PRESERVATIVI NELLE SCUOLE. Il Foglio 13/7 -Zenit 23/6/2009

Segnalazioni di giornali, riviste, trasmissioni radio-televisive che riguardino i Movimenti Religiosi Alternativi e le tematiche a questi connesse.

Moderatore: GrisAdmi

PRESERVATIVI NELLE SCUOLE. Il Foglio 13/7 -Zenit 23/6/2009

Messaggioda Leonardo » dom set 13, 2009 3:21 pm

Preservativo a chi? IL Foglio 13/7/2009
A settembre nelle scuole superiori romane, su mozione della provincia, potranno essere installati distributori di preservativi. Sempre da settembre, per circolare della Asl, nelle scuole di Milano non potranno più essere impartite lezioni di educazione sessuale (firmate Asl) a minori di sedici anni, in seguito alle polemiche nate attorno al linguaggio delle lezioni stesse, che alcuni genitori e professori giudicavano troppo crudo. ........ ......... -

Salute e felicità, la tecnica da sola non aiuta di Angela Maria Cosentino ZENIT 23/6/2009

ROMA, martedì, 23 giugno 2009 (ZENIT.org).- La mozione della provincia di Roma che prevede l’installazione di distributori automatici di preservativi nelle scuole superiori di Roma, provincia e dintorni, solleva numerosi interrogativi che orientano a non considerare “meritevole” l’iniziativa in nome della cosiddetta informazione e prevenzione. È noto, infatti, come nei Paesi che hanno adottato campagne di informazione esclusivamente sull’uso di profilattici e pillole contraccettive, non si sia ridotta né la trasmissione di malattie sessualmente trasmesse (come evidenziato da studi scientifici realizzati, in Africa, anche da non credenti), né le gravidanze non ricercate e né gli aborti conseguentemente procurati (Francia, Inghilterra e Spagna).

C’è da chiedersi, perciò, se non sia ormai opportuno cambiare l’orientamento finora proposto (e imposto) che, avallato dalle istituzioni, promuove una visione riduttiva della sessualità. La vera prevenzione, infatti, oltre gli aspetti sanitari della questione, impatta l’attuale emergenza educativa e la difficoltà a non oscurare i significati inscritti nella sessualità umana, declinata solo come esercizio di una funzione per il piacere e non come espressione della persona per un dono disinteressato di sé. Diffondere nelle scuole i distributori di profilattici (già presenti nelle farmacie, nei centri commerciali, nelle tabaccherie, senza sollevare anche problemi di privacy) rappresenta un incentivo diseducativo all’esercizio della sessualità, un preoccupante precedente che ignora non solo i risvolti pedagogici (una società che non educa al dominio di sé è esposta ad ulteriori malattie e rischia di essere una società senza controllo, o meglio, più facilmente “controllabile”), ma anche la crisi finanziaria che ha tagliato fondi a prestazioni per anziani, malati e disabili.

Ci si chiede, perciò, se l’investimento in profilattici, per le scuole, sia stato anche per questo motivo, opportuno. Probabilmente motivi economici (legati alle ditte produttrici) e ideologici sono alla base di tale scelta. Spesso si ritiene che la “scorciatoia” sia la strada più facile per l’educazione affettiva e sessuale, ma si ignora che proprio una falsa sicurezza (come quella veicolata dalle campagne informative sui profilattici e sul vaccino contro il papillomavirus) abbassi il livello di attenzione dei propri comportamenti che possono così risultare dannosi per la salute e banalizzanti verso la vita nascente.

Nei Paesi in via di sviluppo, abituati alle privazioni, i migliori risultati per la prevenzione delle malattie sessualmente trasmesse si sono ottenuti non con i profilattici, ma con le proposte educative orientate all’astinenza prematrimoniale e alla fedeltà coniugale. Nei Paesi sviluppati, invece, dove regna il “tutto e subito”, non si accetta di rivedere la falsa idea di progresso e libertà, frutto della rivoluzione sessuale, che considera l’esercizio precoce e promiscuo della sessualità un indispensabile “diritto”, da cui escludere i genitori, scippati così del loro prioritario diritto - dovere educativo.

Eppure, l’educazione integrale della persona, anche con il supporto di educatori alla procreazione responsabile, può aiutare adolescenti e giovani, a risalire, con la conoscenza della fertilità, dai segni ai significati dell’amore, della vita e del procreare umano: non una tecnica ma la proposta di uno stile di vita controcorrente umanizzante e liberante.

L’uso retto della ragione invita tutti: scuola, famiglia, agenzie educative, istituzioni, mass media a non lasciare soli i ragazzi davanti a modelli superficiali e banalizzanti la sessualità umana, perché è in gioco la loro salute e la loro felicità, presente e futura.



Per approfondire il servizio di educazione alla sessualità, all’amore e alla procreazione responsabile, vedi il sito: http://www.confederazionemetodinaturali.it e il volume di Angela Maria Cosentino, Testimoni di speranza. Fertilità e infertilità : dai segni ai significati, Cantagalli, Siena 2008.
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Re: PRESERVATIVI NELLE SCUOLE. Il Foglio 13/7 -Zenit 23/6/2009

Messaggioda Leonardo » mar set 15, 2009 1:30 pm

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Re: PRESERVATIVI NELLE SCUOLE. Il Foglio 13/7 -Zenit 23/6/2009

Messaggioda Leonardo » dom set 27, 2009 3:16 pm

Ci sarebbe molto da dire su queste iniziative demagogiche e comunque:
- sono sicuramente NON educative;
- scalzano i genitori da un loro spesifico dovere;
- si ignora che in Italia non si muove di HIV,
- é una domostrazione palese di come si buttano al vento i soldi pubblici.
Qualcuno dovrebbe infine dire: lo proporresti come esempio questo Presidente della Prov. di Roma e come educatore dei tuoi figli?
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Re: PRESERVATIVI NELLE SCUOLE. Il Foglio 13/7 -Zenit 23/6/2009

Messaggioda algoritmo70 » dom set 27, 2009 3:59 pm

sono tre messaggi che scrivo percè si cancellano?algoritmo70
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Re: PRESERVATIVI NELLE SCUOLE. Il Foglio 13/7 -Zenit 23/6/2009

Messaggioda Amministratore » mar set 29, 2009 1:27 am

algoritmo70 ha scritto:sono tre messaggi che scrivo percè si cancellano?algoritmo70


Potresti essere più chiara, per cortesia?
Che cosa scrivi? Che cosa si cancella?
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Re: PRESERVATIVI NELLE SCUOLE. Il Foglio 13/7 -Zenit 23/6/2009

Messaggioda algoritmo70 » mer set 30, 2009 4:45 pm

Ho scritto il mio pensiero riguardo l'argomento dei preservativi nelle scuole dicendo che non sono d'accordo con ciò che fanno queste scuole, e che i ragazzi certamente non traggono insegnamento sano anzi ciò potrà pregiudicare il loro futuro pensiero ,esempio svalutando la famiglia,o pensando al sesso facile.Noi Cattolici dovremmo farci sentire.Anna.
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Re: PRESERVATIVI NELLE SCUOLE. Il Foglio 13/7 -Zenit 23/6/2009

Messaggioda GrisAdmi » gio ott 01, 2009 3:41 pm

algoritmo70 ha scritto:Ho scritto il mio pensiero riguardo l'argomento dei preservativi nelle scuole dicendo che non sono d'accordo con ciò che fanno queste scuole, e che i ragazzi certamente non traggono insegnamento sano anzi ciò potrà pregiudicare il loro futuro pensiero ,esempio svalutando la famiglia,o pensando al sesso facile.Noi Cattolici dovremmo farci sentire.Anna.


Devi considerare che se impieghi molto tempo per scrivere un messaggio questo potrebbe superare il limite entro il quale il tuo log-in rimane attivo, per cui potresti perdere tutto al momento dell'inserimento. Ergo, ogni volta che prevedete di scrivere un messaggio di una certa lunghezza, per cui ci vorrà un po' di tempo per scriverlo, vi conviene farlo con Word od un programma analogo, e poi copiarlo nel Forum. Così potrete essere sicuri che il lavoro non andrà perso.
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Re: PRESERVATIVI NELLE SCUOLE. Il Foglio 13/7 -Zenit 23/6/2009

Messaggioda algoritmo70 » gio ott 01, 2009 5:17 pm

Grazie. Anna.
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Re: PRESERVATIVI NELLE SCUOLE. Il Foglio 13/7 -Zenit 23/6/2009

Messaggioda Leonardo » mer mar 10, 2010 11:08 am


La Provincia ora precisa: «iniziativa autonoma»

Corriere della Sera 10/3/2010

Distributore di condom in un liceo
La Curia protesta: scorciatoie


Lo scientifico Keplero di Roma fa da capofila

ROMA - Non sarà più necessario passare in farmacia. Almeno per gli studenti del liceo scientifico Keplero di Roma. Perché i profilattici si potranno prendere facilmente a scuola. Sarà quest’istituto romano la prima scuola d’Italia ad ospitare da domani le macchinette per i preservativi. Saranno installate nei bagni, sia maschili che femminili, e offerti a prezzi più bassi rispetto a quelli distribuiti in farmacia: due euro per confezioni di tre pezzi, meno della metà. Prezzi da studente. «Prezzo di fabbrica », lo definiscono i promotori.

L’iniziativa nasce da una mozione approvata la scorsa estate dalla Provincia di Roma, recepita all’unanimità dal Consiglio d’Istituto della scuola, e sostenuta in tutt’Italia da una community di studenti, ScuolaZoo.com. Un documento che allora provocò reazioni politiche contrastanti, oltre che una netta opposizione del Vaticano e di tutte le gerarchie cattoliche. Contro i distributori di condom nelle scuole, allora come oggi, è sceso in campo il cardinal Agostino Vallini, vicario del Papa per la diocesi di Roma. «No alla banalizzazione della sessualità— esorta il cardinale —, esprimo la stessa viva preoccupazione già manifestata a giugno ». E, rifacendosi a quanto detto da Benedetto XVI agli amministratori romani, ha esortato «nell’educazione dei giovani ad evitare scorciatoie ».

Ma nella popolare scuola romana, siamo nel quartiere Marconi, a metà strada tra la periferia e il centro, professori e ragazzi accolgono positivamente la novità. I ragazzi sono tanti, un migliaio, e l’intenzione è di aumentare presto la distribuzione, installando le macchinette dei condom oltre che nella sede centrale anche nella succursale del Trullo, questa sì periferia. «Questo è il mezzo per ovviare ai problemi legati all’imbarazzo che l’acquisto degli anticoncezionali può provocare. Oltre che per risparmiare qualche soldo», spiegano i ragazzi. «Abbiamo accolto l’invito della Provincia ad istallare i distributori — spiega Luigi Barbato, docente del liceo —. Ne abbiamo parlato in Consiglio d’Istituto e approvato all’unanimità. Non c’è stata nessuna resistenza, neanche da parte dei genitori».

Fiero del primato del suo istituto, Alberto Belloni, rappresentante degli studenti: «È un passo importante che la nostra scuola fa per prima, un modo per uscire dagli schemi tradizionali e affrontare realmente il problema dei giovani». E insieme all’istallazione dei distributori verrà svolto anche un seminario di formazione e informazione fatto dalla Lega italiana per la lotta all’Aids sulla prevenzione da contagio dell’Hiv, gli operatori spiegheranno ai ragazzi come avere un comportamento sessualmente corretto. «Il liceo Keplero, il preside e il consiglio scolastico stanno dando prova di grande coraggio — commenta Gianluca Peciola, consigliere provinciale di Sinistra e Libertà, primo firmatario della mozione —. Hanno un’attenzione alla salute dei ragazzi che va riconosciuta, come esempio da proporre agli altri istituti superiori della Capitale. Il mio impegno è sostenere istituzionalmente quest’intervento e fare in modo che altre scuole raccolgano questa preziosa iniziativa».

di Maria Rosaria Spadaccino
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Re: PRESERVATIVI NELLE SCUOLE. Il Foglio 13/7 -Zenit 23/6/2009

Messaggioda Leonardo » gio mar 11, 2010 9:24 pm

11 Marzo 2010 AVVENIRE
I profilattici «lezione» sbagliata in un liceo di Roma
Che a scuola trovi spazio la «disciplina dei sentimenti»


Accanto a nuove discipline legate allo sviluppo tecnologico, come l’informatica, o a quelle connesse alle tendenze comunicativo-linguistiche a opera della globalizzazione, come lo studio dell’inglese, bisognerà che si cominci a pensare all’opportunità che a scuola si insegni anche la «disciplina dei sentimenti». Intesa nel suo duplice significato semantico di «materia» di riflessione e di studio, che coinvolga le scienze umane – dalla psicologia alla filosofia, dalla psicanalisi alla sociologia –, e di «orientamento» nella complessa e necessaria formazione personale ai legami affettivi. Le giovani generazioni, infatti, appaiono sempre più disarmate e sprovviste di strumenti psicologici e spirituali, volti a quella che tradizionalmente veniva chiamata «formazione del carattere», quell’insieme di motivazioni, di desideri, di impulsi che vanno accolti, disciplinati, e infine metabolizzati nel patrimonio personale di crescita, così da prepararsi all’incontro con il mondo affettivo dell’altro, che viene veicolato «anche» attraverso la scoperta dell’altro sesso. Non è certo questione di moralismo spicciolo, o di generico appello ai valori tradizionali, se si ritiene urgente allargare l’àmbito dell’educazione – soprattutto familiare e scolastica – all’intero ventaglio dei sentimenti e degli affetti, gli autentici volani per una più consapevole pratica della propria sessualità. Ridotto ormai a un semplice esercizio fisico, pilotato dalla naturale attrazione e dalle pulsioni ormonali, il sesso praticato dai giovanissimi è lasciato senza orientamento o, tutt’alpiù, monitorato nelle sue possibili conseguenze igienico-sanitarie. Da qui l’obiettivo corto del preside e degli insegnanti del liceo scientifico Keplero di Roma: i ragazzi fanno sesso? Aiutiamoli a non "farsi male", garantendo loro preservativi a portata di tutte le tasche, come precisava premuroso in tv il preside che ha fatto installare i distributori di profilattici nei bagni scolastici diventati bisex, luoghi un cui tra una lezione e l’altra sia possibile scaricare la propria tensione ormonale o, magari, l’istantaneo brivido di un’emozione. Non viene in mente a questi educatori che il problema sta da un’altra parte? Non si accorgono che in tal modo privano i giovani che sono affidati loro dell’opportunità di vedere la scuola come luogo in cui affrontare questioni legate al mondo affettivo, così da garantire una formazione più allargata che maturi al gusto del voler bene, all’apprezzamento e al rispetto dell’altro, orientando il desiderio verso un’affettività più stabile, il culto per i sentimenti duraturi? Non c’è bisogno infatti che questa disciplina venga formalmente inserita nei programmi ministeriali per mettere in moto, nei docenti, l’esigenza di intercettare le difficoltà e i bisogni dei ragazzi, offrendo loro momenti di riflessione, di confronto e di verifica. C’è da immaginare che molti di questi insegnanti siano padri e madri di altrettanti studenti che, come quelli consegnati alle loro cure a scuola, sentono l’esigenza di punti di riferimento, di persone autorevoli cui affidare una parte di vita vissuta insieme per anni fra i banchi di scuola, e che nessuna vendita di oggetti a basso prezzo può sostituire. Si potrà obiettare che è inutile fermare questa marcia inarrestabile, e che farebbe bene la Chiesa a rassegnarsi e a smettere di lanciare i suoi richiami. È auspicabile invece che non smetta di parlare, anche se è lasciata sola: la sua naturale passione per l’uomo, specie per quello in via di formazione, è la sua preoccupazione e la sua cura, la sua inquietudine, ma anche la sua speranza.
Paola Ricci Sindoni
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