Neocatecumenali: e quella degli Statuti diventa una telen

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Neocatecumenali: e quella degli Statuti diventa una telen

Messaggioda brunodb2 » mer feb 20, 2008 11:09 pm

Neocatecumenali: e quella degli Statuti diventa una telenovela

di Stefano Caredda/ 18/02/2008


Nuova puntata riguardo alla possibile approvazione definitiva degli Statuti del Cammino: alla fine di febbraio la nuova data indicata come probabile. Intanto sul web si discute di liturgia e norme giuridiche: "Ma i neocatecumenali disubbidiscono?".

IL CAMMINO NEOCATECUMENALE SU KORAZYM.ORG

ROMA – Ormai anche fra i neocatecumenali c’è chi non ci crede quasi più. Prima doveva essere giugno 2007, poi settembre, poi dicembre, e ora, scavalcato l’anno e piombati nel 2008, febbraio. Una sorta di legge della relatività applicata al tempo, e nel caso specifico, alla firma e all’annuncio dell’approvazione definitiva degli Statuti del Cammino Neocatecumenale. Qualcuno sorridendo si lancia anche nell’ardito paragone con gli annunci della fine del mondo che, a seconda dell’umore di improbabili santoni o profeti, balza avanti, di anno in anno, senza che poi allo scoccare della fatidica data l’universo faccia un solo passo verso l’avverarsi della terribile profezia. Ma ironie a parte, e rimandando qui per le considerazioni di merito sull’alternarsi di date e annunci (ufficiosi o ufficiali che siano), la nuova puntata relativa all’approvazione definitiva degli Statuti del Cammino neocatecumenale (in vigore con la formula ad experimentum per un periodo di cinque anni a partire dal 29 giugno 2002 e dunque scaduti otto mesi fa) merita comunque di essere raccontata, se non altro perché ormai praticamente di dominio pubblico.
Si tratta di nuove rassicurazioni su un prossimo e imminente annuncio positivo da parte della Santa Sede lanciate nelle comunità neocatecumenali nel corso del tradizionale incontro (Annuncio) che coincide con il via al tempo di Quaresima. Annunci sfociati in un passaparola fra i membri del Cammino, la cui eco ha trovato spazio anche sul web, nei (a dir la verità pochissimi) forum e blog neocatecumenali sopravvissuti alla "moratoria" web decisa un anno fa. Come già accadde in occasione dell’Avvento, nel dicembre scorso, anche all'inizio di questa Quaresima il completamento dell’iter vaticano viene dato per scontato dai catechisti delle comunità, con l’ulteriore particolare che l’ok definitivo sarebbe andato in scena nei primi giorni del mese in corso e negli ultimi giorni di febbraio (dunque fra una decina di giorni) il Pontificio Consiglio per i Laici – competente in materia di Statuti – provvederà ad emettere il relativo decreto. Dalle parti interessate, finora, nessuna conferma ufficiale.
Oltre alla sorte degli Statuti, sarà interessante ad ogni modo valutare se il pronunciamento (eventuale) della Santa Sede riguarderà anche le altre questioni ancora aperte, ad iniziare dal Direttorio Catechetico (cioè l’insieme di quei volumi - "Cammino Neocatecumenale. Orientamenti alle équipes di catechisti” - che raccolgono le catechesi degli iniziatori Kiko e Carmen e costituiscono la colonna portante del Cammino, la sua tradizione orale e la sua prassi). Importante anche la questione della liturgia, oggetto nel dicembre 2005 di un pronunciamento da parte della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti. In effetti, l’insolito prolungarsi nel tempo della vicenda pare essere indice proprio di una “presa in carico” complessiva, da parte della Santa Sede, della pratica relativa al Cammino Neocatecumenale, con interventi concertati dunque da parte delle Congregazioni per la Dottrina della fede, per il Culto Divino e per il Clero.

LITURGIA: “DISOBBEDIENZA” SUL WEB – E’ proprio sul tema della liturgia e sul comportamento del Cammino di fronte alle richieste della Santa Sede ruota una vicenda alquanto insolita per l’universo neocatecumenale che naviga in rete: si tratta della pubblicazione di un controverso articolo sul sito spagnolo Camineo.info, uno dei principali punti di riferimento della galassia neocatecumenale (ne abbiamo raccontato a suo tempo le vicende, quando arrivò loro la sostanziale richiesta da parte dei vertici del Cammino di evidenziare il carattere “non ufficiale” del sito web in un contesto di cautela soprattutto riguardo alla divulgazione di notizie interne). L’articolo pubblicato il 28 gennaio scorso a firma di Miguel Ángel Gallardo (qui il link) affronta sotto il profilo giuridico la validità e l'applicabilità delle norme contenute nella Lettera che nel dicembre 2005 il cardinale Arinze inviò per conto della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti ai Responsabili internazionali del Cammino. Si tratta della celebre lettera con la quale a nome del papa – il quale fece diretto riferimento a quel testo nel corso dell’udienza concessa in Aula Paolo VI ai neocatecumenali il 12 gennaio 2006 – venivano comunicate alcune decisioni sulle modalità di celebrazione della messa nelle comunità del Cammino, dalle introduzioni alle letture alle testimonianze personali (ammonizioni e risonanze), dal segno della pace alla frequenza della messa in parrocchia almeno una domenica al mese, fino alle modalità di distribuzione della Comunione. Per quest’ultimo aspetto, il più rilevante, veniva concesso un “tempo di transizione” di “non più di due anni” per passare dalla modalità di distribuzione dell’Eucaristia usato nelle celebrazioni neocatecumenali (chi riceve il pane e il vino consacrati è seduto su una sedia, intorno ad una “mensa addobbata posta al centro della chiesa” o della sala in cui si svolge la Messa) alla modalità “normale” prevista dai libri liturgici per tutta la Chiesa, e cioè non seduti ma in piedi, e in processione “verso l’altare dedicato in presbiterio”.

La tesi dell’articolo pubblicato da Camineo.info è che quella lettera “non gode di valore ecclesiastico alcuno dal punto di vista normativo” dal momento che non è stata promulgata nel Bollettino ufficiale “Acta Apostolicae Sedis” né in quello ufficiale della Congregazione per il Culto Divino “Notitiae”, come invece il Codice di Diritto Canonico prevederebbe. Si tratterebbe insomma solamente di una “lettera privata” senza alcuna “ufficialità né autorità universale”, inviata al domicilio personale degli iniziatori del Cammino e recante solamente le indicazioni su “alcuni modelli di comportamento” studiati nella cornice dell’analisi complessiva del Cammino Neocatecumenale. Una precisazione che mira ad un solo obiettivo: quello di rispedire al mittente l’accusa di “disobbedienza” da alcuni rivolta al Cammino per non aver ancora ottemperato a quella richiesta.

In effetti, due anni e tre mesi dopo, quella lettera (relativamente alle modalità di distribuzione della Comunione) è rimasta – è proprio il caso di dirlo – “lettera morta”: nulla è cambiato nella liturgia neocatecumenale e da più parti tutto questo viene descritto come una palese “disobbedienza” alle direttive della Santa Sede. Ma sostenere, come afferma Camineo.info, che quel pronunciamento non ha i crismi dell’ufficialità e dell’autorità è quanto meno ardito se solo consideriamo che lo stesso Benedetto XVI fece diretto riferimento alle “norme concernenti la Celebrazione eucaristica … impartite a mio nome” dalla Congregazione per il Culto Divino: “Sono certo che esse – affermava il papa - saranno da voi attentamente osservate”. E’ evidente dunque quale fosse, al di là dei formalismi di sorta, la volontà del papa, messa nero su bianco in un discorso che peraltro è stato poi pubblicato – questo si – sul Bollettino ufficiale della Congregazione per il Culto Divino “Notitiae”. Non sorprende dunque che anche fra gli appartenenti al Cammino Neocatecumenale la presa di posizione del sito web spagnolo non sia affatto stata apprezzata: un esempio è il sito Catechumenium.it, che pur pubblicando la traduzione italiana dell’articolo in questione se ne dissocia dal contenuto e dallo spirito (leggi qui).
La cosa paradossale, in tutto questo, è che Camineo.info afferma che non vi sarebbe “disobbedienza” solamente in ragione della mancata promulgazione della lettera, perché in caso contrario, stante la situazione reale, “il Cammino incorrerebbe, secondo il Codice di Diritto Canonico, nella violazione sistematica di una norma ecclesiastica” da “castigare con una pena giusta” in ragione della sua gravità, fino anche alla scomunica Latae Sententiae. Insomma, formalità giuridiche a parte, l’ammissione che le disposizioni ultimative in materia di liturgia restano ancora oggi inapplicate arriva da una fonte certamente non sospettabile di avversione pregiudiziale nei confronti del Cammino. Che poi ci si trovi effettivamente di fronte ad un caso di “disobbedienza” sono le Congregazioni competenti a doverlo valutare; certamente però – in assenza di ulteriori disposizioni ufficiali – questa è l’impressione che, ogni giorno di più, se ne ricava.

Fonte:
http://www.korazym.org/news1.asp?Id=27676

Ciao

Bruno
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