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LABOR 8: Incontro con “Anziano” e “giovane” figlio
Inviato:
lun mar 19, 2007 1:52 pm
da Sandro
1 DI QUATTRO
Mi è accaduto Domenica 18 marzo scorso, dalle 16,40 alle 18 circa, in casa di Luigi dalle parti della Stazione Tiburtina a Roma. L’Anziano TG è venuto accompagnato dal figlio “giovane” (42enne) TG, ed è arrivato in anticipo (per piazzare le batterie?) infatti li ho trovati già in casa al mio arrivo.
Ne do relazione non tanto per il sig. Luigi con cui mi ero precedentemente incontrato e che – persona di rara intelligenza e intuitività – aveva già una sua precisa opinione e voleva, da buon matematico, solo fare una “verifica sul campo”. Cosa che ha fatto anche se, come vedremo, assai incompleta, ma per lui sufficiente a confermarsi nel giudizio negativo nei confronti del geovismo.
Ne do quindi relazione piuttosto sia per i “Grissini”, offrendo loro un esempio su come possono andare “inceppate” le cose nonostante la nostra preparazione, sia per i due Testimoni incontrati che non è giusto restino con il punto interrogativo circa il frutto della mia ricerca. Ed io spero vivamente che visitino questo FORUM (o ascoltino la trasmissione che ne farò il primo mercoledì di Aprile a Radio Maria – ore 18,00, FM 95,500) dove, non potendo darmi sulla voce, saranno costretti a leggere e/o ascoltare le mie ragioni; tutte!
Avrete già capito che, vista la mala parata, i due si sono defilati anzitempo. Restare avrebbe significato per loro una sofferenza dopo l’altra e mostrare anche che, diversamente da quello che la loro Dirigenza assicura, non sanno affatto “rispondere a tutte le domande”, soprattutto a quelle non previste e peggio a quelle che evidenziano come il loro Corpo Direttivo li abbia ingannati.
Ma io credo che in loro sia rimasta la curiosità di sapere che cos’altro avrebbe avuto da osservare sulla loro nuova proposta di fede questo strano cattolico così informato sia sui Testimoni che sulla Bibbia; e perciò vado a sunteggiare l’incontro e a… continuarlo come avrebbe dovuto andare.
Per semplificare le cose al massimo utilizzerò soltanto alcuni dei documenti che sono nel libro di Don Minuti “I Testimoni di Geova non hanno la Bibbia”, citandone il numero tra parentesi quadre e facendo solo un accenno al loro contenuto.
Ha iniziato Luigi spiegando e ripetendo la finalità dell’incontro nel voler accertare, da parte sua, la affidabilità o meno della Bibbia dei TG, cioè della Traduzione del Nuovo Mondo delle Sacre Scritture (NM).
Quindi io ho espresso desiderio di sapere qualcosa della loro storia. Se erano TG dalla nascita o no; e quando e come è avvenuta la loro svolta di fede. Insomma li ho invitati a presentarsi per primi, dicendo loro che poi avrei raccontato la mia storia di come ho incontrato il Signore.
Il padre ha raccontato che ha vissuto una vita da cattolico. Era stato perfino “chierichetto” (cosa che sembra sia capitata a tutti ma proprio tutti gli Anziani geovisti; e non si sa se lo sottolineino per dire che ciò secondo loro basta a garantire che erano ben istruiti sulla fede cattolica!). Senonché, aperto alla verità, nel 1984 ha ricevuto la proposta geovista e, siccome gli è sembrata convincente, ha lasciato la Chiesa cattolica ed è entrato in quel Movimento.
L’ho lodato per la sua coerenza. E ho lodato il Corpo Direttivo dei testimoni di Geova (CD dei TG in seguito) perché invita ad “accertarsi di ogni cosa e ad attenersi a ciò che è eccellente” (1Tess 5,21); se quindi lui ha ritenuto più eccellente il geovismo era giusto che vi aderisse. Ho anche lodato il fatto che il CD esorta ad avere una “attitudine bereana”, quella cioè adottata sulla falsariga degli abitanti di Berea che “esaminavano attentamente le Scritture per vedere se le cose stessero realmente così”, così come le presentava Paolo, propositore della fede cristiana a gente di fede giudaica (cf Atti 17, 10-12). E quindi ho concluso che non se ne dovevano avere a male se, prima di riconoscere la bontà della loro proposta noi ci saremmo comportati da “bereani”, esaminando tutto con acribia e facendo le debite domande tese ad ottenere chiarimenti.
Avrei voluto aggiungere che ero d’accordo con il loro CD anche sulla regola da usare nel riportare citazioni di autori, che appunto – come lui scrive - non vanno tolti dal contesto e vanno citati a favore solo dopo essersi accertati “di ciò che l’autorità citata voleva dire”. [DOC 2] Non l’ho fatto perché avrebbero subito mangiato la foglia di avere davanti una persona troppo informata che avrebbe dato loro del filo da torcere. Ho quindi espresso il desiderio di sapere se anche il figlio era TG. E il padre mi ha spiegato (abbastanza diffusamente) che era riuscito a cooptarlo nel Movimento in età adulta servendosi del libretto geovista “Come ottenere la felicità familiare”.
Avendo egli accennato che nella Chiesa aveva riscontrato “tante contraddizioni” gli ho chiesto di elencarmene una manciata, perché mi interessava vedere ciò che i miei occhi non avevano ancora visto.
Ha avuto una battuta d’arresto. Segno che non aveva un elenco già ordinato nel preconscio. E ha citato solo il fatto che Dio ha un nome e che la Chiesa a suo avviso non onora il nome di Dio non usandolo.
Il figlio che nel frattempo era stato del tutto zitto, è partito per la tangente. Ha estratto l’opuscolo “Il nome divino che durerà per sempre” e ha mostrato a Luigi le cartoline con il tetragramma dilungandosi sulla importanza dell’argomento, soprattutto perché Luigi obiettò che non vedeva tale importanza.
Era un’esca. Molto appetitosa ma l’ho ignorata lasciandolo dire, sennò tutto l’incontro restava su quell’argomento da cui non si tira fuori un bel nulla di dottrinale. Ad un certo punto, poiché non la finiva più, gli ho ricordato che il padre aveva accennato a “Yahweh” e ho detto che quell’argomento non ci faceva problema; per noi Yahweh andava benissimo.
Luigi allora gli ha ricordato che l’argomento prefissato era quello della attendibilità o meno della Bibbia geovista. E io ho chiesto se essi condividevano l’assicurazione che il CD ha scritto circa l’uso della nostra Bibbia: che cioè essi sono esortati a… «Ogni volta che è possibile, chiedete alle persone di prendere la loro Bibbia e di cercare le scritture, affinché si rendano conto che ciò che dite si trova in realtà nella loro stessa copia delle Scritture.» (Ragioniamo pag. otto) e se erano d’accordo con l’assicurazione che il CD mette in bocca ai proclamatori quando fa dire loro «Se qualcuno dice ‘la vostra Bibbia è diversa’… si potrebbe rispondere… ‘Sono lieto di usare qualsiasi traduzione lei preferisca’» (Ragioniamo pag. 402)
Sia il padre che il figlio hanno confermato senza reticenze, ricordando – mossa classica! – che prima di avere la loro Traduzione del Nuovo Mondo essi usavano le Bibbie cattoliche.
(segue in 2)
Inviato:
lun mar 19, 2007 2:17 pm
da Sandro
2 DI QUATTRO
Acribia bereana sulla Bibbia
Ho chiesto allora di leggere Giobbe 19,26 sulla MIA Bibbia della CEI e di spiegare come quadra con la dottrina geovista secondo cui quando l’uomo muore non resta nulla di lui.
L’anziano ha aperto subito la SUA Bibbia. Gli ho detto che, secondo la promessa, avrebbe dovuto usare solo la mia. Semmai dopo avremmo aperto anche la sua per un confronto, ma la dottrina geovista doveva emergere chiara dalla mia “stessa copia delle Scritture”. Niente da fare, voleva usare la sua. Allora io ho letto la mia e, dopo che lui ha letto la sua non rispettando il punto esclamativo in essa contenuto, ho corretto anche la sua lettura e ho chiesto a Luigi se – senza affidarsi a interpretazioni umane – da quello che lui capiva dalle due letture poteva dedurre o no:
1) che non dicevano la stessa cosa – Ha risposto affermativamente, “Non dicono la stessa cosa”.
2) se la mia parlasse di annullamento di Giobbe da morto – Ha risposto negativamente, “Anzi dice che vedrà Dio”.
Ecco i testi per la gioia del lettori:
CEI: “26 Dopo che questa mia pelle sarà distrutta,
Senza la mia carne, vedrò Dio.
27 Io lo vedrò, io stesso…”
NM: “26 E dopo la mia pelle, [che] han portata via, questo!
Eppure ridotto nella mia carne io guarderò Dio,
27 Che perfino guarderò da me...”
Allora il giovane ha aperto la NM al libro di Daniele e, dilungandosi a piacere, voleva sostenere sia che Geova aveva immesso nella Bibbia un messaggio sigillato sia che la conoscenza di quel messaggio sarebbe stata abbondante al tempo della fine, cioè oggi perché la nostra epoca sarebbe quella della fine.
A parte che avrebbe dovuto controbattere (e non ci sarebbe davvero riuscito) che già S. Pietro alla Pentecoste aveva inquadrato l’effusione dello spirito come fenomeno attestante che si era negli “ultimi giorni”, e che perciò è del tutto gratuito e cervellotico far iniziare l’era della fine dal 1914 come sostiene la WT; ma si trattava ancora di una nuova esca per portarci fuori tema quando il problema da me agitato era relativo alla infedeltà della versione geovista su questo passo di Giobbe da cui dipende il discorso dottrinale circa il futuro dell’uomo.
Con gran fatica, anche perché il giovane veniva spalleggiato dal padre, sono riuscito a fare dire loro fra i denti che all’epoca di Giobbe non si aveva tale intendimento. Cosa del tutto folle se si pensa che in pratica sostenevano che Giobbe era stato scritto da menti umane e non ispirato da Dio, il quale non aveva il potere di dare informazioni depistanti. Oltretutto il geovismo, quando crede che gli faccia brodo, cita tranquillamente tutto l’AT in appoggio alle sue tesi attuali, a partire da Genesi per sostenere che l’uomo non ha un’anima ma è un’anima, o da Ezechiele quando gli interessa ricavarci che “L’anima che pecca essa stessa morrà”.
Ho chiesto dunque che ne dovevamo fare di quel versetto.
Il padre voleva controbatterlo con un altro preso dal Qoelet (loro lo chiamano ancora Ecclesiaste) che secondo lui diceva il contrario perché mostrava che i morti sono senza conoscenza o pensiero.
Io ho detto perché non facciamo il contrario? Prendiamo Giobbe come testo principe e preferiamolo a Qoelet! Ma davvero la Parola di Dio si autocontraddice? Davvero si deve scegliere questo versetto sì e quello no? Sarebbe “airesis!” da cui viene l’italiano “eresia” (ma questo non l’ho detto).
Ho chiesto anche come si sarebbe potuto ottenere l’accertamento bereano nel caso che la nostra Bibbia dicesse una cosa e quella geovista un’altra. L’anziano mi ha risposto che lui sarebbe andato a chiedere a fratelli più esperti essendo un “povero operaio”. “Il che significherebbe – ribatto - che avrebbe rinunciando ad accertarsi di persona preferendo fidarsi del parere altrui!” Mentre la WT ha fornito ai suoi Testimoni, almeno per il Nuovo testamento, la possibilità di ottenere il verdetto utilizzando la Bibbia Interlineare greco-inglese stampata dalla stessa WT e indicata come Bibbia-metro-di-riferimento. [DOC 72] la cosiddetta KIT ("The Kingdom, Interlinear Translation of the Greek Scriptures”. Lì si dice che se non si utilizza quel metro che è la KIT NON SI PUO’ determinare se la versione del Nuovo Mondo “è giusta o no”. Quindi noi “pesci”, da diligenti bereani, abbiamo tenuto debito conto di questa fonte di accertamento e nel caso di diversità staremo al suo verdetto.
Allora il padre ha tentato di minimizzare dicendo che si deve prima acquistare accurata conoscenza e non ci si deve far bloccare da “una macchiolina”. “Diciamo meglio, - ho obiettato - si tratta di un buchino sulla barca che fa acqua. Come si fa a trascurarlo? E se, continuando l’analisi, risultasse che la barca geovista è un colabrodo?”
A questo punto, ma anche prima, invece di essere santamente curiosi di ciò che avevo da obiettare (ne Il Ministero del Regno è raccomandato di lasciar parlare il padrone di casa per sentire come la pensa!), entrambi hanno giocato le seguenti carte:
- mi davano sulla voce, per non far sentire il mio pensiero al sig. Luigi e per non sentirlo loro stessi;
- hanno tentato la mossa dell’accusa che facevo dibattito e contesa per defilarsi;
- hanno accennato al fatto che potevo avere cuore insincero;
- hanno detto che avevano da visitare una persona all’ospedale (poi Luigi mi ha fatto notare che non si fanno visite in ospedale alle 7 di sera!);
- hanno detto che dovevo rivolgermi alla WT per avere le risposte (al che ho ribattuto che loro sono presentati dalla WT come “qualificati per insegnare” e che a loro incombe, come comando biblico il “saper rendere ragione della speranza che è in loro”. “Ma non a lei!” dice il padre. “A chiunque vi chieda ragione, dice la Bibbia” ribatto io. “Ma con mitezza e rispetto” dice il padre, “Da parte vostra” ribatto io “da parte di chi deve esibire le ragioni. Non certo da parte degli interlocutori che, dovendo ancora convertirsi, non sanno che devono essere rispettosi e si possono ritenere in diritto anche di essere maleducati, come lo sono stati certi Scribi e Farisei nei confronti di Gesù ai quali lui ha comunque risposto con mitezza e rispetto. E neanche io, anche se mi dico in disaccordo con voi, vi sto mancando di rispetto”.
Insomma la cosa è finita in caciara con l’imput al rialzo della voce dato da loro per primi e con la mossa sleale da parte loro di accennare alle colpe degli uomini di Chiesa (unico vero fattore, giansenista e puritano della loro bocciatura della Chiesa Cattolica, nonché ipocrita sapendo che loro hanno sui 100.000 soggetti all’anno che si macchiano di immoralità grave) e le ultime battute, al solito, sono state fatte con loro in piedi nell’atto di andarsene nonostante che noi li invitassimo a calmarsi e ad esaminare i problemi per i quali essi erano venuti a quell’appuntamento e che per la loro voglia di fare il loro discorso non avevano ancora sentito ma solo sfiorato.
Ma era chiaro che se ne andavano perché avevano capito che li avrei portati su un piano non difendibile in alcun modo.
Alla fine il giovane, obbedendo a una raccomandazione già letta, si è scusato per aver alzato la voce. Ho ribattuto che non è questo che mi ha scandalizzato. Chiunque ha a cuore la propria fede ha diritto di sostenerla con calore. Anche San Paolo è stato brusco all’occorrenza. Mi doveva invece chiedere scusa per avermi rubato il tempo per proporre un suo discorso quando avevano promesso che avrebbero risposto alle nostre domande circa l’accertamento di cui sopra.
Io, pur di fare il percorso che mi ero tracciato, ho rinunciato perfino a infierire sulla giusta osservazione che Luigi aveva fatto quando il giovane aveva sostenuto che Geova aveva riservato la pienezza della rivelazione negli ultimi giorni. “Mi state presentando un Dio razzista!” aveva esclamato. Ed in effetti è un argomento vincente ma non tanto quanto quello che avevo in serbo per loro, come per tutti i TG che incontro. E qui sono due le cose: o lo ascoltano e rispondono a tono o si rifiutano di ascoltarlo. Perché è un argomento, se si vuole una domanda e una sola, che chiama in causa la loro scelta di fondo di affidarsi alla WT di Brooklyn e che suona… lo dirò appresso come suona…
(seguita in 3)
Inviato:
mar mar 20, 2007 10:31 am
da Sandro
3 DI QUATTRO
Ecco dunque il tracciato che avevo preparato e su cui li chiamo tuttora a rispondere a Luigi che ne condivide la legittimità e l’importanza.
Dopo la citazione già vista di Giobbe, avrei presentato la vicenda di Lazzaro ed Epulone (Luca 16,19ss); la frase di Gesù “non temete coloro che possono uccidere il corpo ma non l’anima” (Mt 10,20otto); l'incontro di Gesù con Mosé ed Elia alla trasfigurazione (Luca 9,30); i “santi” che risuscitano alla morte di Gesù e appaiono a molti (Matteo 27,52); il buon ladrone a cui Gesù promette di portarlo in paradiso con sé quel giorno stesso della sua morte (Luca 23,43); Paolo che desidera morire per essere subito con il Signore (2Corinti 5,6ss) e avrei detto che secondo me sono tutti attestati biblici della sopravvivenza dell’uomo alla morte del corpo. Che poi questo QUID che sopravvive lo si voglia chiamare “anima” o in altro modo è irrilevante; l’importante è che esso non sia il niente e che rappresenti l’io dell’essere umano.
E poi, strada facendo e analizzando uno per uno quei passi, avrei messo in luce le manovre tattiche escogitate dal CD per non far dire alla Bibbia quello che dice: cosa che fa
- sia offrendo ai “pesci” interpretazioni molto discutibili (come nel caso di Lazzaro ed Epulone o l’apparizione di Mosé ed Elia alla trasfigurazione), sia invitando i “pesci” a leggere nella loro NM, ove la WT ha corredato alcuni punti della NM di opportune correzioni per non farle dire ciò che dice la Bibbia cattolica (come in Luca 23,43: punteggiatura spostata; o Matteo 27,52: aggiunta di soggetti non presenti nell’originale).
Da cui la domanda, anzi LE domande!...
1) Come fa la WT a sostenere che secondo la Bibbia (e la mia Bibbia!) alla morte l’uomo finisce nel nulla?
2) Perché dice che le Bibbie sono uguali? E che è lieto di usare qualsiasi Bibbia quando invece è necessaria la NM per sostenere certe cose?
3) Perché il CD si fa aiutare da accorgimenti che deformano il testo sacro così da far dire alla Bibbia ciò che non dice e da non farle dire ciò che dice? (punteggiatura, aggiunte, sottrazioni)
4) Perché, stanti questi accertamenti fatti da noi, probabili pesci esortati a coltivare attitudine bereana, voi, invece di ringraziare chi ha fatto una ricerca davvero bereana e ha visto cose che voi non avete visto, invece di ringraziare tali persone che ve le mostrano vi arrabbiate e ve ne andate?
5) Infine, se a voi piace essere imbrogliati, come sperate di convincere altri che invece l’imbroglio sarebbe la verità? Non è meglio l’amara verità di convenire che a Brooklyn non la raccontano giusta, anziché la dolce bugia di aver trovato finalmente l’autentica Congregazione di Dio?
Il confronto sarebbe continuato passando dall’argomento anima a quello Trinità. Anima e trinità sono per i TG i cavalli di battaglia vincenti quando si trovano davanti a cattolici culturalmente indifesi sia dal punto di vista umano che soprattutto da quello biblico. E anzi, 20 anni di esperienza maturati nel GRIS ci fanno avvertire che se la caverebbero maluccio anche quelli culturalmente attrezzatissimi in entrambi questi livelli ma del tutto digiuni sulla tecnica geovista nell’abbordare gli argomenti e ignari del gergo da loro usato che noi chiamiamo “geovese”.
La Trinità si risolve difendendo la divinità di Cristo. E il tracciato suggerito da Mons. Minuti è quello di cominciare esaminando l’argomento della preghiera. Essa secondo la WT “fa parte della nostra adorazione e per tale ragione dev’essere indirizzata solo al Creatore” [DOC 9-10]; al massimo il geovismo riconosce a Gesù una funzione di mediatore [DOC 11] esclusa tassativamente la possibilità di pregarlo direttamente.
Ma Giovanni 14,14 evidenzia (nella MIA Bibbia) che Gesù ha richiesto espressamente di essere pregato [DOC 13-14-15-16] e di fronte alla NM geovista che ha sottratto il pronome “mi” per togliere alla Bibbia tale valenza [DOC 12] il verdetto della KIT è a favore della Bibbia CEI e condanna la versione NM come “non giusta” [DOC 17].
Lo stesso si ricava da Atti 7,59 dove abbiamo Stefano che, posto davanti alla “gloria e Dio e a Gesù che è al suo fianco”, mentre muore non prega Geova ma direttamente Gesù; ma la NM trasforma il “pregava” di Stefano in “faceva appello”! [DOC 18] cercando di difenderlo in modo non convincente [DOC 20] perché in contrasto con il verdetto della KIT [DOC 21].
Ancora su Gesù, come fa la WT a sostenere che è creatura, quando la MIA Bibbia dice letteralmente “Egli è generato prima di ogni creatura” (Colossesi 1,15). E qui avrei utilizzato tutta la serie delle citazioni [DOC 29-30-31-32-33-34] che mostrano con tutta evidenza:
- che la WT, per far passare Gesù/Figlio come creatura, in questo passo di Colossesi dal 15 al 20, ha aggiunto nella NM l’aggettivo “altre” tra parentesi quadre per ben 5 volte;
- che quando cita questo passo toglie le parentesi promuovendo quell’utilissimo aggettivo “umano” a Parola di Dio;
- che tale manovra l’ha fatta perfino nel testo sacro della NM in inglese. Nella NW del 1950 lo “other” è senza parentesi.
Di qui le legittime domande:
1) Ma è davvero la Bibbia a sostenere che il Figlio di Dio è creatura o è la WT a sostenerlo torcendo alla sua veduta ciò che dice la Scrittura?;
2) Perché mai alla NM italiana è stato riservato il riguardo di porre lo “altre” tra parentesi quadre mentre agli inglesi e americani si è rifilato un testo ove la Parola di Dio è mescolata alla parola di uomo? Forse si aveva fiducia nella lettura frettolosa di quest’ultimi o non si credeva tanto a quel giudizio sommario secondo cui gli italiani non conoscono affatto la Bibbia?
Passando ad Eb 1,6, ove si legge “lo adorino tutti gli angeli di Dio”, ci chiediamo “Come fa la WT a voler far passare Gesù come l’arcangelo Michele quando Dio Padre in persona, nella Bibbia, ordina agli angeli di “adorare” il Figlio? E qui il buffo è che sia la NM del 1967 sia la CEI dicono “lo adorino”. E i documenti [DOC 39-40-41-42-43] mostrano con evidenza che la WT ha editato ben due KIT per correggere il lapsus dello adorino trasformandolo in “rendano omaggio”, ma senza convincere nessuno, stando alla nota del DOC n. 43.
Andando più velocemente avrei argomentato chiedendo…
Perché la NM traduce sempre che Gesù è “unito al” Padre quando Gesù ha detto sempre che è NEL padre e che se non lo si capiva bisognava crederlo almeno sulla base delle opere miracolose? (Gv 14,10) [DOC 63-64-65]
E come si può sostenere che la presenza di Cristo nel pane consacrato è solo simbolica quando Lui:
- ha promesso che avrebbe dato da mangiare la sua carne e il suo sangue (e fu capito ad litteram al punto che tutti i discepoli, tranne i dodici, se ne andarono scandalizzati) (Gv 6,49ss);
- quando ha presentato il suo corpo e sangue dicendo “questo è” [DOC 60-61-62];
- e quando i discepoli che, in ricordo, celebravano l’eucaristia erano ammoniti da S. Paolo a non mangiare e bere la propria condanna. (1Cor 1,11-23)
(seguita in 4)
Inviato:
mar mar 20, 2007 10:45 am
da Sandro
4 DI QUATTRO
Acribia bereana sulle citazioni di Autori
La WT si è accertata, come esorta a fare essa stessa [DOC 2] per essere “onesti” di “quello che l’autorità citata (cioè Civiltà cattolica nel DOC esaminato) voleva dire?” [DOC 107-108-109] Davvero l’articolo di Civiltà Cattolica, citato a proprio favore, conteneva solo “grandi elogi per i Testimoni di Geova?”
O forse è giusto (e non perfino comico) che l’apostolato di S. Pietro venga collocato non a Roma ma a Babilonia sulla base della stesura del Talmud Babilonese che è del quinto secolo? [DOC 100-101]
E davvero il Dizionario Greco-Italiano di Liddell & Scott (autorità citata a favore) sostiene che, tra le varie accezioni di xylon, non esiste anche quella de “la Croce NT”, cioè “croce, nel contesto del Nuovo Testamento.”? [DOC 83-84-85-86]
Per concludere
Piace terminare questa esposizione dando un’occhiata al numero del 1 Febbraio della Torre di Guardia del 2007, gentilmente offertami dall’Anziano padre. Il nostro rilievo critico dovrebbe essere molto apprezzato da Luigi che, come ci ha detto, ha grande dimestichezza con i numeri.
Ebbene in quella rivista, in fondo a pag 30, viene indicato il numero dei “partecipanti alla Commemorazione”. Si tratta non dei 16.675.113 definiti nell’ultima colonna “presenti” che assistono “in rispettoso silenzio” ma di coloro che alla presentazione degli “emblemi” del pane e vino, allungano la mano e se ne cibano. Di essi si dice che sono stati (nel 2006 in tutto il mondo) 8.758. Si tratterebbe dei cosiddetti Unti, o “Unto rimanente”, il rimanente vivo in terra dei 144.000 scelti da Geova per regnare in cielo.
La WT ha insegnato che il mondo finirà quando di loro ne resterà una manciata, quanto basta a fare da istruttori per l’abbrivio del nuovo governo del millennio che inizierebbe dopo il massacro di Armaghedon. E pertanto la loro diminuzione costante, per invecchiamento, permette (ma forse è il caso di dire “permetteva”) sia alla WT sia ai TG che per prima cosa di tutto il resoconto annuale vanno a leggere appunto l’ultima riga che parla di loro, di tastare il polso alla “data della fine” che sarà sempre più vicina quanto più tale numero si assottiglia.
La cosa – e non sapremmo se definirla buffa o sconcertante – sta ne fatto che mentre in un lontano passato tale numero diminuiva costantemente, ad un certo punto ha cominciato a rendere opinabile perfino la scienza che per definizione non è opinabile: la matematica. Infatti è accaduto che in vari anni tale numero invece di calare è aumentato. E questo sempre con maggiore frequenza. Così appunto leggendo questa cifra di 8.758 superstiti ci accorgiamo che è superiore a quella del 2005 che ne contava 8524.
E si può notare che, con l’andirivieni di alti e bassi – e sono tutte cifre ufficiali ricavate dalla loro rivista! – nel 2002 gli Unti erano 8760 (Torre del 1 genmnaio 2003, pag. 15) ovvero quasi l’identico numero di adesso!
Risultato: in cinque anni è come se non fosse morto quasi nessuno degli untracentenari Unti!!!
Io non credo di poter essere smentito se affermo che nella Chiesa cattolica non esistono contraddizioni che osino tanto!...
E se la pretesa di sostenere questa concezione geovista relativa agli unti deve al pari di tutte le altre sue “verità” dare delle risposte “con mitezza e rispetto” noi siamo qui a chiedere, rinunciando alle cento domande che l’intelligenza di tutti sa suggerire a ciascuno, solo una cosa:
- Come quadra questo nuovo andamento con l’assicurazione che Armaghedon si avvicina sempre di più? Non è evidente che se tale evento può fare una battuta d’arresto di 5 anni, grazie allo stesso meccanismo che avete instaurato di promuovere nella categoria degli Unti nuova gente e di età assai più giovane, l’attesa di Armaghedon potrà subire un arresto di secoli? Trasformando la terroristica imminenza in serena portapazienza?
Di fronte a questi accertamenti, dei quali abbiamo offerto un minimo saggio, davvero può funzionare da panacea sanatoria l’esibire i lati simpatici del geovismo? Come potranno essi tappare i buchi di questa barca colabrodo? Come farà a galleggiare?
Certo ci sono persone che possono passare sopra a quello che vogliono; lasciandosi andare all’onda del cuore e non dell’intelligenza. Lo si fa in tema di innamoramento e lo si può fare anche in tema di scelta della denominazione religiosa a cui affidarsi. Le rispettiamo; le persone, sia chiaro! Ma se si tratta di Testimoni di Geova non è invece degna di rispetto la loro affermazione di “essere nella verità”; né se si tratta di verità biblica, né storica, né scientifica, essendo questi i settori ove la WT ha operato i suoi abili ritocchi nel presentare "la sua verità" alle persone culturalmente indifese della cristianità.
(FINE)
Inviato:
mar mar 20, 2007 10:51 am
da Sandro
Successiva autocritica
Da un lato mi congratulo con me stesso. Sono stato bravo ad eludere anche altre “esche”, ovvero argomenti che meritavano puntualizzazioni e smentite ma che potevano stuzzicare la curiosità del sig. Luigi e perciò trasformare i TG in insegnanti. Cito tra le tante:
- la faccenda del libro di Daniele sigillato e degli ultimi giorni (o tempo della fine) ravvisati nella nostra epoca, unito al ritornello furbesco del “dice la Bibbia”, mi provocava a puntualizzare che in effetti non è la Bibbia a dire ma loro a ricavare da essa quella loro interpretazione, la quale pertanto poteva essere molto discutibile;
- quando ho accennato che il loro fondatore era l’americano Charles Taze Russell, se ne sono usciti con la pretesa che il loro fondatore era Gesù Cristo. Mi sono trattenuto dall’insistere altrimenti veniva fuori la boutade che il primo TG della storia sarebbe stato perfino Abele, provocando il riso di Luigi (e se si ride il TG, invece di riflettere, si consola perché ottiene la conferma che “negli ultimi giorni verranno gli schernitori con i loro scherni”);
- quando il giovane se ne uscì con la solita frase che “queste cose il Padre le ha nascoste ai saggi e rivelate ai piccoli”, c’era da sussumere che difficilmente la Bibbia dicendo “piccoli” voleva dire “ignoranti, incapaci di capire, gente che non ragiona”, ma voleva indicare uno stato d’animo che, come ci insegna la scelta di Paolo Apostolo fatta da Gesù, può convivere con la scienza e la sapienza; infatti a Paolo, universitario di quel tempo, ma evidentemente anche “piccolo”, sono stati “rivelati i misteri del Regno dei cieli”, perfino assumendolo “al terzo cielo”. Troppo complicato, meglio sorvolare…
Credo invece di aver sbagliato a voler tentare un approccio umano e amichevole, appunto facendoli parlare sulla loro esperienza di fede. La cosa mi ha rubato molto tempo e ha permesso loro di svicolare, come detto, sul nome di Dio e sul tempo della fine. E nonostante che non avessi fatto obiezioni di sorta su questi due argomenti, il semplice fatto che non li volevo trattare li ha infastiditi e resi ostili al seguire con attenzione il percorso da me prefissato. Poi sono bastate le prime due battute su Giobbe a far capire loro che era meglio non farmi parlare ulteriormente...
E’ triste a dirsi ma la prossima volta (e sarà triste per il TG che mi capiterà) sarò brutale entrando subito in argomento.
Dirò chiaro e tondo, con tanto di consenso del Convocante, che il nostro accertamento bereano verte sì sul desiderio di conoscere cosa dice la Bibbia, ma poiché essa ci viene presentata e interpretata dalla WT tramite i presenti proclamatori, noi dobbiamo accertare se la loro Dirigenza è competente o no e se è sincera o no. Abbiamo il diritto di dubitarlo e di accertare questo fatto, così come lo avremmo (e sarebbero d’accordo!) se al loro posto venissero proclamatori di un’altra denominazione!
Chiederò al Convocante di fare da arbitro sia perché non si svicoli dal tema, sia perché faccia tacere lui i TG quando tenteranno di darmi sulla voce. Anche se usassero la mossa dell’accusa che sto dicendo cose false o imprecise, lui dovrà far loro presente che anche loro a nostro avviso hanno detto cose che non ci sembrano vere, e però noi non ci siamo permessi di togliere loro la parola per questo. Insomma esigerò la par condicio, all’occorrenza con tanto di tempo assegnato durante il quale nessuno deve interrompere né fare domande (che poi sarebbero depistanti).
Userò anche la tattica di parlare direttamente al Convocante e non a loro, il quale dovrà dichiarare che è interessato a sentire il risultato della mia ricerca e valutazione critica.
Insomma devo fare in modo che i TG, se vogliono, se ne vadano ma dopo aver sentito cinque o sei delle contestazioni contenute nel tracciato e che serviranno loro da stimolo di curiosità per una verifica personale e privata, senza dover ammettere nulla in mia presenza.
Dopodiché, se lo vorranno, lascerò loro anche le fotocopie dei punti contestati e un recapito del GRIS e del FORUM ove, di nuovo Sancta Curiòsitas , li stuzzicherà a vedere come viene presentata al pubblico la relazione del loro incontro. Se non accetteranno nulla, lascerò al Convocante queste cose con la preghiera di mostrarsi irremovibile al loro prossimo tentativo di abbordaggio in mia assenza: o accettano quei fogli e tornano per rispondere a tono su quei problemi da me presentati, e in mia presenza, o è meglio che vadano a “pescare” da un’altra parte.
E così sia! Ora non resta che pregare...
Inviato:
mer mar 21, 2007 11:48 am
da catechista
Complimenti Sandro, un LABORatorio davvero stimolante!
Purtroppo lo potranno usare solo quei "Grissini" che hanno il libro di don Lorenzo con quei documenti.
Ma non temi che qualche testimone che leggerà il thread protesterà che non è vero che hanno quel gran numero di "fratelli" che si macchiano di immoralità?
Kate
Inviato:
mer mar 21, 2007 12:26 pm
da Sandro
Cara consorella che dici…
>Purtroppo lo potranno usare solo quei "Grissini" che hanno il libro di don Lorenzo con quei documenti.
Rispondo
E’ vero. Ma a Luigi ho dato copia di quella documentazione, così che possa utilizzarla anche da solo, nell’ipotesi che i TG tornassero a visitarlo.
E comunque è questione di tempo. Il libro di Don Minuti è sulla strada buona per essere messo online. Nel frattempo basterà rivolgersi al GRIS di Roma e si otterrà ciò che si vuole.
>Ma non temi che qualche testimone che leggerà il thread protesterà che non è vero che hanno quel gran numero di "fratelli" che si macchiano di immoralità?
Rispondo
Magari lo facesse! E’ proprio ciò che vorremmo. Così avremo l’opportunità sia di documentare che le nostre affermazioni sono fondatissime, sia che la mossa di negare l’accusa è la prima (e infantile) forma di difesa che i TG adoperano di prammatica. E lo fanno o in buona fede, perché sono disinformati circa ciò che la stessa WT ha stampato (e che il GRIS invece legge molto attentamente) o perché sperano che chi fa l’accusa si sia basato sul sentito dire, sia prevenuto ecc… così che, a richiesta, non saprebbe fornire le prove dell’accusa formulata.
Noi invece siamo qua, pronti a documentare tutto. Ma chi tirasse avanti l’accusa che stiamo mentendo avrà la soddisfazione che cerca solo se verrà allo scoperto, cioè accollandosi la responsabilità della propria accusa. Dovrebbe farlo sul forum e dichiarandosi con nome e cognome e qualificandosi sia se è testimone di Geova sia se è un simpatizzante che ritiene che stessimo calunniandoli.
Sai… sennò qualcuno potrebbe pensare che siamo talmente diabolici che siamo noi stessi a pilotare certe proteste per far passare i TG ignoranti delle loro stesse pubblicazioni. Un Anziano ben informato direbbe “Io non me la sognerei mai di dire che non è vero, dal momento che so che è vero e verrei sbugiardato aggravando così il biasimo che l’accusa – ben fondata – già porta di suo alla Congregazione.”
Invero tutti gli operatori del GRIS hanno quella documentazione. Ma, per non infierire, non usano adoperarla se non quando la parte geovista vantasse ipocritamente che i Testimoni sono immuni da certe “tristezze” che si ritrovano in ogni denominazione religiosa. Difetti e peccati che – lo sappiamo tutti e lo sanno anche i TG che scusano questi difetti anche nei loro capi - difetti e peccati che non hanno assolutamente la valenza di dimostrare per questo che una certa denominazione non è benedetta da Dio. Dio non ricusa di utilizzare per la salvezza perfino religioni extracristiane! Figurati se poteva accettare che la sua vera Chiesa potesse essere squalificata dalla immoralità delle persone che la compongono e che sono tutte in cammino e piene di debolezze. Questa realtà non squalifica né la nostra Chiesa né qualsiasi altra denominazione.
Stammi bene!
Sandro
grazie Sandro
Inviato:
ven apr 20, 2007 9:41 pm
da santiago
Grazie Sandro!!
Interessantissimo... Anch'io sento di aver bisogno proprio di quel libro.
Il problema principale per chi non è abituato a parlare con i TdG è che è assai difficile parlare di un argomento dall'inizio alla fine... C'è sempre quella tecnica di aprire parentesi su parentesi...
Lì bisogna essere lucidi e dire con chiarezza: "l'argomento iniziale era un altro", "guardi che le ho fatto un'altra domanda", "la mia intenzione era di parlare di una altra cosa e non di questo".
Sembra, come dici tu, davvero brutale, ma è l'unico modo per fare un dialogo costruttivo... Altrimenti diventa tutto aria fritta, si banalizza tutto o ci si offende a vicenda...
Grazie ancora
Marco