da pennanera » dom mar 30, 2008 9:37 pm
Quest'anno, avendo riaperto lo sguardo su questa realtà dei TdG, nella celebrazione della Pasqua ho sentito il bisogno di pregare il Signore risorto per questi nostri fratelli privati di un momento così forte e bello nel quale esultiamo per il dono che la nostra vita può risorgere con Cristo. Se è vero, come dice S.Paolo, che senza la Resurrezione di Cristo la nostra fede sarebbe vana e che inoltre con Cristo moriamo e con Lui riviviamo, per quale ragione si dovrebbe solo commemorare la Sua morte e non la Sua Resurrezione? (sulla differenza di significato tra commemorare e celebrare si dovrebbe aprire una parentesi, da rimandare magari ad altro post).
Un TdG potrebbe dirmi che la Bibbia non dice di commemorare il giorno della resurrezione. Io mi sentirei di dire che la Bibbia non dice tante cose, eppure.... Ad esempio Cristo non ha fatto, né detto di fare, in quel giorno della commemorazione la conta dei suoi fedeli per far vedere al mondo e a se stessi quanti siano, né la conta di quelli destinati al cielo piuttosto che alla terra.
A me basta riconoscere la Resurrezione come centro della fede per giustificare la necessità di averlo come giorno speciale da celebrare. La Chiesa primitiva l'ha sempre celebrata e alla fine del II secolo, quando ancora la Bibbia così come la abbiamo oggi non esisteva, la celebrazione della Pasqua fu da papa Vittore universalmente fissata alla Domenica come giorno della Resurrezione di Cristo. Decisione scaturita al termine della controversia cosiddetta quartodecimana che vedeva le Chiese dell'Asia minore e di origine ebraica propendere per la celebrazione della Pasqua al 14 di Nisan, mentre le chiese occidentali la celebravano la Domenica giorno di Resurrezione. Controversia non facile, ma terminata con una decisione accettata poi anche dalle comunità quartodecimane.
Perciò dovremmo come cancellare questo giorno dal calendario liturgico solo perché non si legge nella Bibbia un ordine pedissequo su se, quando e come celebrare la Resurrezione di Cristo? Allo stesso modo non dovremmo esprimere il nostro giubilo per questo evento nemmeno suonando le campane perché la Bibbia non lo prevede? La Chiesa, a partire da quella primitiva, ha scelto le forme che le sono sembrate più consone ad esprimere il valore di questo giorno per il quale non si può far finta che sia un giorno qualsiasi. Del resto tutta la Bibbia conduce alla Pasqua attraverso un'architettura della Parola costruita in tanti secoli in cui si svela il Disegno di Dio per la nostra Salvezza. Partendo dalla creazione dell'uomo, passando per la fede di Abramo poi attraversando il Mar Rosso come passaggio = Pesah = Pasqua dalla schiavitù alla libertà, dalla morte alla vita, il senso di questa Storia di Salvezza per l'uomo ci viene infine svelato pienamente nella Passione, Morte e Resurrezione di Gesù Cristo la quale ci proietta nella Pasqua escatologica del banchetto celeste.
Chi abbiamo conosciuto? Un Dio che cinicamente mette alla prova i suoi figli per distruggerli o un Dio che mette in gioco Se stesso pur di salvare e ridare la vita ai propri figli perché la abbiano in eterno?
Per questo lodiamo e celebriamo Dio, perché è buono ed eterna è la sua misericordia mostrataci in Cristo, pietra scartata dai costruttori divenuta testata d'angolo. Questo è il giorno fatto dal Signore rallegriamoci ed esultiamo in esso, diciamo nella liturgia pasquale ripetendo il salmo.
La rinuncia a lodare Dio per una meraviglia così grande ai nostri occhi comporta un impoverimento incalcolabile. Per questo sento il dovere ed il bisogno di invocare il Signore perché quelli che oggi sono privati di questa gioia possano presto vivere giorni in cui proveranno la nostra stessa gioia di pronunciare nel vero senso:
Cristo è risorto Allelu-Ja.