Cenni storici
Il Cammino Neocatecumenale è un movimento cattolico post-conciliare nato negli anni ’60 a Madrid (Spagna) per opera di Kiko Arguello. Oggi il Cammino Neocatecumenale conta di un gran numero di comunità sparse in tutto il mondo e di un’opera di evangelizzazione itinerante che porta a conversione migliaia di persone ogni anno.
Tuttavia l’operato di suddette comunità suscita nel mondo cattolico diverse perplessità riguardo ai contenuti dottrinali e liturgici, e riguardo al sistema di manipolazione psicologica esercitata sugli aderenti tanto da far apparire questo movimento come una setta a controllo mentale.
KIKO ARGUELLO
Pittore, nato in una famiglia borghese madrilena e dal passato turbolento, laureato in architettura, sostiene di aver avuto un’apparizione mariana nella quale la Vergine Maria gli affidava il compito di costruire “... comunità come la Santa Famiglia di Nazareth che vivano in umiltà, semplicità e lode, dove l’altro è Cristo...”. La sua conversione l’ha portato ad evangelizzare nei baraccati di Palomeras Altas a Madrid servendosi solo di una Bibbia e una chitarra. Entrato nella scuderia dei movimenti post conciliari si è teologicamente formato sul catechismo olandese e sugli studi del protestante Bohnoeffer. Oggi Kiko è un leader carismatico che è riuscito a imporre la sua autorità in numerose diocesi e parrocchie (tramite i suoi catechisti) e il suo stile pittorico (costruendo chiese in stile neocatecumenale)... Dove sarebbe dunque questa umiltà e semplicità tanto raccomandata dalla Santa Vergine?
CARMEN HERNANDEZ
Compagna inseparabile di Kiko Arguello, soprannominata l’”Anima” del Cammino, si è unita a Kiko dopo aver lasciato l’ordine delle Carmelitane Scalze (doveva prendere i voti) perchè aveva visto “...agire lo Spirito...” in quella comunità radunata intorno al loro fondatore che aveva così tanta familiarità con la Parola. Carmen è stata giudicata incapace d’obbedire. Frequentemente nelle sue catechesi sostiene di sentirsi perseguitata da suo padre che voleva impedirle di seguire Cristo.
LA PRIMA COMUNITA’
La prima comunità neocatecumenale si formò a Madrid. Era composta generalemente da gente sfortunata, omosessuali, prostitute, tossicodipendenti e alcolizzati, tutti riuniti intorno a Kiko per l’ascolto della Parola. Furono notati dal Vescovo locale ed in breve tempo sorsero altre comunità fino all’arrivo a Roma. L’elevato numero di conversioni portò al sigillo definitivo del movimento nella Chiesa Cattolica grazie ai cambiamenti introdotti dal Concilio Vaticano II indetto da Papa Giovanni XVIII.
IL CAMMINO
Il Cammino Neocatecumenale propone un itinerario di formazione cristiana post-battesimale utile soprattutto per i cosiddetti “lontani” seguendo lo stile di vita comunitario delle prime comunità cristiane. Il compito principale è attuare il risveglio della fede. Il percorso di fede dura circa 20 anni ed è strutturato in varie tappe:
Catechesi d’Annuncio e 1° convivenza
Primo passaggio (precatecumenato, individuare la propria croce)
Secondo Passaggio (catecumenato, rinuncia ai beni)
Preghiera
Traditio
Redditio
Padre Nostro
Elezione
Rinnovo delle promesse battesimali
Le comunità sono formate da circa 30 persone con responsabili, catechisti e presbiteri e operano indipendentemente le une dalle altre. A capo delle varie comunità ci sono responsabili regionali, nazionali ed internazionali (itineranti), incredibile il numero delle chiamate vocazionali per i seminari REDEMPTORIS MATER, per i conventi di clausura e per l’evangelizzazione itinerante.
LA DOTTRINA
L’insegnamento religioso impartito nelle comunità ha sempre suscitato perplessità all’interno del mondo cattolico ed è racchiuso in un direttorio catechetico segretissimo e trasmesso oralmente alle varie comunità. Le congregazioni vaticane hanno cercato di correggere gli errori ma, stando a quel che si dice, le catechesi da 40 anni sono rimaste sempre le stesse. Molti concetti sull’Eucarestia, il senso del peccato e la penitenza sono di matrice luterana, la liturgia mescola contenuti ebraici e addirittura gnostici, la salvezza sembra essere più frutto di Abramo che di Cristo, svilimento della figura della Vergine Maria, ridotta a ruolo di semplice madre, e dei Santi.
L’ABUSO PSICOLOGICO
La chiusura dei vari gruppi al mondo esterno, seppur cattolico, fanno sentire i fedeli partecipanti come appartenenti ad un’elite che salverà il mondo. I catechisti si sentono investiti di una missione divina e possono pretendere obbedienza totale dal gruppo, sottoposto continuamente a minacce di dannazione se qualcuno decide di lasciare le comunità. I fedeli vengono forzati a raccontare i loro peccati davanti alla comunità con la tecnica della cosiddetta “sedia bollente”, in più si aggiunga una continua richiesta di denaro per sostenere l’evangelizzazione itinerante e mantenere le famiglie numerose “aperte alla vita”. Ai ragazzi viene consigliato il matrimonio endogamico, mentre per i single è riservata la vita religiosa. Tutto ciò che è fuori dalla comunità e da considerarsi “idolo” e come tale va odiato. L’arma dell’idolatria viene utilizzata contro le famiglie degli adepti che sono fuori dalla comunità, si predica l’odio evangelico.
CONCLUSIONI
Il Cammino Neocatecumenale conta su uno statuto approvato ad experimentum e scaduto a giugno del 2007. Tuttavia i buoni propositi in esso contenuti non sono mai stati applicati. Siamo a dicembre 2007... le approvazioni definitive non sono ancora arrivate...
Felice Scaringella
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