http://www.nationalgeographic.it/dal-gi ... nti-25222/È un'entità sovrannaturale che veglia su di te quando i nemici ti circondano, conferma Antonio a sostegno
delle convinzioni del compagno di cella, e ti resta accanto anche quando tutti gli amici che credevi di avere si sono dimenticati il tuo nome. Questa divinità fautrice di miracoli, protettrice dei peccatori più turpi e indifendibili, risponde al nome di Santa Muerte.
Ma la Santa Morte è solo una delle tante figure ultraterrene alle quali i messicani hanno cominciato a votarsi sempre più spesso man mano che il loro paese veniva travolto da problemi sempre più gravi: dalla siccità all'epidemia di influenza suina (seguita a ruota dal crollo del turismo); dall'esaurimento delle riserve di petrolio (il principale prodotto d'esportazione messicano) al tracollo economico. E, soprattutto, dalla sciagura del traffico di stupefacenti e delle violenze raccapriccianti (e molto pubblicizzate) che lo accompagnano. Benché da vent'anni il numero degli omicidi in Messico sia in costante diminuzione, i narcotrafficanti continuano a macchiarsi di atroci delitti che hanno sovvertito i principi della legalità a tal punto da indurre la popolazione a chiedersi se las mafias non abbiano già vinto la guerra contro lo stato.
"Le pressioni emotive e le tensioni scaturite dalla vita in un'epoca di crisi spingono la gente a cercare figure simboliche che possano aiutarle ad affrontare i pericoli", dice José Luis González, docente di religioni popolari alla Scuola nazionale di Antropologia e Storia di Città del Messico. Tra queste figure ausiliatrici compaiono alcune divinità afrocubane approdate di recente e una serie di fuorilegge trasformati in figure miracolose, come Jesús Malverde, mitico bandito del Messico settentrionale. Vi sono persino dei santi del Nuovo Testamento, oggi visti come intermediari per ottenere successo terreno anziché salvezza eterna. In questo universo spirituale in espansione, il culto della Santa Muerte, uno scheletro che indossa una lunga veste e tiene una falce in mano, è forse quello che si sta diffondendo più rapidamente e che, almeno a prima vista, risulta essere il più stravagante. "Se lo si considera dal punto di vista di un paese che negli ultimi dieci anni ha acquistato una pericolosa familiarità con la morte", spiega González, "è evidente che questo scheletro costituisce un riferimento simbolico chiaro e concreto alla situazione attuale".
Pur ricordando le rappresentazioni medievali della Morte, questa figura, sconosciuta alla maggior parte dei messicani fino a poco fa, è molto diversa dagli scheletri giocosi che vengono esposti in Messico nel Giorno dei morti, ricorrenza in cui i cari estinti tornano tra i vivi per trascorrere con loro qualche ora. Oggi gli altari in onore della Santa Muerte sono presenti in tutto il Messico, agli angoli delle strade e nelle case dei poveri, e i suoi seguaci sono divisi in egual misura tra uomini e donne