccia digerire i cambiamenti radicali di dottrina;
15) Demonizzando la filosofia, fino al punto (non lo si dice ma lo si fa) di insultare la logica. Per es. pretendendo che sia quando c’era una direttiva, sia quando viene abolita e dichiarata sbagliata era comunque “verità” (la chiamano “verità presente”) e si pretende anche che, sia l’ordine che il contrordine, derivino sempre da Geova che lo trasmette ma non può essere accusato né di incompetenza né di falsità, giacché Lui è “un Dio di ordine e non di disordine”;
16) Esortando a non consultare neanche le opere di quelli che sono fuori del movimento perché certamente, essendo a servizio di Satana sviatore, “scrivono per ingannare”;
17) Terrorizzando con lo spettro della “disassociazione” che comporta anche il congelamento degli affetti familiari e colpisce non solo gli indegni, ma soprattutto chi contesta anche un solo punto di dottrina: meglio perdere anche un servitore fedele che far serpeggiare la contestazione e la sfiducia nello Schiavo;
18) … continui chi ne ha trovate di altre…

E non va dimenticato che, siccome le bugie si possono difendere solo inventando altre bugie, ad ogni falsificazione della verità che viene propinata, segue una serie di altre falsificazioni quando la bugia viene smascherata. Insomma si va verso l'apologia di reato (intellettuale beninteso!).
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Re: GEOVA A MESSA: domande, riflessioni, appunti

Messaggioda francocoladarci » dom giu 13, 2010 7:46 pm

Continuando nella semplificazione.

18) Evitare di fare ricerche personali di ordine “teologico”, poiché si spreca del tempo prezioso, vi sono” fratelli qualificati” incaricati di farlo per voi.

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Re: GEOVA A MESSA: domande, riflessioni, appunti

Messaggioda berescitte » dom giu 27, 2010 7:01 pm

francocoladarci ha scritto:Continuando nella semplificazione.

18) Evitare di fare ricerche personali di ordine “teologico”, poiché si spreca del tempo prezioso, vi sono” fratelli qualificati” incaricati di farlo per voi.

Franco

Questa merita di essere illustrata da un episodietto.
Don Minuti l'ha riferita raccontata da un dissidente al quale, vedendolo irriducibile all'obbedienza supina, l'Anziano prese la palla al balzo quando egli disse "Io penso..." arguendolo così: "Tu non devi pensare, c'è già chi pensa per te. Lascia pensare i cavalli che hanno la testa grossa."
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Re: GEOVA A MESSA: domande, riflessioni, appunti

Messaggioda Citocromo » lun giu 28, 2010 9:52 am

Aggiungo:
19) Dicendo che non è necessario studiare le lingue antiche, perchè "anche se uno conosce l'ebraico o il greco antichi non significa che riuscirà miracolosamente a comprendere il messaggio biblico" (vedi w1-11-2009 pag. 20 e ss.)
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Breve appunto per approfondire

Messaggioda Citocromo » mer giu 30, 2010 1:30 pm

NATALE DEL SIGNORE - ciclo C (25/12/2009)
Nel geovismo non si parla di nuova rivelazione ma di fatto vi si crede quando si parla di “luce crescente” e “intendimento progressivo” inteso nel senso che Geova può rivelare nei tempi moderni cose necessarie alla salvezza non dette prima (come quella delle terra paradisiaca svelata nel 1935) e anzi anche in contraddizione con quelle già dette (come la dottrina sui trapianti e varie altre).


Nel libro “Rivelazione…” alle pagg. 16-17 si vede l’illustrazione del sistema teocratico geovista, in cui è rappresentato Geova che invia dal suo trono la sua luce a Gesù, Gesù la riflette agli angeli, gli angeli al CD e il CD ai fedeli.
Immagine Immagine
Questo “canale di comunicazione” fa in modo che la verità dottrinale, nel momento in cui cambia, rende Geova bugiardo perché è da lui che parte. Però, per difendere Geova (“Dio è luce e in lui non ci sono tenebre”) possiamo anche pensare – e questo i tdg non lo ammettono in alcun modo – che qualcuno dei personaggi in questione non fa il suo dovere nella trasmissione della luce; cioè, Geova manda la luce tersa e giusta, Gesù, che la riceve, la riflette agli angeli (non penso che la cambi! Secondo il geovismo è “la Parola”, il portavoce fedele). In seguito, gli angeli la riflettono a loro volta; non possono cambiarla perché basterebbe una minima variazione e contrarietà a Dio per farli diventare diavoli. Alla fine, resta il CD, che rappresenterebbe lo Schiavo fedele e discreto, il quale trasmette la luce ai fedeli, i quali non sono colpevoli perché la ricevono da lui. Quindi, nel tragitto l’unico che può sbagliare e cambiare la luce può essere solo il CD. Però, se si fa questa osservazione, il CD risponde di essere eletto teocraticamente da Geova e tutti i tdg devono obbedienza al CD stesso, pena la disassociazione.
Qual è la stranezza? Il CD afferma di non essere infallibile (cosa strana per chi riceve luce direttamente da Dio). Questa asserzione dovrebbe almeno far porre le dichiarazioni dottrinali del CD a disposizione della critica più serrata da parte dei tdg per vedere se corrispondono alla Bibbia o no, tanto se la dottrina è di Geova dovrebbe essere inossidabile, perfetta. Tuttavia, neanche questo è consentito. A cosa serve tutto ciò? Quando la storia smentisce le loro dottrine (vedi fine del mondo, generazione, ecc...) essi possono cambiarle senza alcun problema. In base al discorso fatto poc'anzi, consideriamo l’esempio di croce/palo. Se la croce fosse un simbolo pagano, idolatrico ecc… perché Geova non ha mandato sin dall’inizio quella luce? Non doveva dirlo subito? Perché l’ha detto dopo 30 anni di geovismo? Allora sorge spontanea la domanda: è Geova o sono loro? La stessa cosa vale per i trapianti. Ai posteri l’ardua sentenza!
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Re: GEOVA A MESSA: domande, riflessioni, appunti

Messaggioda Sandro » mar lug 06, 2010 2:52 pm

Beh i posteri ne facciano quello che vogliono dell'ardua sentenza.
A noi interessano i contemporanei. Sono loro che noi possiamo aiutare direttamente. E lo facciamo proprio documentando con esattezza il pensiero espresso dal CD (che è sempre "ufficiale" e non può essere smentito con una bugia di comodo inventata lì per lì da un TG in panne), e ragionandoci sopra per evidenziarne le incongruenze, dalle più piccole a quelle assolutamente inaccettabili, come lo è l'idea di una luce crescente che quando cresce rinnega ciò che ha illuminato prima.
Neanche l'onnipotenza di Dio può far diventare vero ciò che è falso e viceversa. L'onnipotenza si può esercitare solo sulle cose fattibili, ardue quanto ti pare ma fattibili, non su ciò che è impossibile perché contraddittorio.
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Re: GEOVA A MESSA: domande, riflessioni, appunti

Messaggioda Citocromo » mer lug 07, 2010 1:34 pm

A noi interessano i contemporanei. Sono loro che noi possiamo aiutare direttamente.

Sono d'accordo. La mia era solo una battuta.
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