Ricorso alle armi

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Messaggioda opepo » mer lug 06, 2011 11:10 pm

Devo dire che quando i tdg vogliono far breccia nel cristiano cattolico che...pur annaspando qua e là riesce comunque a serrargli le varie vie d'entrata...ricorrono al loro cavallo di battaglia
"Scusi posso farle una domanda? Gesù era con chi accendeva il fuoco o con chi veniva bruciato?"

Bisogna ammettere che la domanda è alquanto fastidiosa...suppongo anche per un cattolico non all'acqua di rose...

Non mi hanno mai convinto le varie risposte che affermano che nell'epoca in cui successero era "normale" che fossero successe...ho sempre preferito sposare l'idea della colpa ...colpa che ognuno dovrà portare di fronte a GESU'...ed è proprio la colpa individuale che GESU' giudicherà e non in quanto chiesa come vorrebbero far passare i tdg .

Oltre alle inquisizioni ci sono poi le crociate e lo schieramento nelle molteplici guerre tra nazioni

Per me ...sempre di colpa individuale si tratta... ma colgo l'occasione per chiedere un approfondimento del tema e... per innescare la miccia :mrgreen: ... trascrivo ciò che ho letto su un opuscolo della wt

Lo storico cattolico E.I.Watkin scrive: Per quanto sia doloroso ammetterlo, non possiamo, negli interessi di una falsa edificazione o di una disonesta lealtà, negare o ignorare il fatto storico che i vescovi hanno regolarmente sostenuto tutte le guerre combattute dal governo del loro paese. In effetti non conosco un solo caso in cui la gerarchia di una nazione abbia condannato una guerra dichiarandola ingiusta...Quale sia la teoria ufficiale, in pratica la norma seguita in tempo di guerra dai vescovi cattolici è stata:"il mio paese ha sempre ragione" Morals and Missiles, a cura di Charles S. Thompson, Londra 1959, pp 57, 58.
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Re: Ricorso alle armi

Messaggioda Citocromo » gio lug 07, 2011 12:49 pm

Innanzitutto, per fare un discorso più generale, diciamo che la religione cattolica non predica a favore della guerra (i Messaggi della Pace dell’1 gennaio di ogni anno sono fatti dal Papa, non dalla WTS, che se ne infischia altamente se gli uomini vanno in guerra, anzi se ne rallegra perché ci vede una conferma dei segni della fine). Le varie religioni, inoltre, hanno pregato per la Pace ad Assisi (evento che si ripeterà ad ottobre 2011), invece la WTS si è sempre distinta per la sua assenza e si è persino permessa di giudicare quell’evento definendolo “babele di preghiere” (pag. 249 di Rivelazione…). So anche che Abramo, definito dalla Bibbia Padre della Fede, mosse guerra ai re d’Oriente, sconfiggendoli per liberare il nipote Lot (Gen 14,13-16). Andare in guerra non è la stessa cosa che promuovere una guerra ingiusta di aggressione: può significare difesa da ingiusto aggressore o fare azioni di pace o di contenimento. Penso che anche i tdg si difenderebbero se qualcuno cercasse di aggredirli entrando in una loro sala del regno o in una Betel. Infine, vorrei ricordare a chi non conosce certi retroscena che anche la WTS ha preso parte attiva alla guerra. Leggiamo nell’Annuario 1984, a pag. 97: “Perciò, affinché nessuna colpa segreta gravi su di noi, desideriamo confessare, alla presenza di Geova Dio e del suo Re Gesù Cristo, che durante la seconda guerra mondiale abbiamo contribuito in vari modi con le nostre mani alle ingiustizie di questo mondo in guerra; abbiamo impiegato vari beni del consacrato popolo di Dio in attività che ora comprendiamo facevano parte della propaganda e dello sforzo bellico, venendo meno in tal modo alla neutralità di tutti i seguaci delle orme di Cristo Gesù che erano nel mondo ma non autorizzati a farne parte. Questo, come ora comprendiamo chiaramente, non ha avuto la benedizione di Geova. Ha recato onta al suo nome e suscitato malintesi in merito alla sua causa, turbando e indebolendo i fratelli. Non vogliamo scaricare la colpa di questa condotta su qualcuno in particolare, ma desideriamo umilmente ammettere una responsabilità comune in questa faccenda qui in Australia”. Questo non fu lo sbaglio di una singola congregazione ma di tutte le congregazioni dell’Australia, che è un continente (l’Oceania).
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Re: Ricorso alle armi

Messaggioda GrisAdmi » gio lug 07, 2011 6:13 pm

Caro Opepo, credo che le due questioni debbano essere affrontate una per volta (nonostante siano comunque strettamente legate). Per iniziare, ci metto il carico da undici e ti invito a riflettere su questa citazione tratta dalla Somma Teologica di San Tommaso d'Aquino che, pur essendo un santo (e dottore della Chiesa), aveva delle idee assai diverse di quelle che i cattolici hanno oggi a riguardo del trattamento da riservare agli eretici:

A proposito degli eretici si devono considerare due cose: una che proviene da essi; l'altra che è presente alla Chiesa. Da essi proviene un peccato, per il quale hanno meritato non solo di essere separati dalla Chiesa con la scomunica, ma di essere tolti dal mondo con la morte. Infatti è ben più grave corrompere la fede, in cui risiede la vita delle anime, che falsare il danaro, con cui si provvede alla vita temporale. Perciò, se i falsari e altri malfattori sono subito messi a morte giustamente dai principi; a maggior ragione e con giustizia potrebbero essere non solo scomunicati, ma uccisi gli eretici, appena riconosciuti colpevoli di eresia.
Alla Chiesa invece è presente la misericordia, che tende a convertire gli erranti. Essa perciò non condanna subito, ma "dopo la prima e la seconda ammonizione", come insegna l'Apostolo. Dopo di che, se l'eretico rimane ostinato, la Chiesa, disperando della sua conversione, provvede alla salvezza degli altri, separandolo da sé con la sentenza di scomunica; e finalmente lo abbandona al giudizio civile, o secolare, per toglierlo dal mondo con la morte. Scrive infatti S. Girolamo: "La carne marcita deve essere tagliata, e la pecora rognosa va allontanata dal gregge, affinché non arda, non si corrompa, non imputridisca, e non muoia tutto: casa, pasta, corpo e gregge. Ario in Alessandria era una scintilla: ma poiché non fu subito soffocato, le sue fiamme hanno devastato tutto il mondo".

Somma Teologica IIª-IIae q. 11 a. 3 co.


Il discorso di San Tommaso non fa una grinza da un punto di vista logico, allora perché noi oggi non possiamo (giustamente!) condividerlo?
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Re: Ricorso alle armi

Messaggioda opepo » gio lug 07, 2011 9:49 pm

Citocromo ha scritto:Innanzitutto, per fare un discorso più generale, diciamo che la religione cattolica non predica a favore della guerra (i Messaggi della Pace dell’1 gennaio di ogni anno sono fatti dal Papa, non dalla WTS, che se ne infischia altamente se gli uomini vanno in guerra, anzi se ne rallegra perché ci vede una conferma dei segni della fine). Le varie religioni, inoltre, hanno pregato per la Pace ad Assisi (evento che si ripeterà ad ottobre 2011), invece la WTS si è sempre distinta per la sua assenza e si è persino permessa di giudicare quell’evento definendolo “babele di preghiere” (pag. 249 di Rivelazione…).).


Probabilmente ora...e ci aggiungo IL "giustamente" che usa Trianello nel post precedente...ma è sempre stato così?... sinceramente anche oggi io vedo una certa ..come si può dire...fragile...esile....denuncia nei confronti ...ad esempio delle bombe intelligenti, che se intelligenti sono ...io che sono ...un..un...un..non mi saprei definire.
Possibile che noi (nazioni unite) non sbagliamo mai?

In poche parole ..io non ho mai visto il papa incazzato

So anche che Abramo, definito dalla Bibbia Padre della Fede, mosse guerra ai re d’Oriente, sconfiggendoli per liberare il nipote Lot (Gen 14,13-16).


Già però ...poi... abbiamo canonizzato il NT

Andare in guerra non è la stessa cosa che promuovere una guerra ingiusta di aggressione: può significare difesa da ingiusto aggressore o fare azioni di pace o di contenimento.


Qui ci vorrebbe uno storico per poter affermare che tutte le guerre sono state guerre di contenimento..uno storico anche cattolico...e mi sembra..visto che neppure so chi sia... che Watkin non sia di questo parere

Penso che anche i tdg si difenderebbero se qualcuno cercasse di aggredirli entrando in una loro sala del regno o in una Betel.


Beh in questo caso diamo a Cesare quel che è di Cesare...ultimamente...non ricordo in quale stato dove sono stati aggrediti da dei pazzi...l'unica arma che hanno usato per difendersi è stata la porta che hanno cercato di chiudersi alle loro spalle

Infine, vorrei ricordare a chi non conosce certi retroscena che anche la WTS ha preso parte attiva alla guerra. Leggiamo nell’Annuario 1984, a pag. 97: “Perciò, affinché nessuna colpa segreta gravi su di noi, desideriamo confessare, alla presenza di Geova Dio e del suo Re Gesù Cristo, che durante la seconda guerra mondiale abbiamo contribuito in vari modi con le nostre mani alle ingiustizie di questo mondo in guerra; abbiamo impiegato vari beni del consacrato popolo di Dio in attività che ora comprendiamo facevano parte della propaganda e dello sforzo bellico, venendo meno in tal modo alla neutralità di tutti i seguaci delle orme di Cristo Gesù che erano nel mondo ma non autorizzati a farne parte. Questo, come ora comprendiamo chiaramente, non ha avuto la benedizione di Geova. Ha recato onta al suo nome e suscitato malintesi in merito alla sua causa, turbando e indebolendo i fratelli. Non vogliamo scaricare la colpa di questa condotta su qualcuno in particolare, ma desideriamo umilmente ammettere una responsabilità comune in questa faccenda qui in Australia”. Questo non fu lo sbaglio di una singola congregazione ma di tutte le congregazioni dell’Australia, che è un continente (l’Oceania


un piccolo approfondimento tanto per essere al corrente di che si tratta?

Grazie Citocromo
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Re: Ricorso alle armi

Messaggioda opepo » gio lug 07, 2011 10:05 pm

Trianello ha scritto:Caro Opepo, credo che le due questioni debbano essere affrontate una per volta (nonostante siano comunque strettamente legate). Per iniziare, ci metto il carico da undici e ti invito a riflettere su questa citazione tratta dalla Somma Teologica di San Tommaso d'Aquino che, pur essendo un santo (e dottore della Chiesa), aveva delle idee assai diverse di quelle che i cattolici hanno oggi a riguardo del trattamento da riservare agli eretici:

A proposito degli eretici si devono considerare due cose: una che proviene da essi; l'altra che è presente alla Chiesa. Da essi proviene un peccato, per il quale hanno meritato non solo di essere separati dalla Chiesa con la scomunica, ma di essere tolti dal mondo con la morte. Infatti è ben più grave corrompere la fede, in cui risiede la vita delle anime, che falsare il danaro, con cui si provvede alla vita temporale. Perciò, se i falsari e altri malfattori sono subito messi a morte giustamente dai principi; a maggior ragione e con giustizia potrebbero essere non solo scomunicati, ma uccisi gli eretici, appena riconosciuti colpevoli di eresia.
Alla Chiesa invece è presente la misericordia, che tende a convertire gli erranti. Essa perciò non condanna subito, ma "dopo la prima e la seconda ammonizione", come insegna l'Apostolo. Dopo di che, se l'eretico rimane ostinato, la Chiesa, disperando della sua conversione, provvede alla salvezza degli altri, separandolo da sé con la sentenza di scomunica; e finalmente lo abbandona al giudizio civile, o secolare, per toglierlo dal mondo con la morte. Scrive infatti S. Girolamo: "La carne marcita deve essere tagliata, e la pecora rognosa va allontanata dal gregge, affinché non arda, non si corrompa, non imputridisca, e non muoia tutto: casa, pasta, corpo e gregge. Ario in Alessandria era una scintilla: ma poiché non fu subito soffocato, le sue fiamme hanno devastato tutto il mondo".

Somma Teologica IIª-IIae q. 11 a. 3 co.


Il discorso di San Tommaso non fa una grinza da un punto di vista logico, allora perché noi oggi non possiamo (giustamente!) condividerlo?


Quello che mi sembra strano e che lui non lo condividesse con noi già allora

"Ama il prossimo tuo come te stesso...se uno ti percuote porgi l'altra guancia...se perdonate le loro colpe il Padre perdonerà anche voi...se amate chi vi ama che merito ne avete...amate i vostri nemici e pregate per chi vi perseguita...dai il mantello a chi ti chiede la tunica ...se ti costringono a fare qualcosa tu fai ancora di più...non uccidete o meglio assassinate (e infatti le bombe sono intelligenti perchè uccidono ...non assassinano)...se stai per presentare la tua offerta sull'altare e ti ricordi che tuo fratello ha qualcosa contro te ,va e riconciliati con lui...solo allora torna a offrire il tuo dono

Per San Tommaso e per tutti gli altri ... queste parole avranno... o no... avuto un peso?
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Re: Ricorso alle armi

Messaggioda GrisAdmi » sab lug 09, 2011 9:00 am

opepo ha scritto:Quello che mi sembra strano e che lui non lo condividesse con noi già allora

"Ama il prossimo tuo come te stesso...se uno ti percuote porgi l'altra guancia...se perdonate le loro colpe il Padre perdonerà anche voi...se amate chi vi ama che merito ne avete...amate i vostri nemici e pregate per chi vi perseguita...dai il mantello a chi ti chiede la tunica ...se ti costringono a fare qualcosa tu fai ancora di più...non uccidete o meglio assassinate (e infatti le bombe sono intelligenti perchè uccidono ...non assassinano)...se stai per presentare la tua offerta sull'altare e ti ricordi che tuo fratello ha qualcosa contro te ,va e riconciliati con lui...solo allora torna a offrire il tuo dono

Per San Tommaso e per tutti gli altri ... queste parole avranno... o no... avuto un peso?


Certo, ma forse queste parole son un invito a lasciare che l'ingiustizia trionfi? Sono forse un invito a lasciare che i prepotenti ed i violenti opprimano i deboli ed i pacifici?
E che mi dici, allora, di quanto disse Gesù ai suoi discepoli in previsione dell'opposzione che avrebbero incontrato?

Poi disse: “Quando vi ho mandato senza borsa, né bisaccia, né sandali, vi è forse mancata qualcosa?” Risposero: “Nulla”. Ed egli soggiunse: “Ma ora, chi ha una borsa la prenda, e cosí una bisaccia, chi non ha spada, venda il mantello e ne compri una. Perché vi dico: deve compiersi in me questa parola della Scrittura: E fu annoverato tra i malfattori. Infatti tutto quello che mi riguarda volse al suo termine”. Ed essi dissero: “Signore, ecco qui due spade”. Ma egli rispose: “Bastano”. Lc 22,36-38

Il perdono è una cosa, l'impunità, infatti, è tutt'altra.

Ecco cosa scriveva San Tommaso a tal proposito:

"Chi esercita la vendetta [nel senso di giusta punizione] sui malvagi nei limiti delle proprie facoltà non usurpa i diritti di Dio, ma si serve dei poteri che ha ricevuto da lui: infatti S. Paolo afferma che l'autorità civile, p. es., "è ministro di Dio e vindice dell'ira divina per chi fa il male". Se invece uno esercita la vendetta, senza rispettare l'ordine costituito da Dio, allora usurpa i diritti di Dio: e quindi commette peccato."

Somma Teologica IIª-IIae q. 108 a. 1 ad 1

Ed ancora:

"I malvagi son tollerati dai buoni in quanto nei limiti del dovere ne sopportano le ingiurie personali: ma i buoni non tollerano le ingiurie commesse contro Dio e il prossimo. Infatti il Crisostomo afferma: "La pazienza nel sopportare le ingiurie personali è cosa lodevole; ma sopportare le ingiurie verso Dio è il colmo dell'empietà".

SommaTeologica IIª-IIae q. 108 a. 1 ad 2
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Re: Ricorso alle armi

Messaggioda GrisAdmi » sab lug 09, 2011 9:20 am

Sul tema del perdono, poi, ti invito a leggere quanto da me riportato in questa pagina del mio Sito:

http://www.esserecattolici.com/modules. ... cle&sid=32

Nel prossimo post, torneremo a parlare di questo brano di San Tommaso e su che cosa "non va" nel suddetto, dal nostro punto di vista di cattolici del XX secolo.
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Re: Ricorso alle armi

Messaggioda opepo » sab lug 09, 2011 2:04 pm

Trianello ha scritto:
Certo, ma forse queste parole son un invito a lasciare che l'ingiustizia trionfi? Sono forse un invito a lasciare che i prepotenti ed i violenti opprimano i deboli ed i pacifici?
E che mi dici, allora, di quanto disse Gesù ai suoi discepoli in previsione dell'opposzione che avrebbero incontrato?

Poi disse: “Quando vi ho mandato senza borsa, né bisaccia, né sandali, vi è forse mancata qualcosa?” Risposero: “Nulla”. Ed egli soggiunse: “Ma ora, chi ha una borsa la prenda, e cosí una bisaccia, chi non ha spada, venda il mantello e ne compri una. Perché vi dico: deve compiersi in me questa parola della Scrittura: E fu annoverato tra i malfattori. Infatti tutto quello che mi riguarda volse al suo termine”. Ed essi dissero: “Signore, ecco qui due spade”. Ma egli rispose: “Bastano”. Lc 22,36-38


La risposta alle tue prime due domande è no...bisogna però vedere se tutto è stato fatto per evitare violenza su deboli e pacifici e se questa risposta non ha portato ad opprimere altri deboli e altri pacifici

Per quanto riguarda il passo di Luca che avevo si letto ma mai mi ero soffermato ad analizzare posso dire che leggendolo ....e data la premessa da te fatta...io capisco che GESU' invita ad armarsi per difendersi...ma poi sfogliando... sia il commento che ne da il NT edizione Paoline nella nuova versione ufficiale della CEI sia la sinnossi e commento dei 4 vangeli edizione Messaggero Padova di Angelico Poppi ... capisco che sbaglio perchè Il "bastano" che hai citato diventa rispettivamente un "Basta" ed un "è sufficiente" ...e sempre nei rispettivi commenti gli autori pongono l'accento sul fatto che GESU' non incitava ad armarsi per una resistenza ma intendeva esortarli alla vigilanza e alla preghiera per poter perseverare nella fede proprio nel momento della prova e delle persecuzioni

Il "basta" e il "è sufficiente" erano solo un modo per fermare il discorso che i discepoli stavano intendendo come lo avevo inteso io...cioè alla lettera... e non in senso figurato

Ho capito bene la tua terza domanda... o volevi dirmi qualcos'altro?
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Re: Ricorso alle armi

Messaggioda GrisAdmi » dom lug 10, 2011 3:17 pm

opepo ha scritto:La risposta alle tue prime due domande è no...bisogna però vedere se tutto è stato fatto per evitare violenza su deboli e pacifici e se questa risposta non ha portato ad opprimere altri deboli e altri pacifici


Quindi ammetti che la società debba difendersi da chi la minaccia o la aggredisce e che uno Stato giusto debba dotarsi di strumenti che gli permettano di punire i criminali. Del resto, non dicono gli stessi testimoni di Geova che il motivo per cui loro non uccidono gli apostati, che nel regime teocratico ideale sarebbero immediatamente fulminati da Geova (poi troverò l'esatta citazione), consiste essenzialmente nel fatto che, appunto, noi oggi non siamo ancora in regime teocratico, regime che ci sarà però dopo la fine di questo sistema di cose, quanto Geova stesso avrà fatto piazza pulita di tutti gli apostati ed i malvagi?
Ed ecco che abbiamo infilato il primo tassello per comprendere il discorso che fa San Tommaso e poter apprezzare la sua logica inoppugnabile, date le sue premesse (poi vedremo come proprio la nostra impossibilità di accettare una delle premesse da cui parte l'Angelico ci renda la sua logica tanto stridente).

Per quanto riguarda il passo di Luca che avevo si letto ma mai mi ero soffermato ad analizzare posso dire che leggendolo ....e data la premessa da te fatta...io capisco che GESU' invita ad armarsi per difendersi...ma poi sfogliando... sia il commento che ne da il NT edizione Paoline nella nuova versione ufficiale della CEI sia la sinnossi e commento dei 4 vangeli edizione Messaggero Padova di Angelico Poppi ... capisco che sbaglio perchè Il "bastano" che hai citato diventa rispettivamente un "Basta" ed un "è sufficiente" ...e sempre nei rispettivi commenti gli autori pongono l'accento sul fatto che GESU' non incitava ad armarsi per una resistenza ma intendeva esortarli alla vigilanza e alla preghiera per poter perseverare nella fede proprio nel momento della prova e delle persecuzioni


Questi esegeti sono evidentemente innamorati di quello che il grande esegeta tedesco K. Berger chiama il "Cristo tenerone". Per costoro è impossibile che Gesù abbia invitato i suoi a fare una cosa sacrosanta (in base all'etica naturale) come armarsi per diferndersi in caso di pericolo, ed ecco che devono inventare tutta una serie di "allegorie" per negare l'evidenza. Questo passo, però, viene da quello stesso Luca che aveva fatto dire a Giovanni il Battista rivolto ai soldati che gli chiedevano che cosa dovessero fare per essere degni del Regno di Dio: "Non maltrattate e non estorcete niente a nessuno; accontentatevi delle vostre paghe". (Lc 3,14) Giovanni non invita i soldati a trasformare le proprie spade in aratri, ma ad usarle perché queste, appunto, servano a mantenere la giustizia e non siano un mezzo per compiere ingiustizia verso i deboli. La grazia non annienta la natura, ma la perfeziona. La legge evangelica, quindi, non contraddice la legge naturale (che stabilisce, tra le altre cose, il principio di legittima difesa), ma la perfeziona.
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Re: Ricorso alle armi

Messaggioda opepo » lun lug 11, 2011 1:28 pm

Qui si innesca un'altro problemino...che già avevo portato all'attenzione in un altro 3d e cioè il fatto che uno legge legge legge...ma non sa mai cosa legge...allora ti domando quale è la versione accettata dalla chiesa?e come fa una persona a sapere quale siano le versioni approvate dal Magistero?


Del resto, non dicono gli stessi testimoni di Geova che il motivo per cui loro non uccidono gli apostati, che nel regime teocratico ideale sarebbero immediatamente fulminati da Geova (poi troverò l'esatta citazione), consiste essenzialmente nel fatto che, appunto, noi oggi non siamo ancora in regime teocratico, regime che ci sarà però dopo la fine di questo sistema di cose, quanto Geova stesso avrà fatto piazza pulita di tutti gli apostati ed i malvagi?


Questa non la conoscevo...sarebbe interessante capire se la punizione di cui parli aspetta a Dio o alle singole persone
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Re: Ricorso alle armi

Messaggioda GrisAdmi » mer lug 13, 2011 4:59 pm

Opepo ha scritto:

Qui si innesca un'altro problemino...che già avevo portato all'attenzione in un altro 3d e cioè il fatto che uno legge legge legge...ma non sa mai cosa legge...allora ti domando quale è la versione accettata dalla chiesa?e come fa una persona a sapere quale siano le versioni approvate dal Magistero?


Il Magistero cattolico non si è praticamente mai espresso sul senso di un singolo versetto biblico, perciò gli esegeti cattolici sono liberi di lavorare e di esprimere le loro opinioni, entro i limiti, ovviamente, del dogma definito. Ora, per il versetto in oggetto, fin dal tempo dei Padri, sono stati dati due tipi di interpretazione: una più letterale ed una più spirituale. Io sono tra coloro che ritengono (anche in base a quanto riportato sopra) che questo versetto possa e debba essere interpretato in modo letterale: Gesù invitò i suoi ad armarsi per difendersi (è la stessa interpretazione, per esempio, che dà la nuova edizione della Bibbia di Gerusalemme). La legittima difesa, infatti, è legittima, quindi il cristiano ha il diritto (e il dovere) di esercitarla.

Questa non la conoscevo...sarebbe interessante capire se la punizione di cui parli aspetta a Dio o alle singole persone


Ovviamente, spetterà ai mastini della guerra di Geova fare pulizia durante e dopo Armaghedòn. Questo, però, ci dimostra che i TdG non hanno alcun diritto di farci la morale, perché, dal loro punto di vista, Cristo è proprio quello che accenderà il fuoco che servirà ad annientare "eretici" e peccatori, e se i TdG non sono autorizzati a farlo è proprio perché questo è un compito che spetta all'autorità politica legittima (vale a dire Geova) e non perché in qualche modo ciò sia intrinsecamente ingiusto.
Eccoti la citazione incriminata:

«Oggi non viviamo fra nazioni teocratiche in cui i membri della nostra famiglia carnale potrebbero essere sterminati da Dio e dalla sua organizzazione teocratica per apostasia come era possibile ed era ordinato di fare nella nazione d'Israele. Essendo circoscritti dalle leggi delle nazioni in cui viviamo ed anche dalle leggi di Dio mediante Gesù Cristo, possiamo agire contro gli apostati soltanto fino a un certo punto, vale a dire conformandoci alle due serie di leggi. La legge dello Stato e la legge di Dio mediante Cristo ci proibiscono di uccidere gli apostati, anche se sono membri della nostra famiglia carnale. Naturalmente, se i figli sono maggiorenni, vi può essere una separazione e una rottura vera e propria nei vincoli familiari, perché i vincoli spirituali sono già spezzati» (w 15/1/1954, p. 62,)
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Re: Ricorso alle armi

Messaggioda berescitte » ven set 02, 2011 4:25 pm

La lettura eretica , e cioè parziale, della Bibbia dà ragione sia a chi dice che non bisogna opporsi alla violenza sia a chi dice che bisogna difendersi; ci sono citazioni a favore di entrambe le posizioni.
Ma sarebbe appunto una lettura "eretica" cioè di scelta (airèo=scelgo). Scelta di versetti ad esclusione di altri dettata dalle posizioni, prescelte, che più si confanno al carattere e all'opinione personale di chi legge la Bibbia da solo.

Se invece la Bibbia si legge (come si dovrebbe giacché è il testo di fede della Chiesa) nella(=in comunione con la) Chiesa e con il senso (=interpretazione) che la Chiesa ricava dai sacri testi, allora si distinguerà caso da caso e si dirà che porgere l'altra guancia è un consiglio che eroi dello spirito - ma non investiti di obblighi di giustizia! - possono seguire alla lettera; che persone deputate alla difesa della giustizia e degli innocenti possono e anzi devono "usare la spada" contro i malfattori (Cornelio è rimasto uomo d'arme anche dopo la conversione); che la guerra, che è sempre da condannare se di aggressione, diventa lecita se è guerra di difesa ecc...
Il meccanismo della guerra, in grande, non è dissimile da quello della polizia (o del padre di famiglia), in piccolo. E anche i pacifici TG se ne servono e denuncerebbero i poliziotti se, per scrupolo di pacisfismo, venissero in loro soccorso senza armi, cioè inefficacemente. Li denuncerebbero per omissione di soccorso; per inadempienza del loro dovere; e non da ultimo per evidente... stupidità.
Che poi nella storia si registrino eccessi nell'uso della forza di difesa e ingiustizie in quella di conquista, questo è vero. Ma in tal caso non si parla di autorizzazioni ma di crimini di guerra, se sono tali, che vengono deplorati e perseguiti dopo (i popoli hanno capito che ci sono meccanismi etici che conviene seguire da entrambe le parti anche durante i conflitti: ad es. l'intangibilità dell'ambasciatore, le varie convenzioni sul trattamento dei prigionieri, il mantenere le azioni di guerra al fronte ecc.). Oppure, se si tratta di eccessi che solo ora, con la coscienza di poi, vengono ritenuti illeciti ma al tempo in cui furono attuati erano ritenuti leciti, si tratta davvero di dover tener conto della mentalità etica del momento storico in cui sono stati posti. (si pensi alla schiavitù, alla tortura, alla rappresaglia...).
Distingue frequenter dice un adagio filosofico, chiave intelligente per sceverare la verità dei giudizi.
Ma ovviamente il discorso è vastissimo...
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