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MOBILITAZIONE SPIRITUALE PER ELUANA- Zenit 30/11/08
Inviato:
lun dic 01, 2008 3:31 pm
da Leonardo
Mobilitazione spirituale per Eluana e per tutte le persone che soffrono
Un Rosario a Roma in Santa Croce in Gerusalemme di Angela Maria Cosentino
ROMA - E' la seconda volta in tre anni che per due donne, a seguito di un incidente che le ha portate in uno stato vegetativo da diversi anni, viene decisa la morte da un tribunale, dopo una richiesta insistente e ripetuta di un congiunto. Per Therry Schiavo, nel 2005, per Eluana Englaro, oggi.
L'interruzione della nutrizione e dell’idratazione, a cui la sentenza della Cassazione autorizzerebbe, configura un abbandono eutanasiaco (eutanasia omissiva) e una morte inflitta e anticipata. Poiché alcune ricerche pubblicate su riviste scientifiche evidenziano una possibile sensibilità neurologica del dolore in questa lunga agonia si consiglia la sedazione.
Ma non si considerano altri studi compiuti con nuove tecniche, come la risonanza magnetica funzionale, che invitano ad un necessario principio di precauzione che dovrebbe confermare la somministrazione di presidi vitali, come l’idratazione e l’alimentazione.
Questo abuso del potere giuridico, influenzato da ideologie o da malintesa pietà, riferisce monsignor Elio Sgreccia (già Presidente della Pontificia Accademia per la vita e Presidente della Fondazione Ut Vitam Habeant e dell’Associazione Donum Vitae) “non può passare sotto silenzio”, anche di fronte alla supposta volontà di Eluana espressa in vita (che, senza alcun documento, non sarebbe mai accolta come valida in un tribunale che dovesse giudicare sulla volontà testamentaria relativa alla proprietà ).
Dal punto di vista etico, anche qualora tale volontà risultasse espressa non potrebbe essere eseguita, perché l’alimentazione e l’idratazione non rappresentano una terapia, né “accanimento” o “sproporzionalità terapeutica”, ma sostegni vitali (finora ben assorbiti da Eluana) che nessuno, per obbligo morale, potrebbe interrompere.
Tra le possibili alternative, oltre a richiedere, presso una struttura, l'affido assistenziale di Eluana fino alla morte naturale (già le suore che l’hanno assistita finora si sono rese disponibili) è importante segnalare la rivolta morale per una morte indegna e ingiusta, esprimere solidarietà nella preghiera, chiedere aiuto per Eluana e misericordia per tutti.
Infine esiste l'obbligo di preparare una legge che protegga il morente da ogni abuso che possa introdurre, anche in modo subdolo e surrettizio, l’eutanasia, come pure che esprima chiaramente No all’accanimento, No all’abbandono terapeutico, Sì alle cure palliative. Sarà importante convogliare consensi a livello trasversale e vigilare affinché sia rispettata la vita anche nella sofferenza.
Il silenzio di oggi, alla luce delle esperienze passate (i pochi voti mancati per il rigetto della legge 194 del ’78 hanno comportato circa 5 milioni di aborti, in Italia, in questi ultimi 30 anni) configurerebbe una complicità inammissibile.
Ci sono migliaia di persone in Italia e milioni nel mondo in una condizione simile ad Eluana, che possono essere assistite e aiutate a nutrirsi come fa l’adulto con i bambini nei primi mesi di vita.
Per questi motivi in sostegno di Eluana Englaro e per di tutte le persone che soffrono la Fondazione Ut Vitam Habeant e l’Associazione Donum Vitae promuovono una mobilitazione spirituale invitando tutte le persone di buona volontà alla
preghiera del Santo Rosario, mercoledì, 3 dicembre 2008 alle ore 17,30, presso la Basilica di Santa Croce in Gerusalemme.
Seguirà alle 18,30 la Santa Messa presieduta da monsignor Elio Sgreccia.
****
*Bioeticista, docente ai Corsi estivi di pastorale familiare all'Istituto Giovanni Paolo II e delegata per la Confederazione Centri per la Regolazione Naturale della Fertilità al Forum delle Associazioni Familiari.
Re: MOBILITAZIONE SPIRITUALE PER ELUANA- Zenit 30/11/08
Inviato:
lun dic 01, 2008 3:36 pm
da Leonardo
Roma, una supplica per Eluana Mercoledì preghiera e riflessione a Santa Croce in Gerusalemme
AVVENIRE 30/11/2008
Un incontro di preghiera per ricordare la «fragile esistenza» di Eluana Englaro. Su iniziativa della fondazione 'Ut vitam habeant' e dell’associazione 'Donum vitae', presiedute dal vescovo Elio Sgreccia, presidente emerito della Pontificia accademia per la vita, con l’approvazione del Vicariato di Roma, è stato lanciato un momento di preghiera comunitaria e di riflessione nel pomeriggio di mercoledì 3 dicembre alle 17.30 nella basilica di Santa Croce in Gerusalemme. «Il momento di riunione comunitaria - si spiega nel comunicato - vuole essere anche un’ulteriore supplica in nome di Dio rivolta a coloro che possono ancora deliberare per la fragile esistenza di Eluana un atto di giustizia e di vera pietà con la revoca o la sospensione della sentenza che autorizza la privazione dell’alimentazione e idratazione, che configura una morte inflitta e carica di dolore». «Questo incontro di preghiera - prosegue la nota - sarà certamente una testimonianza, silenziosa ma eloquente, per richiamare alla coscienza di tutti, legislatori e semplici cittadini, il dovere di rimanere sempre vicini e solidali con chiunque nella malattia abbia bisogno, come in questo caso, soltanto di cibo, bevanda e cura del corpo e verso quanti hanno diritto all’assistenza medica e alle terapie valide e proporzionate, e ciò fino al momento della morte naturale, perché il morente sia protetto da ogni trattamento contrario al diritto alla vita».
Re: MOBILITAZIONE SPIRITUALE PER ELUANA- Zenit 30/11/08
Inviato:
mer dic 31, 2008 6:43 pm
da Leonardo
Se Eluana deglutisce, la sentenza va rivista - Zenity 23/12/2008 -
Scienza & Vita e "Avvenire" chiedono altre indagini
- “Se davvero Eluana deglutisce ed è ancora possibile che possa essere imboccata e nutrita, non riusciamo a capire perché i giudici non abbiano valutato accuratamente questa circostanza”.
Così l’associazione Scienza & Vita, con un comunicato recapitato a ZENIT il 23 dicembre, commenta le rivelazioni del dott. Giuliano Dolce - direttore scientifico dell’Istituto Sant’Anna di Crotone - che, dalle colonne di “Avvenire”, ha fatto sapere di aver verificato questa situazione nel quadro clinico di Eluana durante una visita medica.
“In sostanza ci chiediamo – prosegue Scienza & Vita – se questa circostanza non sia tale da dover indurre a un ulteriore ripensamento sul destino di Eluana, già segnato da un provvedimento della Corte d’Appello”.
Ed ancora: “è stata fatta davvero ogni valutazione medica o è rimasta qualche zona d’ombra? Sono stati effettuati tutti, ribadiamo tutti, gli accertamenti clinici anche e soprattutto in riferimento alla valutazione della capacità di deglutire?”.
“A queste domande – osserva l’associazione – ci piacerebbe trovare risposte adeguate e non ideologiche, foss’anche fondate su una sentenza passata in giudicato. Anche ai condannati a morte – laddove purtroppo esiste la pena capitale – è concessa la possibilità di una sospensione o revisione della condanna quando emergano fatti nuovi sulle circostanze che hanno spinto i giudici a emettere la sentenza più grave e terribile che un uomo possa subire”.
Scienza & Vita conclude affermando: “Non pensiamo di chiedere troppo, dinanzi al valore straordinario che la vita di ciascun cittadino ha, sia agli occhi dei costituenti di ieri sia dei legislatori di oggi”.
A commento delle rivelazioni del dott. Dolce il quotidiano Avvenire ha scritto il 23 dicembre che “ci sono aspetti della condizione di Eluana Englaro che non solo l’opinione pubblica ma anche i giudici mostrano di non avere valutato (o addirittura saputo) e che modificano taluni dei presupposti su cui si basa il decreto della Corte d’Appello”.
Il neurologo ha così raccontato: “È accaduto lo scorso 18 gennaio. Dopo gli ultimi sviluppi, credo di non poter tacere che Eluana ha mantenuto la deglutizione. Si tratta di un particolare non indifferente. Infatti tra le persone in stato vegetativo alcune non riescono a deglutire, altre sì”.
“La differenza è visibile, perché i primi perdono bava dalla bocca, e questo non era il caso di Eluana – afferma –. Le suore mi hanno confermato che mai aveva perso questa capacità e che, nei primi anni, veniva alimentata dalla madre con un cucchiaino. Addirittura mi hanno riferito che ha ancora il riflesso della tosse: un particolare decisivo per poterla alimentare per bocca”. Ma la riflessione a questo punto passa su un altro piano: “Il decreto – spiega Dolce – dice che si può sospendere l’alimentazione artificiale con il sondino, non che si può lasciar morire di sete e di fame una persona che può essere alimentata per via naturale”.
“Credo – continua – che se i giudici avessero nominato una commissione medica per valutare le condizioni di Eluana, questi elementi sarebbero emersi. Si sarebbero anche potuti effettuare altri esami, come la videofluoroscopia per valutare quanto la deglutizione sia valida, o la risonanza magnetica dinamica. Si doveva chiarire che gli specialisti non parlano più di stato vegetativo permanente o persistente”.
La vicenda di Eluana, secondo Dolce, è tutt’altro che chiusa: “Abbiamo già scritto una lettera al direttore sanitario della clinica di Udine per spiegargli questi argomenti. Ma certamente, se qualcuno pensasse di mettere in atto il decreto, ci rivolgeremmo alla procura”.
Di fronte a queste rivelazioni, osserva “Avvenire”, è venuto per tutti “il momento della coscienza e della massima responsabilità”.
In merito alla vicenda il Movimento per la Vita ha fatto notare che dagli ambienti scientifici stanno arrivando in queste ore numerose conferme che non poche persone in stato vegetativo persistente sono in grado di deglutire.
Ci sono anche le attestazioni di altri neurologi e di famiglie che, sia pure con grande pazienza, danno da bere e da mangiare ai propri congiunti con le normali posate.
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Carlo Casini, Presidente del Movimento per la Vita italiano (MpV), ha commentato che “è dunque sempre più difficile sostenere che alimentare e dare da bere sono terapia. Ed è sempre più irrazionale e contraddittorio sostenere che non c’è violazione della legge penale se a togliere il sondino è un medico mentre vi è reato se provvede un privato”.
“Siamo curiosi di vedere chi, a questo punto, se la sentirà di sostenere che le strutture sanitarie pubbliche o accreditate possono togliere cibo od acqua a persone in esse ospitate. O chi se la sentirà di proibire a volontari, di dare da bere e da mangiare con il cucchiaino ad Eluana”, ha sostenuto il Presidente del MpV.
“Umidificare le mucose è doveroso – ha scritto la Corte d’Appello di Milano – ma dare da bere è proibito. Vi può essere contraddizione più grande?”, conclude Casini.
Re: MOBILITAZIONE SPIRITUALE PER ELUANA- Zenit 30/11/08
Inviato:
mar gen 20, 2009 9:56 am
da Leonardo
19 gennaio 2009
Il diritto di morire. E quello di non essere affamati e assetati? Il bizzarro articolo di Rodotà è contrappuntato e suggellato, nella prima pagina della Stampa, da un bizzarro lapsus.
Un titoletto che dice, a commento dei fatti: NESSUNO VUOLE ELUANA.
Ma come NESSUNO: e le Suore? .....
di Giuliano Ferrara
Re: MOBILITAZIONE SPIRITUALE PER ELUANA- Zenit 30/11/08
Inviato:
mar gen 20, 2009 11:49 pm
da GrisAdmi
Leonardo ha scritto:19 gennaio 2009
Il diritto di morire. E quello di non essere affamati e assetati? Il bizzarro articolo di Rodotà è contrappuntato e suggellato, nella prima pagina della Stampa, da un bizzarro lapsus.
Un titoletto che dice, a commento dei fatti: NESSUNO VUOLE ELUANA.
Ma come NESSUNO: e le Suore? .....
di Giuliano Ferrara
Beh... credo che il titolo facesse riferimento al fatto che nussuno vuole che costei venga a morire in casa propria.
Re: MOBILITAZIONE SPIRITUALE PER ELUANA- Zenit 30/11/08
Inviato:
mer gen 21, 2009 11:24 am
da Leonardo
Respinta, per ora, l’eutanasia di Eluana
La clinica di Udine rinuncia a far morire la Englaro -di Antonio Gaspari
ROMA, domenica, 18 gennaio 2009 (ZENIT.org).- La decisione della casa di cura “Città di Udine” di ritirare la propria disponibilità ad ospitare Eluana Englaro e l’équipe di volontari esterni pronti ad assecondare la sua morte per disidratazione e denutrizione, è stata accolta con sollievo dalle associazioni pro vita.
Venerdì 16 gennaio la casa di cura ''Citta' di Udine'' ha diffuso un comunicato in cui spiega che non accoglierà Eluana Englaro per l'attuazione della sentenza che autorizza la sospensione del trattamento di alimentazione e idratazione artificiale.
Nel comunicato è scritto: "Siamo costretti a ritirare la disponibilità ad ospitare la signora Eluana Englaro e l'equipe di volontari esterni per l'attuazione del decreto emesso dalla Corte d'Appello di Milano il 9 luglio 2008 e ratificato dalla Corte di Cassazione a sezioni riunite lo scorso novembre per il groviglio di norme amministrative e la possibile sovrapposizione di competenze esistenti tra Stato e Regioni".
Secondo l’Associazione Scienza & Vita si tratta di “una scelta di buon senso e che nei fatti rispetta la vita di Eluana”.
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E' invece di ieri la proposta della Regione Piemonte, per bocca della Presidente Besso, di essere favorevole ad accogliere Eluana Englaro... Sembra un paradosso: ACCOGLIERE PER DECRETARNE LA FINE. "E' EUTANASIA" HA SUBITO TUONATO IL CARDINALE DI TORINO.
Leonardo
Re: MOBILITAZIONE SPIRITUALE PER ELUANA- Zenit 30/11/08
Inviato:
mer gen 21, 2009 12:28 pm
da Leonardo
Ed ecco un articolo sul Corriere della Sera datato 21 Gennaio 2009.
Sembra un paradosso. Vieni Eluana... che ti conceremo per le feste. Mi viene in mente quella favola che ci veniva raccontata da bambini: Che grandi orecchie che hai? - Per sentirti meglio figlia mia. .... e concludeva: Che grande bocca che hai? - Per mangiarti meglio figlia mia! Quello che mi sconcerta e sgomenta, che é una donna (la Presidente) a voler sistemare Eluana. Parafrasando la favola di cui sopra, la conclusione sarebbe: (rivolta ovviamente alla Bresso) Che grande cuore che hai? - Per sistemarti con "amore e definitivamente" figlia mia!
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IL PADRE: «Non possiamo che ringraziare»
Per Eluana si offre il PiemonteDalla Bresso l'ok: «Se ci viene chiesto»
La presidente del Piemonte si è detta disposta ad accogliere la Englaro in una struttura pubblicaBRUXELLES - La presidente del Piemonte Mercedes Bresso si è detta disposta ad accogliere Eluana in una struttura pubblica. «A noi non è stato chiesto niente e non ci offriamo, però se ci viene richiesto per noi non ci sono problemi», ha affermato Bresso rispondendo ad una domanda dell'Ansa. «Se ci viene richiesto, noi siamo disposti. Ovviamente in strutture pubbliche - ha aggiunto Bresso - perché quelle private sono sotto scacco del ministro».
«SIAMO PRONTI» - «Il tema resta lo stesso. Io avevo già detto - ha esordito Bresso - che noi eravamo pronti a rispettare la legge perché riteniamo che si debba rispettare la legge e chi in questo caso ha la tutela, la patria potestà». «A noi - ha proseguito la presidente del Piemonte a Bruxelles a margine di un incontro con il presidente della Commissione Josè Manuel Barroso - non è stato chiesto nulla e quindi non è che c'è una competizione in cui ci offriamo, però se ci viene richiesto per noi non ci sono problemi». «È giusto essere preoccupati che non si arrivi ad uccidere le persone che non servono più. Ma in questo caso - ha sottolineato Bresso - c'è stato un lungo iter. C'è una decisione del Tribunale che ha valutato tutte le ragioni di questa situazione». «Se quindi ci viene richiesto - ha concluso - noi siamo disposti».
IL PADRE: «GRAZIE» - «Non posso che ringraziare il presidente Bresso e rivolgerle tutto il mio apprezzamento: dalle sue parole limpide e precise mi rendo conto che ha colto perfettamente la natura del nostro dramma» ha detto il padre di Eluana, Beppino Englaro, interpellato sulle dichiarazioni del presidente della Regione Piemonte, Mercedes Bresso. «Credo che da un presidente di regione non ci si poteva aspettare di più - ha aggiunto Englaro - Noi naturalmente prendiamo in considerazione e valutiamo questa disponibilità».
Re: MOBILITAZIONE SPIRITUALE PER ELUANA- Zenit 30/11/08
Inviato:
mer gen 21, 2009 7:19 pm
da Leonardo
20 gennaio 2009 - AVVENIRE
CASO ENGLARO
Eluana, il ministro Sacconi:«Leggi da applicare»
«Eseguire la sentenza per condurre alla morte Eluana Englaro non è compito del Servizio Sanitario Nazionale che invece deve curare, rispettando così la sua legge istitutiva. Credo che la Regione Piemonte avrà gravi difficoltà a trovare gli strumenti procedurali per eseguire il decreto della Corte d'Appello». Così il sottosegretario al Welfare Eugenia Roccella è torna sulla vicenda umana e giudiziaria della donna da 17 anni in stato vegetativo persistente. Il sottosegretario ha invocato «il rispetto della legalità da tutte le parti». E dunque anche nei confronti «dell'atto di indirizzo inviato a tutti i presidenti regionali dal ministro del Welfare Maurizio Sacconi». Un documento che, ricorda Roccella, «trova il suo fondamento, tra l'altro, anche nella convenzione Onu sui diritti delle persone disabili, firmata dall'Italia nel marzo scorso e in corso di ratifica. Una eventuale sospensione dell'idratazione e dell'alimentazione artificiali - incalza il sottosegretario con delega ai temi bioetici - significherebbe dunque ledere un bisogno primario».
Sul caso nel pomeriggio è intervenuto anche lo stesso ministro Sacconi, che alle affermazioni della Besso secondo cui la sentenza sarà eseguita in una clinica pubblica visto che le private «sono sotto scacco dell'atto di indirizzo del ministro» ha risposto: Non metto sotto scacco nessuno, ho fatto solo una ricognizione delle leggi da applicare».
La lettera dei radicali. Intanto una lettera aperta è stata mandata da Sinistra democratica, Radicali italiani e dall'associazione Luca Coscioni alla Conferenza delle Regioni, al suo presidente Vasco Errani e a tutti i governatori delle Regioni italiane. Contiene un appello affinché «la sentenza che consente di sospendere l'alimentazione e l'idratazione artificiali che tengono in vita Eluana Englaro» venga applicata, a difesa del funzionamento dello stesso servizio sanitario nazionale.
Ieri la disponibilità del Piemonte. Nn è bastato l'atto di indirizzo del ministro Sacconi, il dietrofront della clinica friulana, il no dei medici dell'Emilia Romagna, il nuovo vigoroso appello lanciato dall'arcivescovo di Bologna Caffara. Ieri è arrivata una nuova dichiarazione di «disponibilità» all'esecuzione della sentenza sulla donna lecchese in stato vegetativo. Stavolta dal Piemonte. La presidente della Regione, Mercedes Bresso, si è detta infatti disposta ad accogliere Eluana in una struttura pubblica. «A noi non è stato chiesto niente e non ci offriamo, però se ci viene richiesto per noi non ci sono problemi», ha affermato. «Se ci viene richiesto, noi siamo disposti. Ovviamente in strutture pubbliche - ha aggiunto Bresso - perché quelle private sono sotto scacco del ministro».
Poletto: «Sarebbe eutanasia». Non si è fatta attendere la risposta dell'arcivescovo di Torino, il cardinale Severino Poletto: «Se Eluana Englaro venisse accolta in una qualunque struttura sanitaria piemontese al fine di toglierle l'alimentazione e l'idratazione», si tratterebbe di «un chiaro intervento di eutanasia». «Garantire l'alimentazione e l'idratazione ad una persona malata anche in condizioni particolarmente gravi come nel caso di Eluana Englaro - ha aggiunto il cardinale - non significa fare accanimento terapeutico perchè non si tratta di cure mediche ma semplicemente di dare cibo e bevanda ad una persona perchè possa vivere».
Re: MOBILITAZIONE SPIRITUALE PER ELUANA- Zenit 30/11/08
Inviato:
gio gen 22, 2009 7:01 pm
da Leonardo
22 gennaio 2009 . Il Foglio
(MERCEDES BRESSO, Presidente della Regione Piemonte v/ Eluana Englaro
I piemontesi lo sanno che poi arrivano le cavallette? -
La preghiera di Langone
Il faraone ordinò alle levatrici di uccidere i neonati ebrei ma “le levatrici temettero Dio: non fecero come aveva loro ordinato il re d’Egitto e lasciarono vivere i bambini”. Resistere all’ordine di uccidere innocenti è un dovere, eseguirlo non è un diritto e porta disgrazie. Oggi il Piemonte si candida a Egitto del XIII secolo avanti Cristo e Mercedes Bresso a faraona, forse perché la sua futura mummia ottenga un posto d’onore nel Museo Egizio di Torino. Ma i piemontesi lo sanno che poi arrivano le cavallette?
di Camillo Langone
Re: MOBILITAZIONE SPIRITUALE PER ELUANA- Zenit 30/11/08
Inviato:
gio gen 22, 2009 7:11 pm
da Leonardo
20 gennaio 2009 - IL FOGLIO
Parliamo con l'Elefante – Il caso Eluana Englaro
Dal lunedì al venerdì alle 9 e alle 21 su Radio 24 Giuliano Ferrara conduce "Parliamo con l'Elefante", un programma di opinione dove l'Elefantino e i suoi ospiti forniranno una lettura e una valutazione dei fatti e dei temi del giorno, e dove anche gli ascoltatori possono dire la loro.
Clicca qui e ascolta la puntata di oggi sul caso Eluana Englaro.
Re: MOBILITAZIONE SPIRITUALE PER ELUANA- Zenit 30/11/08
Inviato:
sab gen 31, 2009 12:45 pm
da Leonardo
23 gennaio 2009 - lettera al Direttore. IL FOGLIO
Bresso e l'asse del sacro
Al direttore - E se fosse la Mercedes Bresso il nuovo ayatollah dei laicisti militanti e combattenti guardiani del relativismo culturale?
Salvatore Russo, Roma
R Quando Mercedes Bresso grida al suo arcivescovo Saverio Poletto: “Non siamo la Repubblica degli ayatollah!”, uno pensa che la presidente della regione Piemonte è, per parlare il linguaggio della sua corrente culturale e civile, “islamofoba”. Altrimenti uno può sospettare che ella creda nella “superiorità” della nostra civiltà politica, luogo di apertura mentale siffatto, che le strutture pubbliche vi sopprimono i disabili gravi a richiesta di giudici ideologicamente attrezzati a emettere sentenze di morte. In realtà, l’asse del sacro è così definibile: su aborto ed eutanasia hanno ragione i cattolici e gli islamici, e torto gli atei. Leggi: “Mercedes non sa di che parla”-
Giuliano Ferrara
Re: MOBILITAZIONE SPIRITUALE PER ELUANA- Zenit 30/11/08
Inviato:
sab gen 31, 2009 12:49 pm
da Leonardo
22 Gennaio 2009 - AVVENIRE
Lambiasi: «Nella sofferenza con dignità»
È triste constatare che qualcuno oggi consideri un atto di pietà affrettare la morte di una persona. Va invece affermato e difeso il valore infinito di ogni vita, e sottolineate le diverse esperienze che questo valore da più parti hanno difeso e continuano a difendere. Nel dibattito sull’ipotesi del trasferimento di Eluana Englaro a Rimini o in altre strutture nelle quali alla 38enne lecchese sarebbe interrotta l’alimentazione, è intervenuto anche il vescovo di Rimini con un lungo, accorato documento il cui titolo non lascia dubbi: «Rimini per la vita, non per la morte».
«Al momento non si sa che fondamento abbia la notizia di un trasferimento di Eluana in una struttura sanitaria di Rimini. - avverte monsignor Francesco Lambiasi - Sul valore sacro e intangibile della vita umana, dono di Dio, la Chiesa ha più volte fatto sentire con chiarezza e forza la sua voce», dal Papa al cardinale di Bologna, Carlo Caffarra, intervenuto di recente sul tema e al quale va la solidarietà del vescovo di Rimini. Il quale sottolinea come nella sua diocesi il valore e la dignità di ogni vita, «anche di quelle segnate dalla più grande fragilità e sofferenza, non sono affermate solo a livello di principi, ma testimoniate dall’impegno concreto e quotidiano di tante famiglie, associazioni e singole persone». Le esperienze 'per la vita' sono diffuse. A Rimini da anni opera la Comunità di Montetauro, uomini e donne consacrati che uniscono alla preghiera la condivisione con fratelli colpiti da gravi handicap: «Fra essi - fa notare Lambiasi - anche un sacerdote, don Mauro Evangelisti, affetto da Sla, che continua il suo apostolato con la testimonianza di serenità e di grande fede ».
E prima ancora Mario Concetti, per 18 anni in lotta con la stessa ma-lattia eppure abbracciato alla vita. E come non ricordare don Oreste Benzi di cui è stato ricordato il primo anniversario della morte? «Il fondatore dell’Associazione papa Giovanni XXIII ha impegnato tutta la sua esistenza a richiamare e difendere il valore di ogni vita, da quella appena concepita fino alla sua naturale conclusione». Tra le esperienze significative il vescovo di Rimini cita anche il babbo e la mamma di Davide, 38 anni, da otto stagioni nelle condizioni di Eluana: «L’abbozzo di un sorriso o uno sguardo, anche se nel vuoto di Davide siano per loro motivo di serenità e forza per vivere». «È davvero sorprendente e motivo di infinita amarezza - prosegue Lambiasi - che, mentre ci sono persone disposte a curare, assistere, amare un fratello o una sorella, a considerarle sempre e in qualunque situazione si trovino un valore e una dignità intangibile e sacra, altri considerino un atto di pietà affrettare la loro morte ». L’invito è alla preghiera «perché non venga meno in nessuno la speranza, la volontà di andare avanti, la serenità.
Allora potremo dire che la vita e le sofferenze di Eluana non sono vane». Contro le prospettive di 'esecuzione forzata' che vorrebbero coinvolgere anche la città adriatica, si è alzato il grido di una quindicina di associazioni pro life riminesi. Di fronte alla richiesta di interrompere l’alimentazione. «Né a Rimini né altrove», auspicano i firmatari, da Scienza&Vita ai Movimenti per la Vita a Medicina e Persona. «Ipotizzare di mettere a disposizione le strutture dell’Asl per accelerare la morte di Eluana, è un disprezzo per i 13 direttori di hospices emiliano-romagnoli che hanno rifiutato di partecipare a una operazione di morte, è un disprezzo per tutti i malati accolti nell’hospice». «Motivo di infinita amarezza che ci siano persone disposte a considerare un atto di pietà affrettare la morte di un fratello»
Paolo Guiducci
Re: MOBILITAZIONE SPIRITUALE PER ELUANA- Zenit 30/11/08
Inviato:
sab gen 31, 2009 6:04 pm
da Leonardo
31 Gennaio 2009 - AVVENIRE
IL CASO
Formigoni: «Eluana respira, ha una vita piena»
Eluana Englaro «respira, ha una vita piena», e poi «non ci sono ancora leggi che parlano del fine-vita e c'è una magistratura che non chiarisce». Il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, torna sul caso Englaro, e non ha dubbi: «il servizio sanitario nazionale non ha alcun protocollo sul tema e la sentenza (di Corte d'appello, Cassazione e Tar, ndr.) non sospende niente. Noi delle Regioni siamo tra due fuochi dal punto di vista giuridico. E io sono orgoglioso di tutelare una vita».
Quella vita «dovuta ai progressi della medicina la dico piena», insiste il governatore lombardo, «non la augureremmo a nessuno, ma suscita amore, no? Sappiamo che cosa passa nelle teste di queste persone? Aiutiamole per come possiamo».
E spiega: «Il mio amico Gianni, di cui Repubblica ha scritto, sta nella stanza accanto a Eluana e io lo vado a trovare. Gianni è lui, respira, dorme, si sveglia, sbadiglia, si agita, ogni secondo nella sua vita avvengono cose. Come si fa a dire che è un vegetale? Se esiste una minima possibilità di risveglio, non si perde la speranza».
Da qui la richiesta: «Domando alla magistratura cose più chiare. C'è incertezza. Meglio dieci colpevoli fuori che un innocente in galera, non si dice così? E allora meglio dieci casi incerti, che uno vivo mandato a morte».
Grechi. Intanto presidente della corte d'appello Giuseppe Grechi in un passaggio del discorso scritto in occasione dell'inaugurazione dell'anno giudiziario facendo riferimento al caso di Eluana ha dichiarato che la Corte «non ha invaso territori altrui». Aggiungendo che «In uno stato di diritto il giudice non può rifiutare una risposta per quanto nuova o difficile sia la domanda di giustizia che gli viene rivolta».
Re: MOBILITAZIONE SPIRITUALE PER ELUANA- Zenit 30/11/08
Inviato:
mar feb 03, 2009 12:37 pm
da Leonardo
3 febbraio 2009 - IL FOGLIO
Eluana è arrivata alla clinica "La Quiete" di Udine
Quella neolingua che parla della sorte da riservare ai “diversamente vivi”
Tra “accoglienza”, “epilogo naturale” e “diritto alla salute”
L'ambulanza con a bordo Eluana Englaro e' arrivata alla clinica 'La Quiete' di Udine qualche minuto prima delle sei di questa mattina, dopo un viaggio notturno. A Lecco, davanti alla clinica da cui Eluana e' partita, ci sono state proteste di aderenti di associazioni contrarie all'esecuzione della sentenza, che si sono stesi sul cofano dell'ambulanza per impedire la partenza. Una situazione sbloccata dall'arrivo della Polizia. Ad attendere la donna in stato vegetativo, una selva di giornalisti. Nella struttura, dovrebbe consumarsi l'ultimo capitolo per Eluana, in coma da 17 anni, con la sospensione dell'alimentazione e idratazione forzata.(Afv/Gs/Adnkronos)
"Se ci verrà chiesto siamo disposti ad accogliere Eluana in una struttura pubblica”. Nel novissimo dizionario della postmodernità laicista, ricordiamoci che “accogliere” si traduce “provocare la morte per fame e per sete”. Prendiamone nota, perché altrimenti le parole del presidente della regione Piemonte, Mercedes Bresso, estrapolate tra cinquant’anni dal contesto che le ha prodotte, rischierebbero di essere fraintese. Rischierebbe di essere frainteso anche il giurista Amedeo Santosuosso, che al Corriere della Sera parla di “diritto alla salute”. Per Eluana, dice, quel diritto “ora consiste nella sospensione di nutrizione e idratazione”. E’ chiaro? Da questo momento, quando sentiremo parlare di “diritto alla salute”, dobbiamo sapere che può voler dire: “Far morire di fame e di sete una persona che ha bisogno di acqua e cibo per vivere”. Come chiunque, del resto.
Nel novissimo dizionario postmoderno leggiamo anche che la fine comminata per fame e per sete a una disabile in stato vegetativo persistente – il cui corpo testimonia da diciassette anni un inequivocabile attaccamento alla vita – diventa, nella forbita argomentazione dell’illustre avvocato Carlo Federico Grosso, l’“epilogo ormai logico e naturale”. Ecco, va fatta la massima attenzione: c’è un nuovo significato di “naturale”. Eluana sarà accompagnata alla “morte naturale”, ha scritto Piero Colaprico su Repubblica; faceva eco al padre di Eluana Englaro, Beppino, quando chiedeva che Eluana riprendesse “il suo cammino della morte naturale, interrotta dalla rianimazione e dalle terapie forzate”. “Morte naturale”, prendiamo dunque nota, è la morte per fame e per sete. Eluana non può mangiare e bere da sola – come un neonato, come qualsiasi grave disabile – e dunque poche storie: nutrirla e dissetarla significa ostacolare il naturale corso degli eventi.
Ma siamo davvero incorreggibili: ci ostiniamo a chiamare Eluana “disabile”. Eppure la bioeticista animalista Luisella Battaglia ha scritto che la donna è stata indebitamente “promossa” a disabile da Eugenia Roccella. Non è una disabile, semmai è “diversamente viva”. A quando “post persona”? Questione di tempo, non c’è fretta. Il novissimo dizionario della postmodernità eutanasica sa il fatto suo. Dedica pagine e pagine alla parola “libertà”, da sola o in opportuna compagnia di “diritto”. “Per la libertà di Eluana”, ovvero per la sua morte procurata per sete e per fame, era lo slogan della manifestazione radicale a Lecco, sabato scorso. Quella culminata con la consegna delle diciassette rose (una per ogni anno passato dalla donna in stato vegetativo) a Beppino Englaro, come anticipazione o in sostituzione delle corone funebri. Il ritardo nel comminare quella morte, e l’atto di indirizzo del ministro Sacconi che ricorda alle strutture sanitarie la loro funzione, diventano così “lesione di un diritto”. Dei “diritti di un padre, che dopo aver sofferto per diciassette anni, si vede adesso sballottato da una istituzione all’altra. E da una interdizione all’altra”, si indigna la solita Bresso.
Ha spiegato il dottor Mario Riccio, quello che ha staccato il respiratore a Piergiorgio Welby: “Non sono i medici che mancano al padre di Eluana, ma la struttura. Seppure non collegare il sondino alla sacca per l’alimentazione e l’idratazione è, nei fatti, un atto più semplice che staccare il respiratore e sedare il paziente, come è avvenuto per Welby, la situazione è più complessa. Si tratta infatti di non prescrivere la sacca per quindici-venti giorni di seguito”. Non “un unico atto attivo, ma un atto passivo ripetuto per molti giorni”. E’ la famosa “morte naturale”, l’“epilogo naturale” della scandalosa vita di Eluana, è il “protocollo operativo di distacco dell’alimentazione artificiale” che la clinica Città di Udine aveva predisposto con ogni cura. Loro erano certamente disposti ad “accogliere” Eluana (vedi sopra per la vera traduzione) ma poi è intervenuto Sacconi e il protocollo operativo a cura dei volenterosi volontari per la libertà di Eluana ha subito ritardi.
Nel dizionario non mancano la “volontà di Eluana”, la sua “autodeterminazione”: traduzioni certificate da sentenza di quello che altri dicono di lei (“di fatto, Eluana continua a non vedere rispettata la propria volontà”, dice il neurologo Defanti). Si comprende l’impazienza della curatrice speciale: “Siamo sempre pronti a valutare qualunque disponibilità purché non rappresenti ulteriore perdita di tempo”. Cercasi volenterosi esecutori di sentenza di morte. Astenersi perditempo. C’è in programma la “morte dignitosa” di Eluana Englaro. Basta ricordarsi che “dignità”, nel novissimo dizionario della postmodernità eutanasica, significa soppressione di un disabile, per fame e per sete.
di Nicoletta Tiliacos
Re: MOBILITAZIONE SPIRITUALE PER ELUANA- Zenit 30/11/08
Inviato:
sab feb 07, 2009 9:48 am
da Leonardo
Corriere della Sera 6 Febbraio 2009
La verità di Pietro Crisafulli ex amico del papà di Eluana e fratello di un uomo in coma
«Quella sera a Lecco Englaro mi disse che si era inventato tutto»
«Eravamo al ristorante e mi confidò che non ce la faceva più a vedere la figlia in quelle condizioni»
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Pietro e Salvatore Crisafulli (dal web)
MILANO - «Beppino Englaro si è inventato tutto». Cosa si è inventato? «La storia che la figlia avrebbe detto di non voler vivere nel caso in cui si fosse ridotta a un vegetale». È convinto Pietro Crisafulli al telefono (ascolta l'audio) quando ribadisce questa sua verità. Pietro Crisafulli è il fratello di Salvatore, 38 anni, catanese, che nel 2005 si risvegliò dallo stato vegetativo nel quale si trovava in seguito ad un incidente. Ora Salvatore attraverso un sofisticato computer ha svelato che quando era in coma sentiva e capiva tutto. Anzi piangeva per la disperazione. Durante la conferenza stampa in cui motivava il decreto su Eluana Englaro, il presidente del Consiglio ha citato la storia della famiglia Crisafulli.
BERLUSCONI - «Ho letto alcune parti di un libro dal titolo «Con gli occhi sbarrati» di Salvatore Crisafulli, che racconta come muoveva gli occhi e capiva tutto ciò che si muoveva intorno a lui, ma questo movimento degli occhi veniva considerato dai medici un riflesso nervoso dai medici», ha aggiunto Berlusconi. «Consiglio la lettura di questo libro a chi avesse dubbi al riguardo», ha sottolineato il premier. «Non sappiamo quanto irreversibile sia» lo stato vegetativo di Eluana, ha concluso Berlusconi.
L'INCONTRO - Così Pietro Crisafulli può raccontare ancora una volta la sua storia e soprattutto quell'incontro di quella sera a Lecco in cui Englaro avrebbe confidato all'amico di sventura che si era inventato tutto per liberare Eluana da quella triste condizione: «Lui non ce la faceva a sopportare quella situazione. Ho conosciuto Englaro nel 2005 durante una puntata di "Porta a Porta" dedicata all'eutanasia e da allora siamo diventati amici. Nel marzo del 2006 andai a casa Englaro a Lecco. Da lì andammo in un ristorante e in quella sede, con un testimone, mi fece quella confidenza». Ma lei si rende conto dell'accusa che avanza a Beppino? «Certo e sono disponibile a ribadirla in qualsiasi sede. Anzi sabato la dirò ai magistrati di Udine». Già quei magistrati che stanno indagando, hanno precisato, unicamente per via degli esposti e delle denunce pervenute. Fra gli esposti - si è saputo da fonti giudiziarie friulane - vi è anche quello di Pietro Crisafulli.
LA RISPOSTA - Nonostante abbia sentito le dure accuse di Pietro Crisafulli, Beppino Englaro non esce dal suo silenzio. Ma deluso sembra si sia lasciato andare ad una dura considerazione: «È il più basso livello umano che si possa raggiungere».
06 febbraio 2009