da francocoladarci » ven giu 24, 2011 6:02 pm
Sulla “fine del mondo” il cristiano si è sempre interrogato, “ quando avverranno queste cose?”, così come i Tessalonicesi interrogarono San Paolo sulla “venuta del Signore”, chiedendo spiegazioni, facendo domande, ed anche l’apostolo in una certa misura attendeva questa “Parusia” del Cristo, basta leggere come rispose ai Tessalonicesi, quei cristiani volevano sapere, San Paolo voleva sapere era in loro vivo il desiderio, l’attesa della venuta del Signore.
Evidentemente il pensiero, il desiderio di quei cristiani e di Paolo stesso doveva aspettare, e ciò è dimostrato nella seconda lettera ai Tessalonicesi (non di Paolo) la quale invita il cristiano alla perseveranza, alla sopportazione, a coltivare l’amore del Cristo, a difendere i suoi insegnamenti, giacché sarebbe apparso l’anticristo cercando di causare non poche difficoltà alla Chiesa.
Ecco dunque, le parole di San Giovanni Crisostomo si collocano su quello che veramente è più importante per il cristiano, riguardo alla fine, giustamente afferma, quella fine potrebbe essere la nostra fine, la fine della vita terrena, che in ogni modo doveva finire, e quella fine è per noi "come" la fine del mondo, poiché non si avrà più nulla a che fare con il mondo che conosciamo.
Ecco allora che il cristiano non vive per la “Parusia”, non aspetta la fine del mondo, poiché nel mondo egli è il “mondo” la sua fine è dunque la fine del” mondo”, egli vive per Cristo, gioisce per Cristo, soffre per Cristo e muore in Cristo, il cristiano non fa del tempo un cronometro ove vedere nel quadrante “quando manca”, ma si rende alleato del tempo perfezionando il suo essere cristiano.
La Terra è per l’uomo, l’uomo è per Dio, come in una palestra ci si allena per avere un corpo efficiente, così la Terra, nella terra e nel suo tempo l’uomo costruisce “mattone dopo mattone” la sua struttura da cristiano, poiché la sua “casa” non è più sulla terra ma presso il suo Padre Amorevole.
E’ dunque importante conoscere quando verrà la “fine del mondo” per il cristiano? No, sapere quando “verrà” non è di nessun beneficio per la “Nostrae Salutis Causa”.
Franco