ciao
comunque qua ho trovato scritto questo:
http://it.wikipedia.org/wiki/Obiezione_di_coscienzaNel mondo occidentale l'obiezione di coscienza come rifiuto del servizio militare ha originariamente motivazioni di carattere religioso. L'avvento del cristianesimo ha determinato un notevole sviluppo di questa forma di obiezione: infatti la Chiesa cristiana dei primi secoli ha grandi sostenitori dell'obiezione di coscienza.
La disciplina ecclesiastica fino al III secolo proibì ai battezzati di farsi soldati e combattere (divieto di militare et bellare) e permise ai militari convertiti di rimanere nell'esercito a condizione di non uccidere e di non commettere atti di idolatria.[1] San Cipriano, vescovo di Cartagine e padre della Chiesa, predicava: «Il mondo è bagnato di sangue fraterno: ecco che l'omicidio è crimine quando sono i singoli a commetterlo, ma diventa virtù quando è compiuto in nome dello stato. L'impunità per i delitti non l'assicura il motivo dell'innocenza, ma la grandezza della ferocia».[2].
Il primo grande obiettore di coscienza di cui si abbiano notizie è Massimiliano di Tebessa. Secondo quanto stabilito dalla legge romana nel II secolo d.C. il servizio militare era obbligatorio per tutti i figli dei graduati. Massimiliano, pur essendo figlio del veterano Fabio Vittore, si rifiutò di arruolarsi nell'esercito romano. Per tale ragione il 12 marzo dell'anno 295 d.C. venne condannato dal proconsole Dione e giustiziato. Aveva ventun anni, tre mesi e diciotto giorni.
Dagli atti del processo si evince che Massimiliano rifiutava di fare il servizio militare per ragioni di coscienza:
« Dione disse: «Fa' il militare se non vuoi morire».
Massimiliano rispose: «Non faccio il soldato. Tagliami pure la testa, io non faccio il soldato per questo mondo, ma servo il mio Dio». Il proconsole Dione riprese: «Chi ti ha messo queste idee nella testa?». Massimiliano rispose: «La mia coscienza e colui che mi ha chiamato». Dione si rivolse a suo padre Vittore: «Consiglia tuo figlio». Vittore rispose: «Lui sa da sé, con la propria coscienza, che cosa deve fare.[3] »