La trappola dell'occulto: Occultismo ed esoterismo, stessa matrice
di Aldo Bonaiuto
Grazie all’incredulità di tanti e alla consapevole, ambigua indifferenza di troppi, l’occultismo sembra espandersi per attirare anime inconsapevoli negli arcani templi dell’esoterismo
In epoca moderna si è diffuso l’utilizzo del termine “occultismo” in contrapposizione a quello di esoterismo. Il termine, infatti, è stato ideato dall’esoterista Eliphas Lévi (1810-1875) nel suo trattato sulla magia intitolato Dogme et rituel de la haute magie. Eliphas Lévi riprende tale termine dall’opera rinascimentale dell’erudito Cornelio Agrippa di Netteshein, De occulta philosophia
Secondo Lévi, invece, l’occultismo si dissocerebbe dall’esoterismo in quanto quest’ultimo è solo una forma di pensiero, una visione del mondo e dell’uomo, mentre l’occultismo è una “scienza”, cioè un insieme di tecniche e di pratiche che portano ad un innalzamento dell’essere. Per Lévi, l’occultismo ha anche una funzione sociale perché sarebbe l’alternativa al progressivo materialismo e razionalismo incalzante del tempo.
Un altro esoterista, che separa nettamente l’esoterismo dall’occultismo, quasi fossero due correnti diverse, fu Réné Guénon (1886-1951). Questi attaccò alcune pratiche esoteriche come lo spiritismo e tutte le conventicole e sette con pretese iniziatiche che fondavano la loro legittimità su fantasiosi “testi sacri”, spesso tradotti superficialmente se non addirittura inventati, o su “messaggi” soprannaturali di defunti o entità spiritiche.
I fautori dell’ipotesi della distinzione sostanziale tra esoterismo e occultismo tendono a definire l’esoterismo «ciò che eleva spiritualmente le capacità interiori dell’individuo», mentre per occultismo intendono quelle tecniche che ricercano, attraverso l’aiuto di forze estranee e negative (demoni, magia nera, evocazioni...), il proprio guadagno personale.
Ma è davvero lecito parlare di due fenomeni distinti quando si definiscono esoterismo e occultismo? Non tutti gli studiosi, esoteristi ed esoterologi, infatti, concordano con l’idea di Guénon o di Lévi. Lo studioso Jean-Pierre Laurant definisce l’occultismo “la parola gemella” di esoterismo e prosegue sottolineando che «tra i due termini la confusione è frequente al punto che si può parlare di un vero e proprio circolo vizioso terminologico». Non sono solo gli esoterologi ma anche gli esoteristi a non trovare distinzioni di contenuti tra i due termini, evidentemente appartenenti alla stessa realtà.
Pierre Riffard non separa l’esoterismo dall’occultismo e fa una possibile classificazione delle numerosissime pratiche, dividendole in due grandi gruppi: le “arti occulte” (alchimia, astrologia, divinazione, magia, talismanica) e le “scienze occulte” (ermeneutica, teosofia, antroposofia, cabala, scienza dei numeri e dei movimenti celesti).
È importante specificare quanto sia erroneo l’atteggiamento mentale che pone l’esoterismo e l’occultismo come due tipologie distinte. Infatti l’occultismo fa parte dell’esoterismo in quanto ne sottintende gli stessi messaggi e valori ed entrambi provengono dalla stessa malefica matrice.
Un esempio di quanto sia diffusa, anche a livello popolare, questa erronea mentalità è la distinzione che comunemente viene fatta tra magia bianca e nera. Come esiste l’idea di una magia buona di contro ad una cattiva, così si pensa che possa esistere un esoterismo buono, magari anche cristiano, e un suo lato oscuro, dedito alla ricerca del potere, detto occultismo.
Il mondo dell’occulto è per sua natura un mondo diabolico, tenebroso, ingannatore. Parlare di occultismo significa entrare in quei sotterranei dove vivono, o meglio sopravvivono, personaggi insensati e anomali, povere persone squilibrate e fanatiche di ideologie nulle, uomini e donne che si autoeleggono guru, maghi, streghe, veggenti, profeti, santoni, medium…fino ad inventarsi appellativi di cui chiunque in possesso di un minimo di ragionevolezza può cogliere l’assurdità. Eppure, all’interno di questo sotterraneo, transitano tante vittime; molti quelli che vi restano per sempre perché resi schiavi, ingannati, plagiati, alienati.
L’opera e i progetti del maligno, principe e principio dell’occultismo, simbolo del male di cui l’occulto si nutre e si alimenta, propagano culture e sistemi di morte che prolificano incredibilmente nella quasi più totale indifferenza.
E così, grazie all’incredulità di tanti e alla consapevole, ambigua indifferenza di troppi, l’occultismo sembra prevalere, o per lo meno espandersi, salendo dai piani dell’inferno per attirare anime inconsapevoli negli arcani templi dell’esoterismo.
22 maggio 2012