LDS, COMUNICAZIONE MEDIATICA E PROSELITISMO “VISIVO”
Inviato: mer mag 23, 2012 5:17 pm
Cari Amici,
in questo topic intendo affrontare un argomento un po’ particolare ma estremamente di attualità oltreoceano:
come i mormoni usano la comunicazione mediatica e come, attraverso di essa, riescano a fare proselitismo, in particolare nella fascia d’età tra il 20 e i 30 anni.
Affronterò l’argomento dandogli un taglio discorsivo, attingendo non solo al mio studio in materia ma anche alla mia esperienza diretta. Per chi volesse qualche riferimento più dettagliato mi può chiedere pure!
Come già si ha avuto modo di dire in altra discussione, la tecnica su cui i mormorni fondano la propria opera missionaria è il “quick baptism” che punta ad ottenere un gran numero di conversioni (e immediati battesimi) in cui la componente emotiva della scelta è predominante e viene poi definita – superstiziosamente, ma questa è una mia personale considerazione – come Rivelazione personale.
Uno degli aneddoti che si racconta durante le riunioni della Società di Soccorso ( qui potete leggere o scaricare i testi integrali dei manuali : http://www.lds.org/manual?lang=ita&country=it ) è quello di un missionario che dopo aver battezzato una donna neoconvertita alla chiesa ha notato in lei un cambiamento nei tratti del volto e racconta di aver visto lo spirito santo operare rendendola, subito dopo il battesimo, una donna dall’aspetto bellissimo.
Lo stesso Joseph Smith viene definito e rappresentato come un uomo di bell’aspetto, Gesù Cristo in primis lo è nelle loro raffigurazioni.
Far parte della Chiesa mormone vuol dire essere Santi, quindi anche essere bellissimi.
Ora, non è difficile capire che questa associazione di idee (LDS – perfezione, anche estetica) abbia una valenza bi- direzionale (come ha ricordato Hermes nella discussione sul tempio). Da un lato accresce il senso di appartenenza alla comunità, intesa come comunità di eletti, dall’altro è ad oggi– per quella che è stata la mia esperienza diretta e non – il loro più forte argomento di proselitismo, in particolar modo fra i giovani.
E badate bene che non mi riferisco ai colloqui con i missionari, ma proprio a tutto ciò che i missionari e la chiesa non comunicano attraverso la parola ma in decine di altre vie. Intendo ora parlare della comunicazione su internet.
Molti di voi potrebbero giudicare questo argomento “superficiale”, tuttavia esso conta negli USA dei dati statisticamente inquietanti.
Nell’evolversi dell’era di internet i mormoni non sono mai rimasti indietro, tutt’altro.
In varie conferenze generali si è affrontato il tema di come usare al meglio questo, così come ogni altro strumento della modernità. Ed ecco che il loro sito ufficiale è esteticamente perfetto, con un bilanciamento cromatico da fare invidia ai pubblicitari della Barilla. I contenuti sono semplici e facilmente accessibili, tutti corredati di immagini altamente suggestive sul genere “fotografia emotiva”.
Punto forte della comunicazione ufficiale della chiesa su internet sono i “mormon messages”, brevi “spot” dove uno dei messaggi delle conferenze viene raccontato e accompagnato con immagini e musica in modo da creare un breve cortometraggio. Ve ne sono di diretti ai bambini, ai giovani e agli adulti.
Questi messaggi non sono da sottovalutare: sono dei veri e propri spot pubblicitari che testimoniano un impegno (anche economico!) notevole e un obiettivo assai preciso: suggestionare lo spettatore.
Siamo ancora nell’ambito della “fotografia emotiva” : sfondi chiari e luminosi, contrasto elevato e una maniacale attenzione per i particolari, musiche altamente evocative e il gioco è fatto. Si è colpito al cuore dello spettatore.
Esemplificativo sia un paragone: guardate la pubblicità della CEI per l’otto per mille. Anche quella è una “pubblicità emotiva” ma ciò che resta di essa è il messaggio (abbiamo fatto tanto per molti), lì, infatti , il contrasto è elevato, le linee pulite ma i toni sono scuri, proprio a sottolineare l’importanza del messaggio a discapito delle immagini; nei loro messaggi mormoni, invece, ciò che resta è una sensazione di beatitudine, perfezione che si trasforma a lungo andare in un desiderio di tendere a quella realtà.
Questa bellezza e perfezione che caratterizza i rappresentanti della chiesa SUG è ben espressa dai giovani missionari.
I missionari mormoni sono vestiti tutti uguali, lo sappiamo bene.
E sono anche tutti di bella presenza. Le ragazze, sono sobrie e acqua e sapone, i ragazzi hanno tutti un aspetto mediamente atletico.
L’idea del mormone vestito austeramente è, però, un lontanissimo ricordo.
Le ragazze mormoni sono estremamente curate e soprattutto alla moda, tanto è vero che negli USA è un fenomeno numericamente impressionante quello dei “mormon mommy blogs”.
I mormoni hanno appuntato per decenni le loro storie personali e familiari. Le donne di casa hanno tenuto diari della famiglia e annotato minuziosamente tutto, dai pasti all’abbigliamento. Con l’arrivo di internet questa mole impressionante di informazioni si è canalizzata nei blog e nei social network che, a differenza dei diari cartacei, sono artatatmente pubblici e mettono in mostra un modello di vita apprezzato e desiderato da migliaia di persone.
(vi siano ad esempio i blog più famosi: Naomi: http://taza-and-husband.blogspot.it/ e Natalie : http://www.natthefatrat.com/ ).
Queste ragazze NON PARLANO di religione, ma la religione è sempre sullo sfondo (del tipo: bello il mio vestito che uso per andare in chiesa), hanno figli in giovane età, hanno mariti amorevoli e si dedicano con successo ad attività manuali poiché non lavorano se non in casa. Questa è la vita di donne mormoni trasformata in un bel film con tanto di cast (con vari ruoli), costumi e musiche. E un link in piccolo nella home page che rimanda sempre alla Chiesa LDS.
Ora, mi si potrebbe benissimo obiettare che questo non centra nulla con la chiesa, coi missionari ecc, ma credo di aver descritto con sufficiente chiarezza che questa nuova realtà è importante, così importante che conosco già una decina di ragazze battezzate cattoliche che così hanno iniziato a informarsi sulla chiesa e contattare esse stesse i missionari.
Negli USA fa più paura che qui (ho vissuto lì per un periodo e, si capisce, mi sta a cuore l’argomento) ma anche qui non stento a credere che potrebbe affiorare il medesimo problema.
Del resto, come si è detto in apertura, per suscitare subito una conversione e in mancanza di elementi teologicamente solidi nella loro chiesa (sommata generalmente ad una scarsezza di conoscenze cattoliche nelle persone che si avvicinano) è chiaro che bisogna ricorrere a qualcos’altro.
Chiudo solo raccontandovi quanto mi è successo tempo fa: una ragazza poco più piccola di me, cattolica non praticante mi ha scritto raccontandomi la sua storia. Ha conosciuto la chiesa e sta avendo colloqui con i missionari e altre ragazze nella chiesa. Ne è affascinata ma allo stesso tempo non sa cosa desidera nel suo cuore.
Ha concluso la sua lettera dicendomi: “In cuor mio non faccio altro che chiedermi… perché la Chiesa cattolica non si comporta allo stesso modo?”
Io, sinceramente, non ho saputo cosa risponderle su questo.
in questo topic intendo affrontare un argomento un po’ particolare ma estremamente di attualità oltreoceano:
come i mormoni usano la comunicazione mediatica e come, attraverso di essa, riescano a fare proselitismo, in particolare nella fascia d’età tra il 20 e i 30 anni.
Affronterò l’argomento dandogli un taglio discorsivo, attingendo non solo al mio studio in materia ma anche alla mia esperienza diretta. Per chi volesse qualche riferimento più dettagliato mi può chiedere pure!
Come già si ha avuto modo di dire in altra discussione, la tecnica su cui i mormorni fondano la propria opera missionaria è il “quick baptism” che punta ad ottenere un gran numero di conversioni (e immediati battesimi) in cui la componente emotiva della scelta è predominante e viene poi definita – superstiziosamente, ma questa è una mia personale considerazione – come Rivelazione personale.
Uno degli aneddoti che si racconta durante le riunioni della Società di Soccorso ( qui potete leggere o scaricare i testi integrali dei manuali : http://www.lds.org/manual?lang=ita&country=it ) è quello di un missionario che dopo aver battezzato una donna neoconvertita alla chiesa ha notato in lei un cambiamento nei tratti del volto e racconta di aver visto lo spirito santo operare rendendola, subito dopo il battesimo, una donna dall’aspetto bellissimo.
Lo stesso Joseph Smith viene definito e rappresentato come un uomo di bell’aspetto, Gesù Cristo in primis lo è nelle loro raffigurazioni.
Far parte della Chiesa mormone vuol dire essere Santi, quindi anche essere bellissimi.
Ora, non è difficile capire che questa associazione di idee (LDS – perfezione, anche estetica) abbia una valenza bi- direzionale (come ha ricordato Hermes nella discussione sul tempio). Da un lato accresce il senso di appartenenza alla comunità, intesa come comunità di eletti, dall’altro è ad oggi– per quella che è stata la mia esperienza diretta e non – il loro più forte argomento di proselitismo, in particolar modo fra i giovani.
E badate bene che non mi riferisco ai colloqui con i missionari, ma proprio a tutto ciò che i missionari e la chiesa non comunicano attraverso la parola ma in decine di altre vie. Intendo ora parlare della comunicazione su internet.
Molti di voi potrebbero giudicare questo argomento “superficiale”, tuttavia esso conta negli USA dei dati statisticamente inquietanti.
Nell’evolversi dell’era di internet i mormoni non sono mai rimasti indietro, tutt’altro.
In varie conferenze generali si è affrontato il tema di come usare al meglio questo, così come ogni altro strumento della modernità. Ed ecco che il loro sito ufficiale è esteticamente perfetto, con un bilanciamento cromatico da fare invidia ai pubblicitari della Barilla. I contenuti sono semplici e facilmente accessibili, tutti corredati di immagini altamente suggestive sul genere “fotografia emotiva”.
Punto forte della comunicazione ufficiale della chiesa su internet sono i “mormon messages”, brevi “spot” dove uno dei messaggi delle conferenze viene raccontato e accompagnato con immagini e musica in modo da creare un breve cortometraggio. Ve ne sono di diretti ai bambini, ai giovani e agli adulti.
Questi messaggi non sono da sottovalutare: sono dei veri e propri spot pubblicitari che testimoniano un impegno (anche economico!) notevole e un obiettivo assai preciso: suggestionare lo spettatore.
Siamo ancora nell’ambito della “fotografia emotiva” : sfondi chiari e luminosi, contrasto elevato e una maniacale attenzione per i particolari, musiche altamente evocative e il gioco è fatto. Si è colpito al cuore dello spettatore.
Esemplificativo sia un paragone: guardate la pubblicità della CEI per l’otto per mille. Anche quella è una “pubblicità emotiva” ma ciò che resta di essa è il messaggio (abbiamo fatto tanto per molti), lì, infatti , il contrasto è elevato, le linee pulite ma i toni sono scuri, proprio a sottolineare l’importanza del messaggio a discapito delle immagini; nei loro messaggi mormoni, invece, ciò che resta è una sensazione di beatitudine, perfezione che si trasforma a lungo andare in un desiderio di tendere a quella realtà.
Questa bellezza e perfezione che caratterizza i rappresentanti della chiesa SUG è ben espressa dai giovani missionari.
I missionari mormoni sono vestiti tutti uguali, lo sappiamo bene.
E sono anche tutti di bella presenza. Le ragazze, sono sobrie e acqua e sapone, i ragazzi hanno tutti un aspetto mediamente atletico.
L’idea del mormone vestito austeramente è, però, un lontanissimo ricordo.
Le ragazze mormoni sono estremamente curate e soprattutto alla moda, tanto è vero che negli USA è un fenomeno numericamente impressionante quello dei “mormon mommy blogs”.
I mormoni hanno appuntato per decenni le loro storie personali e familiari. Le donne di casa hanno tenuto diari della famiglia e annotato minuziosamente tutto, dai pasti all’abbigliamento. Con l’arrivo di internet questa mole impressionante di informazioni si è canalizzata nei blog e nei social network che, a differenza dei diari cartacei, sono artatatmente pubblici e mettono in mostra un modello di vita apprezzato e desiderato da migliaia di persone.
(vi siano ad esempio i blog più famosi: Naomi: http://taza-and-husband.blogspot.it/ e Natalie : http://www.natthefatrat.com/ ).
Queste ragazze NON PARLANO di religione, ma la religione è sempre sullo sfondo (del tipo: bello il mio vestito che uso per andare in chiesa), hanno figli in giovane età, hanno mariti amorevoli e si dedicano con successo ad attività manuali poiché non lavorano se non in casa. Questa è la vita di donne mormoni trasformata in un bel film con tanto di cast (con vari ruoli), costumi e musiche. E un link in piccolo nella home page che rimanda sempre alla Chiesa LDS.
Ora, mi si potrebbe benissimo obiettare che questo non centra nulla con la chiesa, coi missionari ecc, ma credo di aver descritto con sufficiente chiarezza che questa nuova realtà è importante, così importante che conosco già una decina di ragazze battezzate cattoliche che così hanno iniziato a informarsi sulla chiesa e contattare esse stesse i missionari.
Negli USA fa più paura che qui (ho vissuto lì per un periodo e, si capisce, mi sta a cuore l’argomento) ma anche qui non stento a credere che potrebbe affiorare il medesimo problema.
Del resto, come si è detto in apertura, per suscitare subito una conversione e in mancanza di elementi teologicamente solidi nella loro chiesa (sommata generalmente ad una scarsezza di conoscenze cattoliche nelle persone che si avvicinano) è chiaro che bisogna ricorrere a qualcos’altro.
Chiudo solo raccontandovi quanto mi è successo tempo fa: una ragazza poco più piccola di me, cattolica non praticante mi ha scritto raccontandomi la sua storia. Ha conosciuto la chiesa e sta avendo colloqui con i missionari e altre ragazze nella chiesa. Ne è affascinata ma allo stesso tempo non sa cosa desidera nel suo cuore.
Ha concluso la sua lettera dicendomi: “In cuor mio non faccio altro che chiedermi… perché la Chiesa cattolica non si comporta allo stesso modo?”
Io, sinceramente, non ho saputo cosa risponderle su questo.