da alenis » gio giu 19, 2008 9:30 pm
qua un articolo contro la libertà di culto...
Sentenza della Corte europea vieta le benedizioni pasquali
Giorgio Salina denuncia “cedimento alla deriva relativista”
di Antonio Gaspari
ROMA, venerdì, 16 maggio 2008 (ZENIT.org).- La
Corte Europea con
<http://olir.it/ricerca/index.php?Form_Document=4616>sentenza
del 21 febbraio scorso ha condannato la Grecia
per aver costretto l'avvocato Arret Alexandridis
a manifestare i propri convincimenti religiosi in
occasione della prestazione del giuramento
previsto per l'inizio della sua attività forense
(la formula del giuramento, infatti, era
predisposta in modo tale da far supporre che il
giurante fosse di fede cristiano-ortodossa).
La sentenza rende palese la violazione del
diritto di libertà religiosa da parte delle varie
confessioni religiose a cominciare dai preti
della Chiesa cattolica che, durante il periodo
pasquale, si presentano alle case per benedirle.
Sulla base di questa sentenza dal Ministero
dell'Interno dovrebbero essere inoltrate diffide
alla Conferenza Episcopale Italiana (CEI)
affinché si astengano dall’esercitare simili
pratiche, con minaccia di azioni legali per il
ristoro del danno derivante dalla lesione del
diritto di libertà religiosa (la CEDU ha
liquidato 2.000 euro, nel caso di specie).
Contrariamente, c'è il rischio che ogni cittadino
possa sporgere denuncia penale contro qualsiasi
prete della Chiesa cattolica che si presentasse alla porta.
Intervistato da ZENIT, Giorgio Salina, Presidente
dell’<http://wpop15.libero.it/cgi-bin/vlink.cgi?Id=njyRranjiL5YR8Oi/2jsmJaxVo3c2XrkrjvR9X3usTddkyX1fl4dZAkcFRw9YFpVbidst3akthQ%3D&Link=http%3A//www.afeuropa.org/index.php>Association
pour la Fondation Europa (AFE) ha commentato che
“questa sentenza, così come il recente
pronunciamento del Consiglio d’Europa sul diritto
all’aborto sicuro e gratuito confermano un
progressivo cedimento alla deriva relativista e
un subdolo tentativo di legiferare attraverso la
Magistratura, eludendo i limiti di competenza di ciascun organismo”.
Secondo il Presidente di AFE “non vi è dubbio che
la convergenza di Deputati europei appartenenti a
diversi gruppi politici, gli intergruppi Gay e
Lesbiche e analoghe Organizzazioni europee,
potenti lobby come Catholics for the free choice,
determinano una forte pressione relativista nelle varie Istituzioni”.
A questo proposito Salina ha raccontato che in un
Convegno organizzato da queste realtà presso il
Parlamento europeo, l’on. Miguel Angel Martínez
Martínez, del Partido Socialista Obrero Español,
in uno degli interventi conclusivi ha confessato:
“Diciamolo chiaro, noi siamo relativisti. La
verità non la possiede nessuno; la verità non
esiste, esistono opinioni diverse, tutte legittime, tutte da rispettare”.
Lo stesso onorevole spagnolo ha accusato le
Chiese strutturate gerarchicamente, come quella
cattolica, di “praticare la dittatura culturale”.
Per dare un'idea del clima di intolleranza contro
la Chiesa cattolica e quella ortodossa in
particolare, il Presidente di AFE ha raccontato
che recentemente a Bruxelles è stato adottato un
regolamento per l’azione dei lobbisti presso le
Istituzioni europee, Parlamento e Commissione.
Poiché un emendamento definiva le chiese delle
lobby, in sede di votazione i Verdi hanno
presentato un emendamento orale che definiva
lobbisti non le “chiese” ma i “religiosi”; quando
l’emendamento è stato dichiarato non ammissibile,
l’on. Monica Frassoni, co-presidentessa del
Gruppo Verde, ha urlato al microfono: “Ecco la
prova che le lobby funzionano!”.
“Comunque – ha precisato Salina – questa
sentenza, almeno parzialmente, come altre di
altre Corti di giustizia, e come alcune
risoluzioni in materie per le quali il Parlamento
europeo non ha competenza, quale il diritto di
famiglia, non sono vincolanti per gli Stati, e potrebbero essere ignorate”.
“Anche se – ha continuato – le varie Corti
internazionali, incluse alcune Corti
costituzionali nazionali, assumono le reciproche
sentenze e le risoluzioni del PE quali 'fonti del
diritto', accumulando giurisprudenza. Si tratta
di un metodo surrettizio di legiferare attraverso
la Magistratura aggirando le competenze
riconosciute alle varie Istituzioni! E questo è un fatto veramente grave”.
Come noto, il Trattato di Lisbona che regola il
funzionamento delle Istituzioni comunitarie
recepisce la Carta dei diritti fondamentali rendendola vincolante.
Per dare un segnale chiaro a questa “deriva
relativista, antidemocratica e prevaricatoria”,
Salina ha proposto che i Paesi che ancora devono
ratificare il Trattato di Lisbona, come l’Italia,
“escludano l’accettazione della Carta dei diritti
fondamentali, rifiutandone la prevalenza sulla
propria legislazione, e la prevalenza di tutte le
artificiose sentenze ad essa collegate, come
hanno fatto già in sede di sottoscrizione del
Trattato, Inghilterra e Polonia”.
“Credo sia necessario un segnale forte per dare
un avvertimento chiaro”, ha sottolineato il Presidente di AFE.
“Non vorrei – ha concluso Salina – che l’Agenzia
europea per i diritti umani, con sede a Vienna,
che opererà in collegamento con il Consiglio
d’Europa vada a promuovere diritti degli
omosessuali, quali il matrimonio, l’adozione,
ecc., e ad annullare il diritto all’obiezione di
coscienza quando confligge con il diritto della donna all’aborto, e così via”.
“I primi segnali lo confermano – ha detto –.
Forse è necessario, e non solo per i cattolici,
dare un chiaro segnale di 'stop'”.