Moderatore: berescitte
invece per un prete non è necessariamente così; egli prende la vocazione, più che altro, per amministrare l'eucarestia e i sacramenti e non tanto perchè vuole rimanere celibe; cioè, egli vuole amministrare i sacramenti e ,accetta, come effetto collaterale il celibato. E' così?
Forse è con l'ordinazione che non ci si può più sposare. Spero che qualcuno che sa ci informi bene
ok, che è Dio che chiama, al sacerdozio; allo stesso modo chiama al matrimonio; ricorda però che c'è sempre anche una scelta personale di ognuno di noi;
e in questo senso forse rientra un discorso che trianello ha messo nel thread sulla mariologia: ovvero che, alcuni aspetti, non sono presenti nella Bibbia; o meglio, esistono tutti gli aspetti dottrinali; ma quelli pastorali no; questi vanno adattati di volta in volta alla luce del contesto storico e sociale in cui si vive.
La Chiesa latina ha introdotto il celibato per i consacrati per un motivo pastorale, in quanto cioè lo riteneva più adatto alla loro missione e ha aggiunto che può togliere tale obbligo in ogni momento e che se lo toglierà permettendo un clero sposato lo farà per lo stesso motivo per il quale lo ha messo a suo tempo; ovvero lo farà quando vedrà che, con il mutare dei tempi, è pastoralmente più opportuno in quanto la società anche qui da noi preferirà i preti coniugati a quelli celibi.
Trianello ha scritto:Forse è con l'ordinazione che non ci si può più sposare. Spero che qualcuno che sa ci informi bene
Esatto. Ci si può fare ordinare (sacerdoti) se si è sposati, ma non ci si può sposare una volta che si sia stati ordinati.
Del resto, nessuno, anche qui in Occidente, vieta ai preti di sposarsi, solo che, se si sposano, non sono più idonei ad esercitare il sacerdozio ministeriale e vengono ridotti allo stato laicale (anche se continuano ad essere preti a tutti gli effetti, il sacramento dell'Ordine, infatti, non può essere "cancellato").
cioè, se diventano laici, devono trovarsi un lavoro? giusto?
Trianello ha scritto:cioè, se diventano laici, devono trovarsi un lavoro? giusto?
Non è detto, se sono ricchi di famiglia... non ci sarà bisogno di farlo.
La questione fondamentale è che il sacerdozio non è un lavoro,
ma una missione, una missione che, per riuscire davvero, richiede dei sacrifici, tra i quali quello di non potersi formare una famiglia propria. Nessuno obbliga nessuno a farsi ordinare. Dal momento in cui si accetta la vocazione, si accettano anche la "missione" e tutti i sacrifici che è necessario fare per portarla a compimento.
vabbè, che c'entra? questo vale per chiunque. Vale pure per me e te che non siamo sacerdoti;
ma se è un frate non laureato?
ok che il sacerdozio non è ( aggiungo: "solo" ) un lavoro; il punto però è che in qualche modo il sacerdote, in questa missione, deve per lo meno avere vitto e alloggio; e infatti per questo viene stipendiato. Dato che è impegnato 24 ore su 24 a essere sacerdote, non ha il tempo di cercarsi un "lavoro" alternativo ( a parte qualcuno che trova il tempo di insegnare nelle scuole ) . Ma se a 50 anni, viene, come dire, spretato, si ritrova nella strada.
ma è un dono o un sacrificio la castità?
Trianello ha scritto:
Se non è laureato non è nemmeno sacerdote. Quello dei “religiosi” che decidono di abbandonare l’Ordine a cui appartengono è un caso completamente diverso rispetto ai sacerdoti che si vorrebbero sposare.
Ma questo il prete di 50 anni lo sapeva già al momento in cui ha deciso di farsi prete. Oggi come oggi, nessuno obbliga nessuno a farsi ordinare sacerdote. Se un prete di 50 anni decide di sposarsi, decide altresì di non voler più esercitare il sacerdozio ministeriale, per il quale la Chiesa richiede il celibato… e chi pensa di saperne di più della Chiesa sulla faccenda e ritiene che un prete sposato possa comunque continuare a fare il suo “lavoro” con altrettanta efficienza rispetto a quando non era sposato, come minimo dà prova di non disporre di quella virtù fondamentale per i cristiani che è detta umiltà. Se la Chiesa, Madre e Maestra, vuole che i suoi sacerdoti siano celibi, lo vuole perché ritiene che solo essendo celibi questi possano compiere fino in fondo il proprio dovere, il cristiano deve accettare questo ammaestramento… che poi è un ammaestramento
corroborato dai fatti, in quanto, i nostri fratelli orientali ci insegnano che anche da loro (dove non è insolito che ci siano dei presbiteri sposati) i preti celibi “funzionano” decisamente meglio.
cosa avviene
Un dono è un “dono” se lo si accetta come tale, altrimenti può anche diventare un fardello insostenibile. Se il prete ritiene che per lui il celibato sia un sacrificio, allora, evidentemente, non vuole accettare questo
dono. A questo punto, può anche decidere di essere ridotto allo stato laicale e continuare a vivere in pace con Dio e con la Chiesa. Certamente perderà il suo lavoro, ma la Chiesa non ha colpa. Il prete lo sapeva già da prima di farsi ordinare a cosa sarebbe andato incontro se avesse deciso di infrangere il celibato.
Purtroppo la Chiesa ha risorse limitate e non può accollarsi il mantenimento degli spretati. Anche perché, altrimenti, quello di farsi prete diventerebbe un modo molto comodo di assicurarsi un futuro economicamente stabile, sapendo che, anche qualora si volesse abbandonare il ministero e farsi una famiglia, lo si potrebbe fare senza
grossi scossoni.
scusami, ma un frate Francescano, deve laurearsi per poter entrare nell'ordine?
lo so che il prete di 50 anni lo sa; io lo sapevo fin da quanto avevo sei anni. Il punto è un altro; che a 50 anni questo si innamora perdutamente e non l'aveva messo in conto; o meglio, non credeva di dover avere questo "imprevisto".
Riguardo all'argomentazione "Chiesa Madre e Maestra, ecc.", sappi che io non credo al principio di autorità
se la Chiesa è maestra e sapiente, noto, tanto per cominciare, che c'è quella Ortodossa che non è proprio "l'ultima arrivata" e che consente il matrimonio dei preti.
Cosa bisogna dire di quest'ultima? che non è umile visto che evidentemente la pensa diversamente da quella Cattolica?
dici che, il prete celibe, di solito, "funziona meglio"; ammesso che sia così, tu stesso dici che "funziona meglio", ammettendo quindi che "anche se non al meglio, funziona comunque anche se è sposato" ( infatti gli ortodossi lo consentono il matrimonio ).
3) sei sicuro che alcuni preti, se fossero stati sposati, non avrebbero avuto certi problemi? io vedo molti preti che diventano legati morbosamente al denaro e al potere perchè sentono la mancanza di qualcos'altro.
davvero può tornare laico senza essere scomunicato? cioè può lasciare i voti, diventare un uomo "normale" e sposarsi? potrà prendere l'eucarestia, confessarsi, sposarsi, ecc.? E allora perchè i preti fanno sto casino?
Io non credo sia così perchè penso che la Chiesa, riuscirebbe a trovare cmq il modo di tenersi gli immobili.
Trianello ha scritto:Non è indispensabile, a meno che non voglia farsi ordinare sacerdote. Non tutti i frati o i monaci sono anche sacerdoti (lo stesso San Francesco non fu mai ordinato sacerdote, se non ricordo male).
lo so che il prete di 50 anni lo sa; io lo sapevo fin da quanto avevo sei anni. Il punto è un altro; che a 50 anni questo si innamora perdutamente e non l'aveva messo in conto; o meglio, non credeva di dover avere questo "imprevisto".
Perdonami, ma lo stesso discorso vale per un cinquantenne sposato. Mettiamo che un imprenditore cinquantenne, sposato da più di venti anni, si innamori della sua segretaria. Anche lui, magari, quando si era sposato non prevedeva che a cinquanta anni si sarebbe innamorato di un’altra donna. Allora, così come il cinquantenne sposato non può lasciare sua moglie per congiungersi in matrimonio con il suo nuovo amore, così un prete che si innamori di una donna non può sposarla (se vuole continuare a fare il prete).
Riguardo all'argomentazione "Chiesa Madre e Maestra, ecc.", sappi che io non credo al principio di autorità
Devo dedurne che non hai fede. Già, perché la fede non è altro che l’adesione ad un messaggio per la “fiducia” che si nutre verso colui che ce lo comunica. Ora, siccome la Chiesa è il corpo mistico di Cristo e noi veniamo in contatto con Cristo tramite la Chiesa (ed i sacramenti della Chiesa), ogni cosa che la Chiesa comanda è proprio come se lo comandasse Cristo (fermo restando che la Chiesa sa rendere pienamente ragione delle norme pastorali che impone ai fedeli).
Io sono cattolico e non ortodosso proprio perché credo che solo la Chiesa cattolica sia la Chiesa visibile fondata da Cristo e che gli ortodossi siano nella verità nella misura in cui sono in accordo con quanto stabilito dalla Chiesa universale a capo della quale c’è il successore di Pietro.
Cosa bisogna dire di quest'ultima? che non è umile visto che evidentemente la pensa diversamente da quella Cattolica?
Dico che è in errore nella misura in cui non è in accordo con Pietro.
dici che, il prete celibe, di solito, "funziona meglio"; ammesso che sia così, tu stesso dici che "funziona meglio", ammettendo quindi che "anche se non al meglio, funziona comunque anche se è sposato" ( infatti gli ortodossi lo consentono il matrimonio ).
Qui ci sono due equivoci. In primo luogo, non solo gli ortodossi consentono l’ordinazione di uomini sposati, ma anche i cattolici di rito orientale. In secondo luogo, non è che gli orientali (e gli ortodossi) consentano ai preti di sposarsi, bensì consentono agli uomini sposati di farsi ordinare sacerdoti (mentre nella Chiesa latina è necessaria una dispensa da parte del vescovo, che viene concessa molto di rado). Anche in Oriente, se un prete si vuole sposare, non ha che da farsi ridurre allo stato laicale.
3) sei sicuro che alcuni preti, se fossero stati sposati, non avrebbero avuto certi problemi? io vedo molti preti che diventano legati morbosamente al denaro e al potere perchè sentono la mancanza di qualcos'altro.
Io invece conosco un sacco di gente sposata che ha ugualmente un tale attaccamento per il denaro e il potere.
davvero può tornare laico senza essere scomunicato? cioè può lasciare i voti, diventare un uomo "normale" e sposarsi? potrà prendere l'eucarestia, confessarsi, sposarsi, ecc.? E allora perchè i preti fanno sto casino?
Un sacerdote non può tornare “laico”, perché l’Ordine non può essere cancellato, ma può essere ridotto allo stato laicale, cioè, continuare ad essere a tutti gli effetti una persona ordinata, ma impegnata a non esercitare più il sacerdozio ministeriale. Entro determinati vincoli e nella misura in cui la sua situazione personale non sia ragione di “scandalo” per gli altri fedeli, può anche ricoprire il ruolo di insegnante di religione e/o di insegnante in una scuola cattolica.
Io non credo sia così perchè penso che la Chiesa, riuscirebbe a trovare cmq il modo di tenersi gli immobili.
Se un sacerdote non appartiene ad un Ordine religioso che preveda il voto di povertà, tutto ciò che gli appartiene (compresi gli immobili), alla sua morte passerà ai suoi eredi naturali, così come è stabilito dal Codice Civile.
dici che, il prete celibe, di solito, "funziona meglio"; ammesso che sia così, tu stesso dici che "funziona meglio", ammettendo quindi che "anche se non al meglio, funziona comunque anche se è sposato" ( infatti gli ortodossi lo consentono il matrimonio ).
Qui ci sono due equivoci. In primo luogo, non solo gli ortodossi consentono l’ordinazione di uomini sposati, ma anche i cattolici di rito orientale. In secondo luogo, non è che gli orientali (e gli ortodossi) consentano ai preti di sposarsi, bensì consentono agli uomini sposati di farsi ordinare sacerdoti (mentre nella Chiesa latina è necessaria una dispensa da parte del vescovo, che viene concessa molto di rado). Anche in Oriente, se un prete si vuole sposare, non ha che da farsi ridurre allo stato laicale.
ok; quindi, per amministrare i sacramenti ( cioè il sacerdote può amministrare i sacramenti ) , è necessaria la laurea, giusto?
se ho Fede o meno, non credo che sia da questo che si possa dedurre ( e cmq non vedo perchè devi andare sul personale invece di rimanere nelle argomentazioni ) ;
Le scelte pastorali possono essere sbagliate e infatti non sarebbe la prima volta che Essa ne cambia gli orientamenti.
secondo il tuo discorso, è così anche per tutte le altre religioni: sono nel giusto nella misura in cui sono in accordo con ciò che dice la Chiesa Cattolica. In altre parole, se seguo il tuo ragionamento per intero, devo dedurre che, praticamente dai autorità zero alla Chiesa Ortodossa; cioè, se le dai più autorità rispetto ad altre religioni è solo perchè ha più cose in comune con quella Cattolica rispetto alle altre. Ma allora, perchè l'hai citata all'inizio?
appunto; cioè è come se fosse come le altre religioni; solo che ha un pensiero più vicino a quello della Chiesa Cattolica; ma in realtà, non dai alcun peso a quella Ortodossa; se la pensa in modo diverso, sbaglia; se no, va bene.
in che senso "senza destare scandalo"?
e quando viene ridotto a stato laicale ma senza la scomunica?
e, volendo, lo si ripotrebbe riportare allo stato precedente?
il punto era un altro; per esempio, un parroco; chi glielo dà l'appartamento? e se, per caso fosse sposato ( ipoteticamente ), l'appartamento a chi andrebbe dopo la sua morte? ad un altro parroco ( se l'appartamento glielo ha dato la Chiesa ) ?
, un parroco; chi glielo dà l'appartamento?
e se, per caso fosse sposato ( ipoteticamente ), l'appartamento a chi andrebbe dopo la sua morte?
ad un altro parroco ( se l'appartamento glielo ha dato la Chiesa ) ?
il che è vero; ma la cosa importante, secondo me, a livello di argomentazione è che, anche se gli Ortodossi consentissero ai preti di sposarsi, tu diresti che sbaglierebbero e quindi neanche li prenderesti come esempio, in quanto, secondo te, qualunque pastorale al di fuori di quella Cattolica è errata;
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