Omeopatia, Apologia
Inviato: sab ago 08, 2009 9:29 pm
ecco alcuni stralci di un lungo articolo a difesa dell'Omeopatia. Vi si parla anche del favore della Chiesa dai tempi di Hahnemann
L'articolo è di Fernando Piterà: Medico Chirurgo - Docente in Omeopatia, Fitoterapia e Bioterapie presso il Corso di perfezionamento in medicine non convenzionali e tecniche complementari - Univ. degli studi di Milano
ecco le varie parti:
LE CONTINUE PERSECUZIONI
LA DISINFORMAZIONE SU VATICANO E OMEOPATIA
IL PRINCIPIO DI SIMILITUDINE: UN PONTE TRA IL DIVINO E L’UMANO
ANCHE I SANTI CURANO COI SIMILI
BREVE STORIA DELL’OMEOPATIA
IN ITALIA E DEI RAPPORTI COL VATICANO
OMEOPATIA E RAPPORTI CON IL VATICANO
I PONTEFICI E L’OMEOPATIA: PAPA GREGORIO XVI DIFENSORE DELL’OMEOPATIA
PIO IX E LA CATTEDRA DI FILOSOFIA DELLA NATURA
PAPA LEONE XIII GUARITO DALL’OMEOPATIA
S.S. PIO XII CURATO DALL’ARCHIATRA OMEOPATA
LE CONDOTTE OMEOPATICHE NELLO STATO PONTIFICIO
ONORIFICENZE VATICANE CONCESSE A MEDICI OMEOPATICI
ALLEGATO del NOTIZIARIO SIOMI
ALCUNI DEI MEDICI OMEOPATICI PRESSO PRINCIPI E CORTI DALL’ 800 ALLA PRIMA METÁ DEL 900
LA FASE DI DECLINO
CONSIDERAZIONI PERSONALI
Fernando Piterà: Medico Chirurgo - Docente in Omeopatia, Fitoterapia e Bioterapie presso il Corso di perfezionamento in medicine non convenzionali e tecniche complementari - Univ. degli studi di Milano
IL PRINCIPIO DI SIMILITUDINE: UN PONTE TRA IL DIVINO E L’UMANO
Visto e considerato che l’oggetto della diatriba, in questo specifico caso è l’argomento teologico, lasciamo ora da parte le considerazioni filosofiche e scientifiche che provano la validità della legge di Analogia (già ampiamente dimostrate e riportate in parte in un precedente articolo con un seppur incompleto elenco di 264 riferimenti bibliografici) e addentriamoci nella tematica religiosa. Visto che hanno voluto proprio scomodare anche la sfera celeste, tacciando l’Omeopatia in odore di eresia, diciamo subito che il primo esempio di applicazione sull’uomo della legge di Similitudine proviene nientemeno che dall’Onnipotente stesso. E Dio disse: “Facciamo l’uomo a nostra immagine, a nostra somiglianza, e domini sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo, sul bestiame, su tutte le bestie selvatiche e su tutti i rettili che strisciano sulla terra” [Genesi, Cap. I, versetto 26] Similia similibus creatur ! Dio nel creare l’uomo non lo fece uguale o identico a Sé Stesso, ma Simile! In ogni essere umano vi è dunque qualcosa di divino, qualcosa che proviene da Dio; ma il Creatore ci lascia il libero arbitrio di cogliere in noi stessi questo aspetto divino o di negarlo, ovvero di scegliere tra il bene (simile a Lui) ed il male (contrario a Lui). Perché non mi si venga a dire che ho tratto citazioni da libri occultistici, esoterici, ignoti o della new age, il secondo ammaestramento sull'applicazione della Legge dei simili è scritto sempre nella Bibbia. Infatti nell'Esodo (Capitolo XV, versetti 22-25) si trova scritto: “Mosè fece levare l’accampamento di Israele dal Mare Rosso ed essi avanzarono verso il deserto di Sur. Camminarono tre giorni nel deserto e non trovarono acqua. Arrivarono a Mara ma non potevano bere le acque di Mara, perchè erano amare. Per questo a quel luogo fu posto il nome di Mara. Allora il popolo mormorò contro Mosè dicendogli: ‘Che berremo noi?’ E Mosè invocò il Signore, ed il Signore gli indicò un legno che egli gettò nell’acqua e l’acqua divenne dolce. ”. Ora a proposito di questo episodio nei libri esegetici della Bibbia Mechiltà e Tanchumà si legge questo commento: “Mosè avrebbe potuto correggere l'amaro delle acque con sostanze dolci ma Dio volle additargli un mezzo migliore, gli indicò cioè un legno amaro, insegnandogli che il vero modo naturale di guarigione è quello di guarire l'amaro mediante l'amaro”. Ed a conforto di questa spiegazione tanto il Rab. Ebreo Scelomò che il Padre della Chiesa Tostato d'Avila pensano che se questo legno, chiamato volgarmente Adelfa, che per sé è amaro e mortifero fu adoperato da Mosè per volere di Dio è perchè Dio volle che maggiore ne emergesse il miracolo. Resta però il fatto che l'amaro fu tolto con l'amaro e che l’essenza velenosa e mortifera del legno rendesse l’acqua potabile secondo la legge del < similia similibus > e, come dicevamo, per la seconda volta! Ma la cosa più sorprendente è che il Sacro Testo così continua: “In quel luogo il Signore impose al popolo una legge e un diritto; in quel luogo lo mise alla prova. Disse: “Se tu ascolterai la voce del Signore tuo Dio e farai ciò che è retto ai suoi occhi, se tu presterai orecchio ai suoi ordini e osserverai tutte le sue leggi, io non t’infliggerò nessuna delle infermità che ho inflitte agli Egiziani, perché io sono il Signore, colui che ti guarisce!” Dunque, dopo aver rivelato la legge di analogia ed il principio di similitudine, Dio prosegue parlando – e non a caso - di malattia e guarigione!
http://www.airesis.net/Therapeutike/the ... opatia.htm
L'articolo è di Fernando Piterà: Medico Chirurgo - Docente in Omeopatia, Fitoterapia e Bioterapie presso il Corso di perfezionamento in medicine non convenzionali e tecniche complementari - Univ. degli studi di Milano
ecco le varie parti:
LE CONTINUE PERSECUZIONI
LA DISINFORMAZIONE SU VATICANO E OMEOPATIA
IL PRINCIPIO DI SIMILITUDINE: UN PONTE TRA IL DIVINO E L’UMANO
ANCHE I SANTI CURANO COI SIMILI
BREVE STORIA DELL’OMEOPATIA
IN ITALIA E DEI RAPPORTI COL VATICANO
OMEOPATIA E RAPPORTI CON IL VATICANO
I PONTEFICI E L’OMEOPATIA: PAPA GREGORIO XVI DIFENSORE DELL’OMEOPATIA
PIO IX E LA CATTEDRA DI FILOSOFIA DELLA NATURA
PAPA LEONE XIII GUARITO DALL’OMEOPATIA
S.S. PIO XII CURATO DALL’ARCHIATRA OMEOPATA
LE CONDOTTE OMEOPATICHE NELLO STATO PONTIFICIO
ONORIFICENZE VATICANE CONCESSE A MEDICI OMEOPATICI
ALLEGATO del NOTIZIARIO SIOMI
ALCUNI DEI MEDICI OMEOPATICI PRESSO PRINCIPI E CORTI DALL’ 800 ALLA PRIMA METÁ DEL 900
LA FASE DI DECLINO
CONSIDERAZIONI PERSONALI
Fernando Piterà: Medico Chirurgo - Docente in Omeopatia, Fitoterapia e Bioterapie presso il Corso di perfezionamento in medicine non convenzionali e tecniche complementari - Univ. degli studi di Milano
IL PRINCIPIO DI SIMILITUDINE: UN PONTE TRA IL DIVINO E L’UMANO
Visto e considerato che l’oggetto della diatriba, in questo specifico caso è l’argomento teologico, lasciamo ora da parte le considerazioni filosofiche e scientifiche che provano la validità della legge di Analogia (già ampiamente dimostrate e riportate in parte in un precedente articolo con un seppur incompleto elenco di 264 riferimenti bibliografici) e addentriamoci nella tematica religiosa. Visto che hanno voluto proprio scomodare anche la sfera celeste, tacciando l’Omeopatia in odore di eresia, diciamo subito che il primo esempio di applicazione sull’uomo della legge di Similitudine proviene nientemeno che dall’Onnipotente stesso. E Dio disse: “Facciamo l’uomo a nostra immagine, a nostra somiglianza, e domini sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo, sul bestiame, su tutte le bestie selvatiche e su tutti i rettili che strisciano sulla terra” [Genesi, Cap. I, versetto 26] Similia similibus creatur ! Dio nel creare l’uomo non lo fece uguale o identico a Sé Stesso, ma Simile! In ogni essere umano vi è dunque qualcosa di divino, qualcosa che proviene da Dio; ma il Creatore ci lascia il libero arbitrio di cogliere in noi stessi questo aspetto divino o di negarlo, ovvero di scegliere tra il bene (simile a Lui) ed il male (contrario a Lui). Perché non mi si venga a dire che ho tratto citazioni da libri occultistici, esoterici, ignoti o della new age, il secondo ammaestramento sull'applicazione della Legge dei simili è scritto sempre nella Bibbia. Infatti nell'Esodo (Capitolo XV, versetti 22-25) si trova scritto: “Mosè fece levare l’accampamento di Israele dal Mare Rosso ed essi avanzarono verso il deserto di Sur. Camminarono tre giorni nel deserto e non trovarono acqua. Arrivarono a Mara ma non potevano bere le acque di Mara, perchè erano amare. Per questo a quel luogo fu posto il nome di Mara. Allora il popolo mormorò contro Mosè dicendogli: ‘Che berremo noi?’ E Mosè invocò il Signore, ed il Signore gli indicò un legno che egli gettò nell’acqua e l’acqua divenne dolce. ”. Ora a proposito di questo episodio nei libri esegetici della Bibbia Mechiltà e Tanchumà si legge questo commento: “Mosè avrebbe potuto correggere l'amaro delle acque con sostanze dolci ma Dio volle additargli un mezzo migliore, gli indicò cioè un legno amaro, insegnandogli che il vero modo naturale di guarigione è quello di guarire l'amaro mediante l'amaro”. Ed a conforto di questa spiegazione tanto il Rab. Ebreo Scelomò che il Padre della Chiesa Tostato d'Avila pensano che se questo legno, chiamato volgarmente Adelfa, che per sé è amaro e mortifero fu adoperato da Mosè per volere di Dio è perchè Dio volle che maggiore ne emergesse il miracolo. Resta però il fatto che l'amaro fu tolto con l'amaro e che l’essenza velenosa e mortifera del legno rendesse l’acqua potabile secondo la legge del < similia similibus > e, come dicevamo, per la seconda volta! Ma la cosa più sorprendente è che il Sacro Testo così continua: “In quel luogo il Signore impose al popolo una legge e un diritto; in quel luogo lo mise alla prova. Disse: “Se tu ascolterai la voce del Signore tuo Dio e farai ciò che è retto ai suoi occhi, se tu presterai orecchio ai suoi ordini e osserverai tutte le sue leggi, io non t’infliggerò nessuna delle infermità che ho inflitte agli Egiziani, perché io sono il Signore, colui che ti guarisce!” Dunque, dopo aver rivelato la legge di analogia ed il principio di similitudine, Dio prosegue parlando – e non a caso - di malattia e guarigione!
http://www.airesis.net/Therapeutike/the ... opatia.htm