Il geovismo ed il ritorno della gnosi.

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Il geovismo ed il ritorno della gnosi.

Messaggioda GrisAdmi » mer ott 22, 2008 4:40 am

In senso stretto lo Gnosticismo è un movimento religioso sviluppatosi tra il II ed il III secolo d.C. il quale comprende un insieme di realtà assai eterogenee, ma aventi un fascio più o meno coerente di caratteristiche comuni. In certi casi si tratta di scuole fondate da personaggi noti, come Basilide, Marcione o Valentino — tutti vissuti nel secolo II —, in altri casi di gruppi di cui non si conoscono i fondatori e la cui denominazione deriva da elementi dottrinali: per esempio, gli ofiti attribuivano un ruolo importante al serpente, in greco ofis; i cainiti si richiamavano a Caino, e così via.

I movimenti dello Gnosticismo storico sui quali oggi disponiamo di maggiori informazioni sono quelli cosiddetti “cristiani”, in quanto fecero propri alcuni elementi del Cristianesimo e, soprattutto, in quanto riservarono alla figura di Cristo (spesso del tutto snaturata e svincolata dal Gesù storico) un ruolo più o meno importante nell’insieme delle loro credenze.


Le FONTI per lo studio dello Gnosticimo, fino alla metà del secolo scorso, erano rappresentate esclusivamente dagli scritti di alcuni Padri della Chiesa e, in modo particolare, dall’opera principale di Sant’Ireneo di Lione, intitolata Adversus haereses, nonché da quelli del filosofo pagano Plotino, il quale dedicò una cospicua quantità di pagine alla critica dello Gnosticismo (sottolineando l’incompatibilità di quest’ultimo con la filosofia di Platone, a cui questi si rifaceva).


Oggi, però, disponiamo anche di una buona quantità di fonti dirette sullo Gnosticismo. Si tratta dei cosiddetti Vangeli Gnostici di Nag Hammadi (Egitto), scoperti per caso nel 1945. Di questi fanno parte, ad esempio, il Vangelo di Tommaso ed il Vangelo di Filippo (recentemente balzati all’onore delle cronache per via dell’uso che di questi testi ha fatto Dan Brown nel suo romanzo Il Codice da Vinci). Si tratta di una serie di testi pseudepigrafi (in quanto attribuiti falsamente ad Apostoli), i più antichi dei quali risalgono alla prima metà del II secolo d.C., e che sono quindi di almeno due o tre generazioni più tardi dei nostri Vangeli Canonici.


Non abbiamo qui il tempo di soffermarci sui singoli movimenti Gnostici così come possiamo ricostruirli dalle fonti in nostro possesso, né sulle varie teorie che gli studiosi hanno avanzato a riguardo delle origini e la storia dei medesimi. Ci limiteremo a delineare gli elementi dottrinali comuni a tutti i vari movimenti dello Gnosticismo storico, onde illustrare i motivi che inducono molti studiosi a parlare oggi di un “risveglio dello Gnosticismo” per ciò che concerne i Movimenti Religiosi Alternativi.


Il DUALISMO. Una caratteristiche essenziali dello Gnosticismo è la contrapposizione netta tra il “mondo” (che per lo Gnosticismo storico è il mondo materiale tout court), ove regna l’inganno, l’illusione, caducità, la violenza, il potere e la fatalità, e la Verità (che per lo Gnosticismo storico è la dimensione immateriale) che è invece caratterizzata da pace, armonia, giustizia e incorruttibilità.
Il dualismo gnostico non è però un dualismo radicale, in quanto solo la realtà superiore è destinata a permanere, mentre il “mondo” attuale è destinato a perire (per lo Gnosticismo storico, infatti, la creazione del mondo materiale è stata un incidente cosmico e questo è destinato ad essere “riassorbito” nella pienezza, in greco Pleroma, originaria). Ecco dunque che al dualismo soggiace ad un livello più fondamentale, il monismo.
Per gli gnostici, il dualismo è pensato soprattutto in rapporto al soggetto religioso. Lo gnostico si sente estraneo al “mondo”, eterogeneo rispetto a questo (nello Gnosticismo storico, intriso di platonismo, l’uomo è una scintilla della luce divina, della realtà immateriale, intrappolata nel mondo materiale, che gli è fondamentalmente estraneo).


La PLURALITA’ DELLA REALTA’ DIVINA. Lo Gnosticismo concepisce una molteplicità di entità divine, gli Eoni, ordinati secondo una gerarchia, ma sostanzialmente analoghi tra di loro (nello Gnosticismo storico, gli Eoni sono emanazioni della realtà divina primordiale). Per lo Gnosticismo cosiddetto “cristiano”, Cristo è un Eone tra gli altri.


La SALVEZZA come RITORNO ALLE ORIGINI. Per lo Gnosticismo storico, tutta la creazione è un incidente di percorso, pertanto la salvezza è concepita come un ritorno alla condizione originaria.


LA SALVEZZA SI OTTIENE PER TRAMITE DELLA CONOSCENZA (in greco GNOSIS). Per gli gnostici la salvezza è data dalla retta conoscenza, la quale, però, non è raggiungibile per tramite degli sforzi della ragione naturale (come la sapienza filosofica), ma scaturisce dall’alto come Rivelazione. Ecco che i Vangeli gnostici allora non sono fondamentalmente dei racconti della Passione, ma raccolte di insegnamenti (segreti) la cui conoscenza è indispensabile alla Salvezza.

UNA VISIONE APOCALITTICA della storia. Come si è detto, per lo Gnosticismo il “mondo” è destinato ad una più o meno imminente fine. Per lo Gnosticismo storico, quando l’ultimo frammento di luce, quando l’ultima scintilla divina si sarà liberata dalla materia, il “mondo” sarà annientato.

LA CLASSIFICAZIONE DEGLI UOMINI in due o più classi ben delineate. Molti movimenti gnostici dividevano, infatti, i propri appartenenti o, più in generale l’umanità, in due o più categorie. Ad esempio, i valentiniani, ad esempio, distinguevano gli uomini in: ilici (da hyle) o terreni, destinati alla distruzione; psichici, quindi possessori dell'anima, ma destinati ad una redenzione incompleta; pneumatici o spirituali, destinati a ricongiungersi con il mondo divino indipendentemente dalle loro azioni.
Premessi questi elementi, veniamo a trattare i motivi per cui oggi si può parlare di un Risveglio della Gnosi quale chiave interpretativa dei Movimenti Religiosi Alternativi.

Possiamo distinguere i Movimenti Religiosi Alternativi in due grandi gruppi: quelli di matrice spiccatamente Cristiana e quelli a carattere sincretico, e che combinano nelle più bizzarre miscele elementi derivanti dalle religioni orientali con l’esoterismo e la scienza moderna, non disdegnando, a volte, di includere in queste bizzarre amalgama spunti di origine cristiana. Non è difficile riconoscere in moltissimi dei movimenti che rientrano in questo secondo gruppo degli elementi di natura gnostica, specialmente in alcuni dei più diffusi.

Rientra pienamente in questa categoria quell’ideologia oggi molto diffusa che va sotto il nome di New Age (Nuova Era).
In primo luogo, la New Age è caratterizzata da una forte vena millenaristica. Elemento essenziale di questa, infatti, è l’idea che l’attuale epoca (l’Età dei Pesci), caratterizzata dal dominio del Cristianesimo, stia per cedere il passo ad una Nuova Era (l’Età dell’Acquario), in cui all’uomo sarà concesso di raggiungere nuovi livelli di coscienza.
Attraverso appropriate tecniche conoscitive l’uomo potrà finalmente dissolvere il velo di Maya e riconoscersi come parte dell’Assoluto originario.

La New Age ripercorre, quindi, le vie della Gnosi storica anche per ciò che riguarda l’idea di un’unità sostanziale dell’uomo con il divino, giungendo ad esiti decisamente panteistici (tutto è Dio).

Ritroviamo nella New Age, anche quel dualismo di superficie, dietro al quale si cela un fondamentale monismo. Il “mondo” è un’illusione, la molteplicità degli esseri una menzogna, lì dove la Verità, invece, è che tutto è uno, che c’è un’unità sostanziale dell’universo, il quale è di essenza divina.

Tra i Movimenti Religiosi Alternativi di origine cristiana, sicuramente il più diffuso è quello dei Testimoni di Geova. Ora, se nel caso della New Age e di molti dei movimenti di natura sincretica l’analogia con la Gnosi storica è assai palese, le cose cambiano decisamente per ciò che concerne i Testimoni di Geova, dove le analogie, per ragioni intrinseche alla natura stessa di questo movimento, sono decisamente più sfumate, ma ci sono (questo a testimonianza del fatto che le realtà opposte al Cristianesimo con cui noi oggi ci troviamo ad avere a che fare non sono poi così dissimili rispetto a quelle contro cui erano impegnati i Padri della Chiesa, dai quali, pertanto, possiamo apprendere molto rispetto all’atteggiamento da prendere nei confronti dei Movimenti Religiosi Alternativi).

I Testimoni di Geova hanno avuto origine verso la fine del secolo XIX negli Stati Uniti d’America, ad opera di C. T. Russell, un ex commerciante e frammassone, fondatore della WTS (Watch Tower Bible and Tract Society), la società che ancora oggi si occupa della stampa e della diffusione delle pubblicazioni dei Testimoni di Geova.

Quali sono le analogie tra i Testimoni di Geova e lo Gnosticismo?

Come prima cosa, c’è da notare una sostanziale differenza tra le dottrine propugnate dal Geovismo e quelle dello Gnosticismo storico. Le prime, infatti, sono caratterizzate da un materialismo esasperato, lì dove quelle del secondo, invece, ponevano l’accento sulla realtà immateriale, intendendo la materia come intrinsecamente negativa. Altra differenza sostanziale tra i movimenti appartenenti alla Gnosi storica e i Testimoni di Geova consiste nel fatto che mentre i primi rifiutavano le Scritture Cristiane (tanto da aver prodotto una propria letteratura apocrifa contenente i fantomatici insegnamenti segreti di Cristo), i secondi pretendono di fondare le proprie dottrine sulla Bibbia.

Veniamo ora alle analogie.

In primo luogo il dualismo. Anche i Testimoni di Geova contrappongono il “mondo” (considerato come irrimediabilmente corrotto e in mano a Satana) alla loro Verità. Pur ovviamente non giungendo a considerare il mondo materiale come in sé negativo, in quanto (dato il loro materialismo di fondo) non concepiscono alcuna realtà spirituale (in senso stretto) a questo contrapposto. I Testimoni di Geova, essendo nella Verità, si ritengono estranei al “mondo” ed eterogenei rispetto alla “gente del mondo”.

I Testimoni di Geova concepiscono una pluralità di dèi. Geova è il creatore del mondo, ha un corpo spirituale e vive da qualche parte dell’universo; anche il Verbo (che concepiscono come un ente creato) è un dio, sostanzialmente distinto, ma analogo al primo.

La Salvezza è concepita dai Testimoni di Geova come un ritorno alla condizione di Adamo nel Paradiso Terrestre. Il sacrificio di Cristo, uomo perfetto, ha ripagato il peccato dell’uomo perfetto Adamo, dando all’uomo la possibilità di vivere per sempre su una terra paradisiaca.

Per i Testimoni di Geova è la conoscenza che conduce alla vita eterna (non a caso La conoscenza che conduce alla vita eterna è il titolo del libro che costoro utilizzavano fino a non molto tempo fa come “catechismo”). La Grazia (che loro traducono con “immeritata benignità) è consistita nel sacrificio di Cristo che ha semplicemente pareggiato il peccato di Adamo. Ora spetta al singolo guadagnarsi la salvezza attenendosi agli insegnamenti biblici (quegli insegnamenti che le Chiesa cristiane, prima tra tutte quella cattolica, hanno per secoli nascosto, ma che ora sono disponibili grazie ai dirigenti della WTS, che sono il “canale” di Geova). I Testimoni di Geova non concepiscono alcun sacramento (nemmeno il Battesimo è per loro un sacramento), nessun mezzo efficace della Grazia: la scrupolosa osservanza degli insegnamenti Biblici è tutto ciò di cui c’è bisogno per essere accetti a Geova e salvarsi nell’imminenza di Armaghedòn.

Tra i Testimoni di Geova troviamo anche quella distinzione netta tra vari tipologie di uomini. Ci sono: le persone “del mondo”, coloro cioè che non sono Testimoni di Geova e che, pertanto, sono potenzialmente destinate alla distruzione; ci sono le “altre pecore”, vale a dire i normali Testimoni di Geova, i quali sono destinati ad una sorta di redenzione “incompleta”, in quanto si pensa che risorgeranno qui sulla terra, dove condurranno in eterno una vita non dissimile da quella che viviamo noi tutti oggi (tranne, ovviamente, che per l’assoluta mancanza di malattie, invecchiamento, morte, povertà, ecc.); poi ci sono gli “unti”, in numero di 144000, destinati a regnare in Cielo con Cristo e pertanto ad una condizione per molti versi più alta rispetto ai primi.

Infine, quello dei Testimoni di Geova è un movimento a fortissime tinte apocalittico-millenaristiche. Nel 1914 è iniziato nei cieli il regno messianico di Cristo, che presto si estenderà anche alla terra, distruggerà l’attuale “mondo” malvagio nella battaglia di Armaghedòn. Dopo di ciò ci sarà un periodo di mille anni, al termine del quale Satana avrà un ultimo sussulto e sarà distrutto per sempre.
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Re: Il geovismo ed il ritorno della gnosi.

Messaggioda berescitte » lun nov 24, 2008 6:26 pm

Ottima esposizione. Soprattutto sorprendente per certe analogie che a prima vista sfuggirebbero.

E tuttavia, da un punto di vista più pratico e semplificante, il movimento geovista rientra più specificamente nella catalogazione di "setta" (oggi ingentilito con la dizione MRA = Movimento Religioso Alternativo).
Questo lo dico in rapporto al confronto esposto nell'opera di Claude Labrecque, Le sette e le gnosi, Ed. Ancora, ove egli paragona:
- la Setta: alla virilità, alla forza, al giorno, al sole, alla guerra, alla decisionalità, alla chiarezza ecc... rintracciabile nel fatto che la setta ha un programma ben definito, dei testi di dottrina, una dirigenza e delle sedi, una aggressività marcata, idee chiare e distinte etc... in sintesi è portatrice di un nuovo messaggio di salvezza che deriverebbe dall'alto (come e perciò alternativo a quello delle Chiese storiche);

- la Gnosi: alla femminilità, alla dolcezza, alla luna, alla notte, alle sfumature, alla sinuosità, al mistero ecc... rintracciabile nel fatto che non ha una dottrina monolitica ma fa un collage di tutto un po', che non si afferma dialetticamente ma per contagio, per suggestione, quasi un'atmosfera che si respira, un'emotività che contagia... e la sua specificità sta nel fatto che propone una forma di autosalvezza, che viene dal basso, e deriva da conoscenze da acquisire e tecniche da adottare.

Secondo questo schema, indubbiamente il geovismo va inquadrato come "setta", mentre rientra a pieno titolo nella "gnosi" la New Age, che non a caso è stata definita una forma subdola di neo-gnosi.
Questo schematismo mi sembra di poter rintracciare anche nel Documento della CEI "L'impegno pastorale della Chiesa di fronte ai nuovi movimenti religiosi e alle sette", ove ai nn. 39-43, proprio come esemplificazione a quanto pare di setta e di gnosi nomina espressamente i Testimoni di Geova e la New Age.
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Re: Il geovismo ed il ritorno della gnosi.

Messaggioda GrisAdmi » lun nov 24, 2008 10:47 pm

Ecco perché, come prima cosa, mi sono premurato di specificare che ci sono notevoli differenze tra la Gnosi ed il Geovismo. Indubbiamente il Geovismo non è una forma di neo-gnosi in senso stretto. Ciononostante, molte sono le infiltrazioni gnostiche che lo caratterizzano, infiltrazioni che, a mio avviso, si devono al terreno culturale in cui questo movimento religioso è sorto e si è formato.
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