domanda su dottrina Cattolica e Reincarnazione
Inviato: gio lug 21, 2011 10:34 am
ultimamente ho sentito che esistono passi del Vangelo che "sembrerebbero" parlare di Reincarnazione; e vengo subito al dunque:
cito questo link:
http://www.mednat.org/reincarnaz/lachiesa.htm
Che il Cristo insegnò la dottrina della rinascita e la legge di Conseguenza, non è forse dimostrato in alcun luogo così chiaramente come nel caso del cieco nato quando i discepoli gli domandarono: "Chi ha peccato, quest'uomo o i suoi genitori, perché egli nascesse cieco ?" (Giov., IX, 2).
Se il Cristo non avesse insegnato la Legge della rinascita e quella di Conseguenza la naturale risposta sarebbe stata: "Insensati! Come poteva un uomo peccare prima di nascere, e procurarsi la cecità come risultato?". Ma il Cristo non risponde in tal modo.
Non si sorprende della domanda, né la considera come priva di senso, dimostrando così che essa era perfettamente in armonia coi Suoi insegnamenti. Egli spiega: "Né quest'uomo ha peccato, né hanno peccato i suoi genitori; ma affinché le opere di Dio si manifestassero in lui"
(Giov., IX, 3). Geddes MacGregor, invece, è molto chiaro quando scrive di questo episodio: "Si deve capire che esso presuppone una vita o più vite precedenti in cui è stato commesso il peccato, e con conseguenze terribili, perché non c'è altro modo in cui un neonato avrebbe potuto peccare, se non nel grembo materno, il che è assurdo."Perché questa dottrina è stata eliminata? Il corpo non è che il viaggio dell'anima.
su wikipedia: http://it.wikipedia.org/wiki/Reincarnazione
Cristianesimo
La reincarnazione fu accolta solo presso ambienti cristiani poi ritenuti eterodossi. Origene sembrava accettare la possibilità di una preesistenza dell'anima anteriore alla nascita,[12] ma contestava che lo spirito umano potesse reincarnarsi nel corpo di animali. In seguito la reincarnazione fu ribadita dal filosofo Scoto Eriugena.[13] Secondo i sostenitori della reincarnazione nel Cristianesimo,[14] alcuni passi del Vangelo farebbero indurre questa possibilità, ad esempio:
* Quando Gesù chiede agli apostoli: «Chi credete che io sia?», essi rispondono: «Alcuni dicono che sei Giovanni Battista, altri Elia ed altri Geremia o uno dei Profeti».[15] Ciò testimonierebbe l'accettazione della possibilità che un profeta del passato potesse reincarnarsi nel Cristo.
* L'episodio della trasfigurazione sul monte Tabor: «“Ma io vi dico che Elia è già venuto e non lo hanno riconosciuto”, allora i discepoli compresero che aveva parlato di Giovanni il Battista».[16]
* «“Tutti i profeti e la legge hanno profetato fino a Giovanni e, se volete accettarlo, egli è quell’Elia che doveva venire”».[17]
* L'episodio del nato cieco, che testimonierebbe la possibilità di aver peccato in una vita precedente: «E mentre passava, vide un uomo cieco dalla nascita. E i suoi discepoli gli chiesero: “Maestro, chi ha peccato, quest’uomo o i suoi genitori?”».[18](Il "maestro" afferma a seguire nel testo "Né lui né i suoi genitori,ma è così perché si manifestassero in lui le opere di Dio"[19], Gesù pertanto in questo testo elimina ogni possibilità di dolore e sofferenza conseguente al peccato del cieco magari in una vita precedente,così facendo confuta anche la concezione farisaica,per cui le menomazioni o i difetti di nascita siano attribuibili al peccato;Gesù in questa frase quindi da un senso alla sofferenza nel cieco, dicendo che il cieco con tutti i suoi limiti e difetti,rende con la sua vita comunque manifestazione dell'opera di Dio,insomma la sofferenza dell'uomo è e rimane per Gesù un modo in cui si può testimoniare l'opera di Dio e non un frutto di un "karma" per una cattiva condotta in una vita precedente)
* Quando i farisei interrogano il cieco che annuncia la guarigione: «“Tu sei venuto al mondo ricoperto di peccati e vuoi farci da maestro”».[20]
* Quando i farisei interrogano il Battista su chi egli sia e con quale autorità compia il suo ministero, gli prospettano tre personaggi di cui uno sicuramente morto ovvero Elia, il Messia o il Profeta.
* Nell'incontro con Nicodemo Gesù sembrerebbe suggerire una rinascita immediata ovvero una conversione dell'anima all'ipotesi di reincarnazione, come un metodo per spezzare la catena delle rinascite.[21]( la rinascita in un altro corpo non è mai menzionata all'interno dei Vangeli ,si fa invece solamente riferimento come in [22],ad una rinascita interiore da realizzarsi in questo corpo.Gesù in [23] parla non di una rinascita nella carne ma di una nascita da acqua e Spirito in questa vita!Questa è la dottrina Cristiana della rinascita, abbandonare l'uomo vecchio e con il Battesimo in acqua e Spirito far nascere l'uomo nuovo, uomo che può vedere il regno di Dio)
Anche in un testo gnostico denominato Pistis Sophia verrebbe prospettata la possibilità della reincarnazione, sempre però in vista di un suo superamento finale.Va però precisato che tra i tanti testi gnostici ed apocrifi la quasi totalità di questi, riprende l'idea della rinascita in questa vita(come detto sopra o in [24]) e non in un'altra.
le questioni più rilevanti sono:
1) i discepoli, quando chiedono a Gesù circa al peccato del nato cieco, cioè quando gli chiedono se ha peccato lui; a quale peccato si riferiscono visto che era "già nato cieco e quindi non poteva aver ancora peccato"? al peccato originale di Adamo ed Eva? oppure a qualcos'altro?
2) quando Gesù, parlando di Battista dice che era l' Elia che doveva venire, a cosa si riferisce? al fatto che doveva realmente tornare Elia in vita oppure era una nominalizzazione, cioè intedeva dire il profeta della stessa grandezza di Elia?
grazie
cito questo link:
http://www.mednat.org/reincarnaz/lachiesa.htm
Che il Cristo insegnò la dottrina della rinascita e la legge di Conseguenza, non è forse dimostrato in alcun luogo così chiaramente come nel caso del cieco nato quando i discepoli gli domandarono: "Chi ha peccato, quest'uomo o i suoi genitori, perché egli nascesse cieco ?" (Giov., IX, 2).
Se il Cristo non avesse insegnato la Legge della rinascita e quella di Conseguenza la naturale risposta sarebbe stata: "Insensati! Come poteva un uomo peccare prima di nascere, e procurarsi la cecità come risultato?". Ma il Cristo non risponde in tal modo.
Non si sorprende della domanda, né la considera come priva di senso, dimostrando così che essa era perfettamente in armonia coi Suoi insegnamenti. Egli spiega: "Né quest'uomo ha peccato, né hanno peccato i suoi genitori; ma affinché le opere di Dio si manifestassero in lui"
(Giov., IX, 3). Geddes MacGregor, invece, è molto chiaro quando scrive di questo episodio: "Si deve capire che esso presuppone una vita o più vite precedenti in cui è stato commesso il peccato, e con conseguenze terribili, perché non c'è altro modo in cui un neonato avrebbe potuto peccare, se non nel grembo materno, il che è assurdo."Perché questa dottrina è stata eliminata? Il corpo non è che il viaggio dell'anima.
su wikipedia: http://it.wikipedia.org/wiki/Reincarnazione
Cristianesimo
La reincarnazione fu accolta solo presso ambienti cristiani poi ritenuti eterodossi. Origene sembrava accettare la possibilità di una preesistenza dell'anima anteriore alla nascita,[12] ma contestava che lo spirito umano potesse reincarnarsi nel corpo di animali. In seguito la reincarnazione fu ribadita dal filosofo Scoto Eriugena.[13] Secondo i sostenitori della reincarnazione nel Cristianesimo,[14] alcuni passi del Vangelo farebbero indurre questa possibilità, ad esempio:
* Quando Gesù chiede agli apostoli: «Chi credete che io sia?», essi rispondono: «Alcuni dicono che sei Giovanni Battista, altri Elia ed altri Geremia o uno dei Profeti».[15] Ciò testimonierebbe l'accettazione della possibilità che un profeta del passato potesse reincarnarsi nel Cristo.
* L'episodio della trasfigurazione sul monte Tabor: «“Ma io vi dico che Elia è già venuto e non lo hanno riconosciuto”, allora i discepoli compresero che aveva parlato di Giovanni il Battista».[16]
* «“Tutti i profeti e la legge hanno profetato fino a Giovanni e, se volete accettarlo, egli è quell’Elia che doveva venire”».[17]
* L'episodio del nato cieco, che testimonierebbe la possibilità di aver peccato in una vita precedente: «E mentre passava, vide un uomo cieco dalla nascita. E i suoi discepoli gli chiesero: “Maestro, chi ha peccato, quest’uomo o i suoi genitori?”».[18](Il "maestro" afferma a seguire nel testo "Né lui né i suoi genitori,ma è così perché si manifestassero in lui le opere di Dio"[19], Gesù pertanto in questo testo elimina ogni possibilità di dolore e sofferenza conseguente al peccato del cieco magari in una vita precedente,così facendo confuta anche la concezione farisaica,per cui le menomazioni o i difetti di nascita siano attribuibili al peccato;Gesù in questa frase quindi da un senso alla sofferenza nel cieco, dicendo che il cieco con tutti i suoi limiti e difetti,rende con la sua vita comunque manifestazione dell'opera di Dio,insomma la sofferenza dell'uomo è e rimane per Gesù un modo in cui si può testimoniare l'opera di Dio e non un frutto di un "karma" per una cattiva condotta in una vita precedente)
* Quando i farisei interrogano il cieco che annuncia la guarigione: «“Tu sei venuto al mondo ricoperto di peccati e vuoi farci da maestro”».[20]
* Quando i farisei interrogano il Battista su chi egli sia e con quale autorità compia il suo ministero, gli prospettano tre personaggi di cui uno sicuramente morto ovvero Elia, il Messia o il Profeta.
* Nell'incontro con Nicodemo Gesù sembrerebbe suggerire una rinascita immediata ovvero una conversione dell'anima all'ipotesi di reincarnazione, come un metodo per spezzare la catena delle rinascite.[21]( la rinascita in un altro corpo non è mai menzionata all'interno dei Vangeli ,si fa invece solamente riferimento come in [22],ad una rinascita interiore da realizzarsi in questo corpo.Gesù in [23] parla non di una rinascita nella carne ma di una nascita da acqua e Spirito in questa vita!Questa è la dottrina Cristiana della rinascita, abbandonare l'uomo vecchio e con il Battesimo in acqua e Spirito far nascere l'uomo nuovo, uomo che può vedere il regno di Dio)
Anche in un testo gnostico denominato Pistis Sophia verrebbe prospettata la possibilità della reincarnazione, sempre però in vista di un suo superamento finale.Va però precisato che tra i tanti testi gnostici ed apocrifi la quasi totalità di questi, riprende l'idea della rinascita in questa vita(come detto sopra o in [24]) e non in un'altra.
le questioni più rilevanti sono:
1) i discepoli, quando chiedono a Gesù circa al peccato del nato cieco, cioè quando gli chiedono se ha peccato lui; a quale peccato si riferiscono visto che era "già nato cieco e quindi non poteva aver ancora peccato"? al peccato originale di Adamo ed Eva? oppure a qualcos'altro?
2) quando Gesù, parlando di Battista dice che era l' Elia che doveva venire, a cosa si riferisce? al fatto che doveva realmente tornare Elia in vita oppure era una nominalizzazione, cioè intedeva dire il profeta della stessa grandezza di Elia?
grazie