da berescitte » gio mag 28, 2009 8:52 am
Nietzsche - parlo paradossalmente ma con un pizzico di verità - secondo me potrebbe essere beatificato se non altro per aver detto (cito a senso):
"Se tu mi testimoni con la vita la tua fede, questo mi dice solo che tu credi a ciò che dici
ma non che è vero ciò che credi".
Ovvero, il fattore verità, la certificazione che il contenuto della fede sia vero (e questo vale per chiunque e per qualsiasi fede), cioè corrispondente alla realtà delle cose di cui si parla, non viene garantito dalla sola coerenza della vita che testimonia pagando di persona tali convinzioni.
Si può condurre una vita esemplare, disposta anche all'eroismo, seguendo idee sbagliate che non hanno un corrispettivo con la realtà. Ogni fede di questo mondo ha i suoi "santi".
La fede, dunque, la nostra fede cattolica, per essere proposta a menti intelligenti e ragionevoli con la speranza di non essere derisa e rifiutata con ragione - e quindi parlo di fede adulta, matura non dell'imput iniziale che può essere imitativo, esperienziale, di fascino indistinto -, deve saper "esibire ragioni" della propria pretesa ad essere accolta (cf 1Pt 3,15) altrimenti è fideismo, credulità.
Senza contare che, ove non esistono ragioni, la base non può essere che sentimentale, emotiva. Ma quella ce l'hanno tutti. E se questo bastasse a renderla vera, sarebbero vere tutte le 20.000 tipi di fedi diverse che attualmente circolano nel pianeta. Anche se una rinnega completamente ciò che dice l'altra.
Il che non quadra "per la contraddizion che nol consente".
E questa riflessione non vuole assolutamente dire che la fede sia il prodotto cogente di un sillogismo razionale.
la cosa è un po' più complicata. Quello che è certo è che, se si esclude una "analisi logica" del perché si crede e se il perché fosse totalmente soggettivo (e pertanto non comunicabile razionalmente), non avrebbe senso nessuna teologia, né si potrebbe garantire che quando si qualifica un messaggio "Parola di Dio" si stia dicendo qualcosa di vero e non esponendo una gratuita pretesa.
Si legga la "Fides et Ratio" per sapere come funzionano "le due ali", nessuna delle quali va trascurata o, peggio, disprezzata.
Del resto se c'è qualcosa che il GRIS può fare per i fratelli "dirottati", oltre a pregare per il ravvedimento, è quello di mettersi con santa pazienza ad analizzare (con la ragione e la cultura si spera) le incongruenze, la mancanza di fondamento, la assenza di ratio nella fides seguita dal soggetto. Molte volte, lo abbiamo toccato con mano, si tratta di persone irretite perché "culturalmente indifese", anche se buonissime.