ok; quindi, per amministrare i sacramenti ( cioè il sacerdote può amministrare i sacramenti ) , è necessaria la laurea, giusto?
In teoria no, in pratica sì. La Chiesa, infatti, vuole che i suoi Ministri siano culturalmente preparati per l’ufficio che occupano, quindi il Diritto Canonico stabilisce che per essere ordinati sacerdoti è necessario aver completato con successo un lungo percorso di studio.
se ho Fede o meno, non credo che sia da questo che si possa dedurre ( e cmq non vedo perchè devi andare sul personale invece di rimanere nelle argomentazioni ) ;
Non stavo andando sul personale, volevo solo farti notare come il principio di autorità è proprio ciò che distingue la scienza dalla fede. Noi crediamo nella Rivelazione per l’autorità intrinseca del Rivelante, ma anche per l’autorità dello strumento con cui ci viene trasmessa la Rivelazione stessa, la Chiesa. La fede cattolica si fonda, prima di tutto, sulla fiducia accordata alla Chiesa quale detentrice della Verità piena per ciò che concerne la Rivelazione.
Le scelte pastorali possono essere sbagliate e infatti non sarebbe la prima volta che Essa ne cambia gli orientamenti.
Non è esatto. Per il cattolico la Chiesa è assistita dallo Spirito sempre, anche nelle sue scelta pastorali. Il fatto che determinate norme siano state modificate nel tempo, non significa che queste norme fossero sbagliate quando furono introdotte. La società cambia, il mondo cambia… la Chiesa, con le sue scelte pastorali, si adatta alle contingenze della storia, cercando (con l’aiuto dello Spirito Santo) quelle soluzioni che possano permetterle d’esercitare al meglio il suo ministero. Al momento, la Chiesa ritiene che sia meglio che i suoi preti non siano sposati… ed ha tutte le ragioni per ritenerlo, ragioni che spesso i “critici” si guardano bene dal prendere in considerazione e valutare con occhio obbiettivo.
Il semplice fedele, certo, può anche essere in disaccordo per ciò che concerne determinate norme pastorali e muoversi, discretamente, perché queste siano modificate, ma non può in nessun modo contrapporsi alla Chiesa. Il fedele deve obbedire umilmente alla Chiesa (anche lì dove crede che determinate norme siano superate), “fiducioso” nell’intervento dello Spirito che, quanto prima, qualora avesse ragione, interverrà per illuminare le menti di coloro a cui spetta deliberare su queste coste.
secondo il tuo discorso, è così anche per tutte le altre religioni: sono nel giusto nella misura in cui sono in accordo con ciò che dice la Chiesa Cattolica. In altre parole, se seguo il tuo ragionamento per intero, devo dedurre che, praticamente dai autorità zero alla Chiesa Ortodossa; cioè, se le dai più autorità rispetto ad altre religioni è solo perchè ha più cose in comune con quella Cattolica rispetto alle altre. Ma allora, perchè l'hai citata all'inizio?
Non sono io a ritenere questo, ma è il Magistero della Chiesa a farlo, anche perché si tratta dell’unica posizione logica. Se la Chiesa è la custode della Verità piena, allora (per il principio di contraddizione), lì dove chiunque altro sostenga dottrine contraddittorie rispetto a quelle sostenute da questa, questi è necessariamente in errore. Pertanto, le altre religioni sono nel Vero, nella misura in cui concordano con quanto insegnato da Pietro.
La Chiesa Ortodossa è molto autorevole, perché fondata anch’essa sulla Tradizione Apostolica, ma la sua autorità viene meno (per me che sono un cattolico) lì dove questa si discosta da quanto insegnato dalla Chiesa cattolica. Se ho citato gli ortodossi è stato solo per dimostrare come anche loro osservino scrupolosamente determinate norme.
appunto; cioè è come se fosse come le altre religioni; solo che ha un pensiero più vicino a quello della Chiesa Cattolica; ma in realtà, non dai alcun peso a quella Ortodossa; se la pensa in modo diverso, sbaglia; se no, va bene.
Per ciò che concerne le questioni pastorali non è detto che se la Chiesa ortodossa la pensa in modo diverso da quella Cattolica, allora sbaglia. Tutto dipende dal contesto storico/culturale in cui questa Chiesa si trova ad operare. E’ possibile che in quel contesto quella Chiesa agisca bene anche facendo cose diverse da quelle che, in un contesto differente, fa la Chiesa cattolica. Del resto, per ciò che concerne il celibato dei sacerdoti, i cattolici orientali seguono il costume degli ortodossi. E’ la Chiesa latina che vuole che i suoi preti non possano essere sposati.
in che senso "senza destare scandalo"?
Significa che lo “spretato” deve comportarsi in una maniera tale che il suo stato non sia di “scandalo” per gli altri credenti. Lì dove per “scandalizzare” si intende indurre gli altri a peccare con il proprio comportamento.
e quando viene ridotto a stato laicale ma senza la scomunica?
Certamente, sempre che si comporti nel modo giusto (sempre che si rispettino le norme previste dal Codice di Diritto Canonico per questi casi).
e, volendo, lo si ripotrebbe riportare allo stato precedente?
In teoria sì, in quanto l’ordinato rimane sempre ordinato, anche se, facendo richiesta di riduzione allo stato laicale, si impegna a non esercitare più il ministero sacerdotale.
il punto era un altro; per esempio, un parroco; chi glielo dà l'appartamento? e se, per caso fosse sposato ( ipoteticamente ), l'appartamento a chi andrebbe dopo la sua morte? ad un altro parroco ( se l'appartamento glielo ha dato la Chiesa ) ?
, un parroco; chi glielo dà l'appartamento?
Il parroco, generalmente, risiede nella canonica. La casa non è sua, ma della diocesi, lui la riceve in comodato d’uso (per così dire).
e se, per caso fosse sposato ( ipoteticamente ), l'appartamento a chi andrebbe dopo la sua morte?
Rimarrebbe di proprietà della diocesi. Anche se, a questo punto, bisognerebbe trovare una sistemazione per la sua eventuale famiglia.
ad un altro parroco ( se l'appartamento glielo ha dato la Chiesa ) ?
Beh… a meno che non si voglia che il nuovo parroco vada a dormire sotto ad un ponte, oppure che una determinata parrocchia rimanga priva di un titolare.
il che è vero; ma la cosa importante, secondo me, a livello di argomentazione è che, anche se gli Ortodossi consentissero ai preti di sposarsi, tu diresti che sbaglierebbero e quindi neanche li prenderesti come esempio, in quanto, secondo te, qualunque pastorale al di fuori di quella Cattolica è errata;
Come ti ho spiegato, per ciò che concerne questioni che esulano dalla dottrina e dalla morale (e che hanno quindi valore assoluto, in quanto concernono la Verità), non necessariamente chi la pensa in modo diverso dalla Chiesa latina è in errore: tutto dipende dal contesto in cui si trova ad operare. Del resto, in contesti differenti, anche la Chiesa latina si comporta in modo differente: ci sono luoghi in cui la dispensa all’ordinazione per degli uomini sposati viene concessa con più facilità (rimanendo comunque un evento assai raro), mentre in altri non viene concessa praticamente mai.