Descrizione
Quindici anni fa Ida Magli è stata una delle prime studiose autorevoli a schierarsi nettamente contro l'idea di un'Unione Europea, mostrandone i limiti, le storture e gli errori d'impostazione. Oggi, con la crisi dell'euro e il collasso di interi Stati, davanti a crescenti spinte separatiste e ai molti "no" sul progetto di costituzione unica, i fatti le danno ragione. L'unificazione è stata portata avanti per tentativi ed errori, e cinquecento milioni di persone diverse per lingua, storia, religione e costumi si sono ritrovate loro malgrado parte di una realtà che conoscono male e di cui nessuno gli parla. I vantaggi promessi non sono mai venuti, e l'UE pare solo un moltiplicatore di poltrone ad uso dei politici. In questo saggio fortemente polemico l'autrice affronta un argomento che pare tabù, indicandoci i responsabili di un progetto nato male, in cui gli stessi governanti non hanno fiducia. E, tra le ammissioni di giornalisti, politici, amministratori, industriali e uomini di Chiesa, ci mostra come nessuno si stia opponendo a quello che ritiene un processo disastroso ma inarrestabile.
ed ho letto la parte sulla Chiesa; l'autrice ha verificato cosa pensa la Chiesa dell'europeismo e della erosione delle sovranità nazionali in atto. Dice di avere letto moltissimi documenti dal papa precedente a quello attuale, ma non ha trovato una condanna esplicita della politica centralista dell'Europa. Solo, a suo dire, condanne riguardanti problemi etici come aborto, eutanasia ecc.
Al che vi giro la domanda; il cristianesimo considera legittima la dissoluzione delle sovranità nazionali in favore di un potere centralizzato a livello internazionale o vede nelle nazioni, nelle patrie e nelle sovranità, delle ricchezze da preservare?
O forse la Chiesa ha cambiato visione in seguito ai nazionalismi del secondo conflitto mondiale?