L' effusione dello Spirito nell'A.T. e nel N.T.

Si suppone la conoscenza della Dottrina Cattolica in linea di massima. Qui si dà spazio al chiarimento di punti che rimanessero lacunosi per alcuni utenti.

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L' effusione dello Spirito nell'A.T. e nel N.T.

Messaggioda roberto » sab mar 13, 2010 3:37 pm

Ciao a tutti, leggendo l'Antico Testamento ho notato che Dio mandava il suo Spirito sui profeti, su donne sante come Elisabetta ecc. ecc. A questo punto mi è venuta in mente una domanda: ma lo Spirito Santo non è stato donato da Gesù sulla croce? Come mai allora lo Spirito veniva effuso anche nell' A.T. e quindi prima che Gesù morisse sulla croce? Qual'è la differenza sostanziale?. Chiedo un vostro aiuto. Grazie. roberto.
roberto
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Re: L' effusione dello Spirito nell'A.T. e nel N.T.

Messaggioda GrisAdmi » dom mar 14, 2010 3:33 pm

Il Catechismo della Chiesa Cattolica risponde pienamente al tuo interrogativo in chiave trinitaria e sacramentale:

702 Dalle origini fino alla “pienezza del tempo” (⇒ Gal 4,4), la missione congiunta del Verbo e dello Spirito del Padre rimane nascosta, ma è all'opera. Lo Spirito di Dio va preparando il tempo del Messia, e l'uno e l'altro, pur non essendo ancora pienamente rivelati, vi sono già promessi, affinché siano attesi e accolti al momento della loro manifestazione. Per questo, quando la Chiesa legge l'Antico Testamento, [Cf ⇒ 2Cor 3,14 ] vi cerca [Cf ⇒ Gv 5,39; ⇒ Gv 5,46 ] ciò che lo Spirito, “che ha parlato per mezzo dei profeti”, vuole dirci di Cristo.
Con il termine “profeti”, la fede della Chiesa intende in questo caso tutti coloro che furono ispirati dallo Spirito Santo nel vivo annuncio e nella redazione dei Libri Sacri, sia dell'Antico sia del Nuovo Testamento. La tradizione giudaica distingue la Legge [i primi cinque libri o Pentateuco], i Profeti [corrispondenti ai nostri libri detti storici e profetici] e gli Scritti [soprattutto sapienziali, in particolare i Salmi] [Cf ⇒ Lc 24,44 ].

727 Tutta la missione del Figlio e dello Spirito Santo nella pienezza del tempo è racchiusa nel fatto che il Figlio è l'Unto dello Spirito del Padre dal momento dell'Incarnazione: Gesù è Cristo, il Messia.
Tutto il secondo articolo del Simbolo della fede deve essere letto in questa luce. L'intera opera di Cristo è missione congiunta del Figlio e dello Spirito Santo. Qui si menzionerà soltanto ciò che concerne la promessa dello Spirito Santo da parte di Gesù e il dono dello Spirito da parte del Signore glorificato.

728 Gesù rivela in pienezza lo Spirito Santo solo dopo che è stato egli stesso glorificato con la sua Morte e Risurrezione. Tuttavia, lo lascia gradualmente intravvedere anche nel suo insegnamento alle folle, quando rivela che la sua carne sarà cibo per la vita del mondo [Cf ⇒ Gv 6,27; ⇒ Gv 6,51; ⇒ Gv 6,62-63 ]. Inoltre lo lascia intuire a Nicodemo, [Cf ⇒ Gv 3,5-8 ] alla Samaritana [Cf ⇒ Gv 4,10; ⇒ Gv 4,14; ⇒ Gv 4,23-24 ] e a coloro che partecipano alla festa delle Capanne [Cf ⇒ Gv 7,37-39 ]. Ai suoi discepoli ne parla apertamente a proposito della preghiera [Cf ⇒ Lc 11,13 ] e della testimonianza che dovranno dare [Cf ⇒ Mt 10,19-20 ].

729 Solo quando giunge l'Ora in cui sarà glorificato, Gesù promette la venuta dello Spirito Santo, poiché la sua Morte e la sua Risurrezione saranno il compimento della Promessa fatta ai Padri: [Cf ⇒ Gv 14,16-17; ⇒ Gv 14,26; ⇒ Gv 15,26; ⇒ Gv 16,7-15; 729 ⇒ Gv 17,26 ] lo Spirito di verità, l'altro Paraclito, sarà donato dal Padre per la preghiera di Gesù; sarà mandato dal Padre nel nome di Gesù; Gesù lo invierà quando sarà presso il Padre, perché è uscito dal Padre. Lo Spirito Santo verrà, noi lo conosceremo, sarà con noi per sempre, dimorerà con noi; ci insegnerà ogni cosa e ci ricorderà tutto ciò che Cristo ci ha detto e gli renderà testimonianza; ci condurrà alla verità tutta intera e glorificherà Cristo; convincerà il mondo quanto al peccato, alla giustizia e al giudizio.

730 Infine viene l'Ora di Gesù: [Cf ⇒ Gv 13,1; 730 ⇒ Gv 17,1 ] Gesù consegna il suo spirito nelle mani del Padre [Cf ⇒ Lc 23,46; ⇒ Gv 19,30 ] nel momento in cui con la sua morte vince la morte, in modo che, “risuscitato dai morti per mezzo della gloria del Padre” (⇒ Rm 6,4), egli dona subito lo Spirito Santo “alitando” sui suoi discepoli [Cf ⇒ Gv 20,22 ]. A partire da questa Ora, la missione di Cristo e dello Spirito diviene la missione della Chiesa: “Come il Padre ha mandato me, anch'io mando voi” (⇒ Gv 20,21) [Cf ⇒ Mt 28,19; ⇒ Lc 24,47-48; ⇒ At 1,8 ].

731 Il giorno di Pentecoste (al termine delle sette settimane pasquali), la Pasqua di Cristo si compie nell'effusione dello Spirito Santo, che è manifestato, donato e comunicato come Persona divina: dalla sua pienezza, Cristo, Signore, effonde a profusione lo Spirito [Cf ⇒ At 2,33-36 ].

732 In questo giorno è pienamente rivelata la Trinità Santa. Da questo giorno, il Regno annunziato da Cristo è aperto a coloro che credono in lui: nell'umiltà della carne e nella fede, essi partecipano già alla comunione della Trinità Santa. Con la sua venuta, che non ha fine, lo Spirito Santo introduce il mondo negli “ultimi tempi”, il tempo della Chiesa, il Regno già ereditato, ma non ancora compiuto:
Abbiamo visto la vera Luce, abbiamo ricevuto lo Spirito celeste, abbiamo trovato la vera fede: adoriamo la Trinità indivisibile, perché ci ha salvati [Liturgia bizantina, Tropario dei Vespri di Pentecoste, ripreso nelle Liturgie eucaristiche dopo la Comunione].
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