Titolo
Le mani occulte. Viaggio nel mondo del satanismo Autore
Buonaiuto Aldo Prezzo
€ 12,00Dati
2005, 184 p. Editore
Città Nuova (collana
I prismi)
Di questo testo, inserisco la recensione di
Antonio Fasol:
LE MANI OCCULTE DEL SATANISMO In un periodo come l’attuale nel quale il succedersi martellante di fatti di cronaca delittuosi a sfondo satanico sembra smentire emblematicamente sia lo scetticismo sussiegoso di certo laicismo vetero razionalista sia le distinzioni cervellotiche di gran parte del mondo accademico degli esperti, giunge puntuale l’interessante volume “Le mani occulte - viaggio nel mondo del satanismo” (Ed.Città Nuova 2005) ad opera di don Aldo Buonaiuto, giovane sacerdote impegnato da tempo in prima linea nell’Associazione Papa Giovanni XXIII a combattere un fenomeno sempre più inquietante.
Con la prefazione di Don Oreste Benzi e la presentazione del Dr. Enrico De Simone, criminologo clinico della Polizia di Stato, suo collaboratore sul campo, il libro mette subito in chiaro da una parte l’azione incontrastata del maligno complici l’indifferenza e l’incredulità (quando non omertà o complicità) della gente, dall’altra la sostanziale insostenibilità della distinzione, spesso ripetuta in ambito accademico con riflessi mediatici, tra uno pseudo satanismo giovanile deviato e trasgressivo ( dedito alla profanazione di cimiteri, all’attuazione di delitti comuni, all’uso di droghe, ecc.) e un satanismo colto e intellettuale, dedito semplicemente a pratiche esoteriche e assolutamente separato dal primo. Analogamente la distinzione, da tempo circolante, circa la differenziazione tra magia cosiddetta bianca (innocua) e nera (pericolosa) non reggerebbe più al confronto con la realtà e la prassi occultiste.
Dopo aver passato in rassegna la storia del satanismo, dall’età antica a quella medievale fino al Rinascimento e al periodo moderno, senza trascurare l’interpretazione biblica, l’autore passa a descrivere il satanismo contemporaneo di Crowley e La Vey, autore quest’ultimo della diffusissima “Bibbia di Satana”.
Passa quindi in rassegna alcuni episodi recenti di cronaca italiana offrendone spunti ed osservazioni tanto inedite quanto inquietanti, dal cosiddetto mostro di Firenze al delitto di Cogne alle Bestie di satana. Non mancano, poi, riferimenti, sempre suffragati da testimonianze dirette al limite tra la pastorale giovanile e la cronaca giudiziaria, ai numerosi casi di pedofilia, cannibalismo e spiritismo nonché richiami a certi testi di musica rock ed heavy metal, questi ultimi peraltro già da tempo noti agli esperti.
Cita quindi il numero verde anti sette, attivo 24 ore su 24 per vittime, familiari, insegnanti ed esperti, nonché la concordanza con il GRIS nel considerare contigui il mondo dell’esoterismo e della magia occultista con quello del satanismo vero e proprio, che può scivolare gradualmente nella violenza, perversione, droga e financo necrofilia senza necessariamente soluzione di continuità. Seguono infine i testi di numerose e accorate lettere scritte a Don Aldo da familiari o persone coinvolte in prima persona da fenomeni di magia, occultismo e satanismo, a riprova del fatto che il fenomeno è molto più concreto ed attuale di quanto si cerchi di esorcizzare o comunque sminuire.
Non manca il riferimento, chiaro e documentato, ai pronunciamenti ufficiali del Magistero ecclesiastico, dalle esplicite proibizioni di ogni forma di divinazione ed evocazione citate nel Catechismo della Chiesa Cattolica (n. 2116) al rifiuto di tutte le pratiche di magia e stregoneria senza mancare di denunciare una pericolosa interpretazione lassista della libertà religiosa, quando non attuata nell’ambito di un’ordinata convivenza nella vera giustizia e nel rispetto della pubblica moralità (n. 1065).
In un tempo di esasperazione del politicamente corretto cui sembra seguire una pseudo tolleranza religiosa acritica e occhieggiante all’agnosticismo più laicista – tanto da far temere una sorta di dittatura del relativismo new-age - l’impostazione antroplogica e l’orientamento teologico-ecclesiale espresso dall’autore lungo tutto il volume, hanno senz’altro il pregio di una sana ed anticonformista provocazione culturale e pastorale.