berescitte ha scritto:Butto là una prima soluzione.
La comunione dei santi è una verità teologica ricavata dalla riflessione sulla unione dei fedeli in Cristo che la rivelazione ci offre. Sia la metafora della Vite e dei tralci che quella del Corpo paolino in cui Cristo è il capo e i cristiani le membra, sono visti dalla Chiesa, unica autentica interprete della Scrittura, in maniera realistica in forza della "compartecipazione alla natura divina" di cui parla S. Pietro.
In un corpo fatto di varie membra connesse vitalmente tra loro, e animato dall'unico Spirito Santo, è di conseguenza ritenere che il benessere, come la malattia, di un singolo membro si ripercuota sull'insieme.
Ma naturalmente far notare questi punti, o altri adatti a confermare la giustezza di questa visuale, non avrà potere dimostrativo per il TG, anche se sono cose supportate dalla Bibbia. Perché?
Basilarmente perché essi non hanno il concetto di "grazia" che ha la cristianità. Per loro la grazia è solo un atteggiamento di benevolenza da parte di Dio, e non un qualcosa di reale che attiene ad una simbiosi di vita con lui, come appunto significato dalle metafore della Vite-Tralci e dal Corpo-Membra. E' solo attenendosi al significato di queste metafore che si può dire che la grazia è una vita messa in comune tra Cristo e le membra del suo Corpo allargato, da cui ne viene la compartecipazione dei membri tra di loro; compartecipazione sia nello stare bene in... salute che nella malattia.
In secondo luogo, ma strettamente correlato, perché con la dizione petrina di "compartecipazione alla natura divina" essi non intendono affatto una reale sorta di divinizzazione, operata appunto dalla grazia-vita divina in noi, ma intendono l'avere un "corpo spirituale". E per corpo spirituale intendono non l'intima vita di Dio che appunto è significata dalla grazia, ma la struttura "fisica" di un corpo diverso da quello materiale solo apparentemente. E' un concetto un po' difficile che cercherò di spiegare...
Dico solo apparentemente perché il "corpo spirituale" concepito dal geovismo vorrebbe essere un corpo diverso da quello che noi abbiamo ora, ma di fatto ne mantiene alcune proprietà: per esempio "occupa un preciso posto nello spazio", "ha una dimensione e forma ben definita", ed è dotato di "organi di senso". Cosa che, secondo l'accezione cattolica, è contraddittoria perché il concetto di spirito prescinde, anzi esclude del tutto queste cose.
Sto parlando delle caratteristiche del "corpo spirituale" di Geova in persona, come lo si illustra alle pagg. 36-37 di "
Potete vivere per sempre su una terra paradisiaca"! Questo è ciò che i TG intendono per avere "natura divina".
Ne consegue che "compartecipare alla natura divina" significherà semplicemente avere un corpo di quel tipo. E il geovismo insegna che esso ce l'ha Geova, gli Angeli, e gli Unti assunti in cielo, che devono essere solo 144.000. Ne sono esclusi affatto la normale di tutti gli altri TG
Questi Unti non potrebbero essere stati ammessi in cielo con il loro corpo fisico storico, perché "carne e sangue non possono ereditare il regno di Dio" (interpetazione distorta di S. Paolo ovviamente!), e quanto al loro corpo terreno "hanno disprezzato la vita fino a morire", e perciò, con la loro "risurrezione alla vita celeste" non possono riprenderselo. Ecco quindi che per loro avviene, nell'istante della morte, la sostituzione immediata del corpo fisico che lasciano con un "corpo spirituale" donato loro da Geova. E questo sarebbe in armonia con la Bibbia che dice che "essi non dormono affatto nella morte".
Però dicendo questo ci si dimentica che in tal modo Geova avrebbe fatto una sperequazione tra Unti e Unti (anche qui avremmo come già tra Unti e pecore una serie A e B di salvati!) infatti questa trasformazione istantanea riguarda solo gli Unti rimanenti (detta anche al singolare l'Unto Rimanente), cioè quelli di epoca contemporanea, perché il geovismo insegna che gli Unti morti dalla Pentecoste (data di inizio dell'unzione) fino al 1918 hanno effettivametne "dormito nella morte" per molti secoli giacché la loro "risurrezione alla vita celeste" sarebbe avvenuta appunto solo nel 1918.
Queste sono cose che molti TG, soprattutto se di recente acquisizione, non sanno. E' meglio non affrontare neanche certi argomenti ma scegliere la strada di evidenziare loro le truffe bibliche. Quando uno non è bene informato sulla sua stessa fede, si sente turbato e aggredito da certe rivelazioni e si trincera dietro un "ne parlerò con un fratello più esperto". E poi non tornerà più a dialogare con noi.
«In patientia vestra possidebitis animas vestras»... aliorumque. (Lc 21,19)