I Vangeli di Giuda, di Marco Fasol - IL FOGLIO 29/7/2008.

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I Vangeli di Giuda, di Marco Fasol - IL FOGLIO 29/7/2008.

Messaggioda Leonardo » dom ago 03, 2008 5:13 pm

"I Vangeli di Giuda" di Marco Fasol
Fede & Cultura, pp.124, 11 euro.

Ci voleva, dopo Dan Brown, il Vangelo di Giuda, e il famoso libro inchiesta di Augias e Pesce, uno studio serio, filologico e ben documentato sui Vangeli. Non una discussione teologica, ma una analisi approfondita del valore documentale dei quattro Vangeli canonici, e un esame altrettanto scientifico e asettico, di quelli apocrifi. Marco Fasol ha voluto fare proprio questo, spiegare al grande pubblico, in maniera semplice ma precisa, quali sono i fondamenti storici, filosofici e filologici da cui possiamo dedurre l'autenticità dei Vangeli canonici, cioè dei testi di gran lunga più testimoniati dell'antichità. Ha così preso in esame canonici ed apocrifi spiegandoci, per gli uni e per gli altri, il numero di codici rimasti, l'antichità degli stessi, il contesto storico e culturale in cui sono stati prodotti e la loro conformità ad esso, il linguaggio adottato e la concatenazione esplicativa degli eventi. Discernimento: questa poterebbe essere la parole chiave di questa parte dell'opera.. Accanto a queste considerazioni, Fasol ha poi preso in esame, in particolare, il Vangelo di Giuda, lanciato l'anno scorso da National Geographic, Sky e dalla stampa, con grande clamore, come si fosse trattato di una rivelazione sconvolgente e rivoluzionaria. In realtà questo testo viene riportato, con grande facilità, al contesto delle eresie gnostiche del II-III secolo dopo Cristo: vi appartiene evidentemente per il profondo dualismo che lo caratterizza e per la difficoltà di colui che lo ha scritto nel credere in un Dio fattosi uomo, incarnatosi, per di più, nel ventre di una donna. Gli gnostici infatti professavano un rigoroso dualismo anima-corpo, disprezzando quest'ultimo come una semplice prigione: disprezzavano, di conseguenza, il Dio Creatore, sostenendo la necessità di opporsi alle sue leggi morali. Nel Vangelo di Giuda quest'ultimo non è il discepolo che tradisce per una libera adesione al male, ma l'apostolo cui Cristo ha rivelato il vero sapere, unica fonte di salvezza, e cioè che non è veramente "uomo", e che il suo corpo è solo un "rivestimento", un involucro apparente, fasullo. "L'uomo esteriore, carnale, deve essere sacrificato, perché lo spirito di Gesù possa tornare al Pleroma divino, alla perfezione celeste", evadendo dalla prigione di questa vita: Giuda diviene così colui che col suo "buon" tradimento permette a Gesù di separarsi dal mondo, dalla materia cattiva, per ricongiungersi "con il Dio perfetto trascendente".
Nell'ultima parte di quest'aureo libretto, Fasol affronta e smentisce, sempre con gli strumenti della critica storica e filologica, le pesanti e banali insinuazioni di Augias e Pesce, mettendo in luce l'assenza di qualsiasi serietà nell'analisi di un giornalista che non conosce, in "buona fede", come dice lui stesso all'inizio, le fonti, e che liquida Gesù come un mago seduttore, e coloro che gli credettero come esaltati, in preda a visioni isteriche, allucinazioni ed esperienze psichedeliche.
Il cristianesimo, conclude Fasol, non è nato da "manipolazioni", "rifacimenti", occultamento di testi scomodi ma veri, come vorrebbe un dilettante allo sbaraglio come Augias: è fondato invece su un avvenimento che ha cambiato la storia, e che è testimoniato nel modo più limpido, e storicamente attendibile possibile (infinitamente più di Virgilio, Cesare o tantissimi altri personaggi dell'antichità). I Vangeli apocrifi, invece, sono tutti vangeli di Giuda, cioè vangeli traditori: come dimostra il fatto che sono molto tardivi e che sono attestati in pochissimi esemplari, spesso solo uno o due; che hanno un sottofondo lessicale e filosofico neoplatonico, senza alcun riferimento all'aramaico o all'ebraico; che non presentano nessun aggancio con le tradizioni culturali e istituzionali della Giudea del I secolo e mancano di qualsiasi narrazione esplicativa degli eventi.di Francesco Agnoli - IL FOGLIO 29/7/2008
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