il trattato di Lisbona; è davvero una cosa positiva ?

Segnalazioni di giornali, riviste, trasmissioni radio-televisive che riguardino i Movimenti Religiosi Alternativi e le tematiche a questi connesse.

Moderatore: GrisAdmi

il trattato di Lisbona; è davvero una cosa positiva ?

Messaggioda alenis » gio giu 19, 2008 9:27 pm

Per caso mi sono imbattuto in siti che ne parlano e mi sono fatto un'idea ( non buona a dir la verità ) . Molto sinteticamente, da quel poco che ho visto mi è sembrato che

1) questo trattato toglierebbe molto potere alle singole nazioni accentrando il potere sotto il parlamento Europeo.

2) ripristinerebbe la pena di morte

3) potrebbe costringere l'Italia e gli altri paesi europei ad attaccarne altri ( il che è anticostituzionale )

4) molti paesi europei hanno deciso di accettarlo senza chiedere l'opinione ai cittadini; in quei paesi dove invece c'è stato un referendum, ha vinto il no; es: l' Irlanda. più sotto c'è un link per una petizione per chiedere un referendum per far decidere a noi o meno se lo vogliamo.



Credo sia il caso di far leggere questi articoli:

http://www.movisol.org/08news072.htm

http://www.movisol.org/08news117.htm

qua un filmato:

http://it.youtube.com/watch?v=I0ldy6g8j ... related%20

qua un sito in cui si firmano petizioni per chiedere un referendum

http://x09.eu/it/?c=it

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Re: il trattato di Lisbona; è davvero una cosa positiva ?

Messaggioda alenis » gio giu 19, 2008 9:30 pm

qua un articolo contro la libertà di culto...



Sentenza della Corte europea vieta le benedizioni pasquali
Giorgio Salina denuncia “cedimento alla deriva relativista”

di Antonio Gaspari

ROMA, venerdì, 16 maggio 2008 (ZENIT.org).- La
Corte Europea con
<http://olir.it/ricerca/index.php?Form_Document=4616>sentenza
del 21 febbraio scorso ha condannato la Grecia
per aver costretto l'avvocato Arret Alexandridis
a manifestare i propri convincimenti religiosi in
occasione della prestazione del giuramento
previsto per l'inizio della sua attività forense
(la formula del giuramento, infatti, era
predisposta in modo tale da far supporre che il
giurante fosse di fede cristiano-ortodossa).

La sentenza rende palese la violazione del
diritto di libertà religiosa da parte delle varie
confessioni religiose a cominciare dai preti
della Chiesa cattolica che, durante il periodo
pasquale, si presentano alle case per benedirle.

Sulla base di questa sentenza dal Ministero
dell'Interno dovrebbero essere inoltrate diffide
alla Conferenza Episcopale Italiana (CEI)
affinché si astengano dall’esercitare simili
pratiche, con minaccia di azioni legali per il
ristoro del danno derivante dalla lesione del
diritto di libertà religiosa (la CEDU ha
liquidato 2.000 euro, nel caso di specie).

Contrariamente, c'è il rischio che ogni cittadino
possa sporgere denuncia penale contro qualsiasi
prete della Chiesa cattolica che si presentasse alla porta.

Intervistato da ZENIT, Giorgio Salina, Presidente
dell’<http://wpop15.libero.it/cgi-bin/vlink.cgi?Id=njyRranjiL5YR8Oi/2jsmJaxVo3c2XrkrjvR9X3usTddkyX1fl4dZAkcFRw9YFpVbidst3akthQ%3D&Link=http%3A//www.afeuropa.org/index.php>Association
pour la Fondation Europa (AFE) ha commentato che
“questa sentenza, così come il recente
pronunciamento del Consiglio d’Europa sul diritto
all’aborto sicuro e gratuito confermano un
progressivo cedimento alla deriva relativista e
un subdolo tentativo di legiferare attraverso la
Magistratura, eludendo i limiti di competenza di ciascun organismo”.

Secondo il Presidente di AFE “non vi è dubbio che
la convergenza di Deputati europei appartenenti a
diversi gruppi politici, gli intergruppi Gay e
Lesbiche e analoghe Organizzazioni europee,
potenti lobby come Catholics for the free choice,
determinano una forte pressione relativista nelle varie Istituzioni”.

A questo proposito Salina ha raccontato che in un
Convegno organizzato da queste realtà presso il
Parlamento europeo, l’on. Miguel Angel Martínez
Martínez, del Partido Socialista Obrero Español,
in uno degli interventi conclusivi ha confessato:
“Diciamolo chiaro, noi siamo relativisti. La
verità non la possiede nessuno; la verità non
esiste, esistono opinioni diverse, tutte legittime, tutte da rispettare”.


Lo stesso onorevole spagnolo ha accusato le
Chiese strutturate gerarchicamente, come quella
cattolica, di “praticare la dittatura culturale”.

Per dare un'idea del clima di intolleranza contro
la Chiesa cattolica e quella ortodossa in
particolare, il Presidente di AFE ha raccontato
che recentemente a Bruxelles è stato adottato un
regolamento per l’azione dei lobbisti presso le
Istituzioni europee, Parlamento e Commissione.

Poiché un emendamento definiva le chiese delle
lobby, in sede di votazione i Verdi hanno
presentato un emendamento orale che definiva
lobbisti non le “chiese” ma i “religiosi”; quando
l’emendamento è stato dichiarato non ammissibile,
l’on. Monica Frassoni, co-presidentessa del
Gruppo Verde, ha urlato al microfono: “Ecco la
prova che le lobby funzionano!”.

“Comunque – ha precisato Salina – questa
sentenza, almeno parzialmente, come altre di
altre Corti di giustizia, e come alcune
risoluzioni in materie per le quali il Parlamento
europeo non ha competenza, quale il diritto di
famiglia, non sono vincolanti per gli Stati, e potrebbero essere ignorate”.

“Anche se – ha continuato – le varie Corti
internazionali, incluse alcune Corti
costituzionali nazionali, assumono le reciproche
sentenze e le risoluzioni del PE quali 'fonti del
diritto', accumulando giurisprudenza. Si tratta
di un metodo surrettizio di legiferare attraverso
la Magistratura aggirando le competenze
riconosciute alle varie Istituzioni! E questo è un fatto veramente grave”.

Come noto, il Trattato di Lisbona che regola il
funzionamento delle Istituzioni comunitarie
recepisce la Carta dei diritti fondamentali rendendola vincolante.

Per dare un segnale chiaro a questa “deriva
relativista, antidemocratica e prevaricatoria”,
Salina ha proposto che i Paesi che ancora devono
ratificare il Trattato di Lisbona, come l’Italia,
“escludano l’accettazione della Carta dei diritti
fondamentali, rifiutandone la prevalenza sulla
propria legislazione, e la prevalenza di tutte le
artificiose sentenze ad essa collegate, come
hanno fatto già in sede di sottoscrizione del
Trattato, Inghilterra e Polonia”.

“Credo sia necessario un segnale forte per dare
un avvertimento chiaro”, ha sottolineato il Presidente di AFE.

“Non vorrei – ha concluso Salina – che l’Agenzia
europea per i diritti umani, con sede a Vienna,
che opererà in collegamento con il Consiglio
d’Europa vada a promuovere diritti degli
omosessuali, quali il matrimonio, l’adozione,
ecc., e ad annullare il diritto all’obiezione di
coscienza quando confligge con il diritto della donna all’aborto, e così via”.

“I primi segnali lo confermano – ha detto –.
Forse è necessario, e non solo per i cattolici,
dare un chiaro segnale di 'stop'”.
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Re: il trattato di Lisbona; è davvero una cosa positiva ?

Messaggioda alenis » gio giu 19, 2008 9:33 pm

altro articolo


NON E' L'IRLANDA CONTRO LA UE, MA BRUXELLES CONTRO I POPOLI EUROPEI
Riccardo Cascioli

“Fuori dall’Unione chi ostacola il processo di
integrazione”. Nel presidente della Repubblica
Giorgio Napolitano deve essere scattato il
riflesso condizionato del vecchio leader
comunista, se ha reagito con queste parole al no
del popolo irlandese nel referendum convocato per
ratificare il Trattato dell’Unione Europea.
Aldilà delle questioni politiche legate alla
vicenda non si può non rilevare come ogni volta
che le materie riguardanti la Ue passano al
vaglio dei popoli vengano sistematicamente
bocciate. Invece di lanciare scomuniche e
invocare epurazioni, visto che nelle democrazie
il popolo è sovrano sarebbe invece da
interrogarsi su questo scollamento tra governi e
popoli, tra istituzioni di Bruxelles e cittadini europei.

Un problema è senz’altro rappresentato dal fatto
che mentre i trattati su cui si vota sono
essenzialmente incomprensibili per il cittadino
medio, è invece molto ben concreta l’intrusione
dell’Unione Europea nella vita dei cittadini e la
sua ostilità verso i valori ampiamente condivisi dalla gente.

A questo proposito è molto interessante
<http://webmail.tele2.it/Session/467148-6Z6hj4O6Y4rC3knPTHtA-hcxxdph//Redirect/www.ilgiornale.it/lp_n.pic1?PAGE=79918&PDF_NUM=1155>un
articolo di Andrea Tornielli apparso sul Giornale
dell’11 giugno scorso in cui la professoressa
Marta Cartabia, docente di Diritto Costituzionale
a Milano, e Giorgio Salina, presidente della
Fondazione Europa, hanno denunciato il
“colonialismo giurisdizionale” della UE, ovvero
quel fenomeno per cui la Corte Europea e le
direttive della Commissione cercano di scardinare
le legislazioni nazionali in materia di famiglia
e vita, temi che peraltro non sono neanche
competenza dell’Unione. Nell’articolo si
sottolinea in particolare il ruolo svolto dalla
lobby gay – trasversale a tutti i partiti – e dai
giudici che usano le norme
“anti-discriminazione” per rovesciare le legislazioni pro-famiglia.

Interessante notare che anche il Papa, nella sua
visita in Puglia sabato e domenica scorsa abbia
sottolineato in un
<http://webmail.tele2.it/Session/467148-6Z6hj4O6Y4rC3knPTHtA-hcxxdph//Redirect/www.vatican.va/holy_father/benedict_xvi/speeches/2008/june/documents/hf_ben-xvi_spe_20080614_lenio-flacco_it.html>suo
discorso come la famiglia oggi «è esposta al
convergente attacco di numerose forze che cercano di indebolirla».
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