CLAMOROSA RIVELAZIONE DI MONSIGNOR DE Magistris
Il Vaticano: «Gramsci trovò la fede»
«Il fondatore del Pci ricevette i sacramenti cristiani sul punto di morte». Il filosofo Vacca: dai testi non risulta
ROMA - «Gramsci morì con i sacramenti. E chiese alle suore che lo assistevano di poter baciare un' immagine del Bambino Gesù». È una rivelazione che fa discutere quella dell'arcivescovo Luigi De Magistris, penitenziere emerito della Santa Sede.
LA CHIESA E IL PCI - «Questo fatto - ha sottolineato il presule sardo intervenuto alla presentazione del nuovo catalogo dei santini che si è tenuta alla Radio Vaticana- nel mondo della "falce e martello" preferiscono tacerlo, ma è proprio così». Finora del riavvicinamento al cattolicesimo di Gramsci si era parlato solo a livello di voci, mai confermate. De Magistris, che in passato è stato tra i responsabili del Tribunale vaticano della Penitenzieria Apostolica (dicastero preposto alle indulgenze, ai perdoni e a controversie interne), ha invece fornito più di un dettaglio sulla vicenda. «Il mio conterraneo, Gramsci - ha detto il monsignore, che è attualmente in pensione - aveva nella sua stanza l'immagine di Santa Teresa del Bambino Gesù. Durante la sua ultima malattia, le suore della clinica dove era ricoverato gli portarono allora l'immagine di Gesù Bambino e Gramsci la baciò». «Gramsci - ha sottolineato De Magistris - è morto con i Sacramenti, è tornato alla fede della sua infanzia. La misericordia di Dio santamente ci perseguita. Il Signore non si rassegna a perderci», ha commentato ancora l'esponente vaticano.
GLI STORICI: «NON RISULTA» - «La conversione di Gramsci è una vecchia storia, mai provata da documenti ufficiali, che anzi la smentiscono». Lo sostiene Giorgio Baratta, presidente della International Gramsci society Italia, uno dei massimi esperti sulla vita e il pensiero politico e filosofico del fondatore del Pci. «La prima volta che questa notizia venne pubblicata fu nel 1977, quando Giuseppe della Vedova riportò sulla rivista Studi sociali la testimonianza di tale suor Pinna che appunto parlava della conversione di Gramsci in punto di morte. Il presunto scoop venne ripreso dal settimanale Gente e in seguito smentito da Paese Sera». «I documenti editi e inediti sulle ultime ore e sulla morte di Antonio Gramsci sono tanti e da nessuno di questi emerge la tesi della sua conversione: ovviamente non sarebbe uno scandalo, né cambierebbe alcunché. Dico solo, semplicemente, che si tratta di un fatto che non trova alcun riscontro documentato», dice Beppe Vacca, filosofo, ex parlamentare comunista e presidente della Fondazione Istituto Gramsci. «Ci sono alcune lettere di Tania a Sraffa che descrivono dettagliatamente gli ultimi giorni di malattia e la morte di Gramsci in cui non troviamo nulla al riguardo. Non ne parla nemmeno una del fratello Carlo a Togliatti, in cui si legge della volontà di Gramsci di essere cremato. Cosa che inizialmente trovò qualche ostacolo perché non era credente e perché il regime fascista temeva manifestazioni di piazza, essendo la vigilia del primo maggio. Documenti di polizia non fanno alcun cenno di un suo avvicinamento alla fede, in più - prosegue Vacca - ci sono alcune lettere, ancora inedite perché raccolte da poco tempo, in cui Tatiana scrive con grande regolarità ai familiari sugli ultimi giorni di Gramsci. Si tratta di confidenze strettamente familiari in cui sarebbe emersa una notizia di tale portata». Vacca, ad ogni modo, evita con cura di aprire alcun fronte polemico con il monsignore: «Non conosco De Magistris. Ricordo solo che non è la prima volta che ne sento parlare. Già in passato, 30 o 40 anni dopo la morte di Gramsci, un'anziana suora riferì di una sua conversione. Ripeto, non vi troverei nulla di scandaloso». «Non so cosa fece Gramsci in punto di morte. Sono ridicole dichiarazioni non verificabili su conversioni di 70 anni fa e finalizzate a dimostrare che i miti crollano», dice il segretario di Rifondazione comunista Paolo Ferrero. «Tra un po' ci spiegheranno che Gramsci era liberale, perché è evidente che i comunisti possono essere solo assassini o pentiti».
COSSIGA: «È COSÌ» - Se monsignor De Magistris conferma la conversione di Gramsci al cattolicesimo non può che essere vero, ha commentato il presidente emerito della Repubblica Francesco Cossiga. «De Magistris si è trovato più di chiunque altro, escluso il Papa, nella situazione di conoscere le cose che dice in quanto preposto alla Sacra Penitenzieria, l'organo che presiede alle questioni relative al foro interno dei battezzati della Chiesa cattolica. Se c'è una persona che può sapere di una conversione di Gramsci e di una sua morte in seno alla Chiesa cattolica, quella persona è proprio monsignor De Magistris». «Non sarebbe una grande sorpresa se Gramsci avesse abbracciato la fede cattolica», ha dichiarato il parlamentare del Pdl Giancarlo Lehner, autore del libro La famiglia Gramsci in Russia.
25 novembre 2008